La casa sul lago

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Quella mattina nell'aria c'era qualcosa di strano, non mi sentivo particolarmente felice nonostante mi stessi per trasferire nella tanto desiderata casa, ma sicuramente pensai che la causa fosse per il sogno della notte prima che mi lasciò un senso di tristezza: sognai di trovarmi in un giardino che in un primo momento non riconobbi, poi mi resi conto di esser sola fuori dalla casa.
La luna era parzialmente coperta da un manto di nubi scure e gli unici raggi che passavano si riflettevano sull'acqua che era così nera da non riuscire a vederne il fondo, nemmeno dove era più bassa. Mi sfiorò persino il pensiero che se vi fossi caduta dentro non sarei riuscita ad uscirne...mi voltai di scatto perché vidi qualcosa che si mosse dietro un albero, ma sparì troppo velocemente per riuscire a capire cosa fosse. Nonostante la stretta allo stomaco per la paura e la strana sensazione di tristezza pensai fosse stato un innocuo gufo, o un gatto salvatico: be' cos'altro poteva essere?
Eppure, quella sensazione di inspiegabile terrore mi fece in qualche modo capire che non si trattasse di nessuna delle due cose.
Scacciai i pensieri sul sogno e tornai alla realtà posando nuovamente lo sguardo sulla mia stupenda casa.
-Prego mia regina, a lei l'onore. Stephan mi aprì la porta e si chinò con fare elegante per invitarmi ad entrare ed io come tutta risposta gli feci un sorriso a trentadue denti e lo baciai.
Erano anni che io, Stephan e la mia bambina sognavamo di abitare in una casa come quella.
Appena entrai mi trovai di fronte ad una rampa di scale in legno che portavano al piano di sopra in cui vi erano le stanze da letto e la soffitta. Al piano terra invece c'era una grande sala, la cucina, il bagno e uno studio.
Anche se avevamo fatto venire una donna per far pulire la casa prima di portare i mobili, si vedeva che era disabitata da almeno due anni e mi sorse spontanea la domanda: perché mai una così bella casa in un così bel posto è rimasta disabitata per così tanto tempo?
Nel pomeriggio rimasi con Stephan a guardare un film mentre Clarisse era in paese con le sue amiche.
-Amore ma non ti sembra assurdo il fatto che questa casa è inabitata da così tanto?
-Be' magari costava molto di più prima o semplicemente sarà perché è distante dalla città.
-Mmh non so, il Signor Lens quando dovrebbe venire?-
-Credo abbia detto lunedì. Hai proprio intenzione di andare a fondo a questo tuo dubbio ah?
Si mise a ridacchiare ed io sorrisi sprofondando nel divano accanto a lui.
Aprii gli occhi, avevo il battito accellerato ma decisi che non era il caso di svegliare Stephan.
Guardai la sveglia, erano le 4.26, così mi alzai e scesi al piano di sotto a bere un bicchier d'acqua.
Versai l'acqua nel bicchiere e ne bevvi un lungo sorso, poi mi appoggiai al piano della cucina.
Sentii un brivido sulla nuca e automaticamente alzai gli occhi per guardare fuori dalla finestra...fu in quel momento che la vidi...la mia Clarisse era attaccata ad una corda la quale le avvolgeva il collo.
Emisi urlo straziante e sentii Stephan scendere le scale correndo.
--Stephan! Clarisse è...guarda!
Indicai in direzione del salica ma non c'era traccia della mia bambina, niente di niente.
-Samantha calmati, cosa stai dicendo? Clarisse sta dormendo.
Stavo con gli occhi spalancati a guardare l'albero, mentre lacrime bollenti mi rigavano le guance. Ero tramorita, confusa... terrorizzata. Dov'era Clarisse?
-Credevo...cioè ero sicura di aver visto Clarisse appesa al ramo di quel Salice...Stephan l'ho visto davvero...
-Amore siediti.
Mi diede un bacio e mi asciugó le lacrime.
-Giuro che l'ho vista, era là, proprio là! Mi prese la mano e salimmo le scale, io in modo abbastanza rapido tanto che inciampai almeno due volte.
Aprii la porta.
-Mamma? Papà?
Perché la mamma ha urlato?
Le gettai le braccia al collo e la strinsi forte.
Non avevo mai avuto così tanta paura in 38 anni della mia vita.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 30, 2015 ⏰

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