"Giuro, non l'ho mai dimenticata."

98 4 1
                                    

"Allora ragazzi, una fan vorrebbe sapere se avete avuto qualcun'altro di speciale che vi abbia sempre supportato, oltre alle vostre famiglie, prima del vostro incredibile successo."
Un'altra, un'altra delle tante domande a cui avrei dovuto rispondere.
Ma questa era diversa, estranea al resto dell'intervista.
La donna, che in quel momento era seduta, da sola, su un lungo divano bianco, ci osservava attendendo che almeno uno di noi rispondesse.
"Bhe, io ho potuto contare sempre sui miei miglliori amici." Louis rispose per primo dandoci quell'informazione scontata.
"Si esatto, per me è stato lo stesso. È stato il mio gruppo di amici a sostenermi e a convincermi a partecipare al programma." Continuò Zayn agitandosi sulla poltrona su cui era seduto, per trovare una posizione più comoda.
Gli altri ragazzi parlavano, raccontavano, rispondevano, invece io, io ricordavo.

Camminai frettolosamente verso il portoncino di casa sua.
Ero in ritardo, di nuovo.
Seriamente, non riuscivo a capire per quale ragione lei non si arrabbiasse, o almeno infastidisse, di questi miei continui e abbondanti ritardi.
Ma lei no. Lei sorrideva vedendomi arrivare, aspettandomi sul ciglio della porta.
Innumerevoli volte ho provato a chiederle scusa per il mio comportamento maleducato, ma lei mi zittiva dicendomi:
"Non importa. Ora sei qui, giusto?",
ed io non sapevo mai come controbattere.
Quella sera, però, non avrei accettato quelle parole. Quella sera mi serei scusato.
Ed eccola lì, come ogni sera, appoggiata sullo stipite di legno.
Mi sorrise dolcemente, scostandosi un pò per permettermi di passare.
"Ciao Melany." La salutai timidamente, imbarazzato del mio ennesimo ritardo.
Ma mi decisi comunque a parlare, non dandole nemmeno il tempo di ricambiare il saluto.
"Scusa di essere arrivato così in ritardo, è solo che mi stavo preparando per..." Venni bloccato, ancora.
"Niall, non importa. Ora sei qui e il resto non conta." Dolcemente mi arruffò i capelli e delicatamente baciò la mia guancia.
"Sei arrossito." Ridacchiò leggermente arrossendo anche lei.
Accennai un sorriso piegando il capo, tentando di coprire il lieve rossore sulle guance.
"Comunque, non è vero che non importa. Se faccio ritardo, intendo, tu dovresti infastidirti. Non è bello quando una persona, con cui hai un appuntamento, ti faccia aspettare." Farfugliai non alzando lo sguardo.
"A me non importa, perchè so che tu verrai da me, so che tu ci sarai e so che non mi deluderai." Mi rispose non incontrando i miei occhi.
"Ma so anche che questa sarà l'ultima sera." Concluse con voce flebile.
"Ultima sera?" Domandai con voce tremante.
"Si, l'ultima sera. Tu domani partirai per l'Inghilterra, per partecipare al programma ed io non ti rivedrò più."
Il suo tono era malinconico ed anche...arrabbiato.
Lei era arrabbiata con me perchè credeva che io l'avrei seriamente lasciata.
"Non puoi dire questo. Io ci sarò, lo hai detto tu, io verrò da te. Anche se vincessi il programma io non potrei mai lasciarti." Ero convinto di quelle parole, ero convinto anche che le avrei rispettate.
"Te lo prometto." Aggiunsi sottovoce.
Lei annui solamente, come se non credesse a ciò che le avevo detto.
Senza pensarci due volte l'attirai a me, perchè lei doveva sapere che non mentivo, lei doveva sapere che era importante.
"Tu sei tutto per me." Le sussurrai piano accarezzando ogni parola come se fossero state le ultime da me pronunciate.
"Ti voglio bene Niall." Mormorò sul mio petto e sentii le sue calde lacrime bagnarmi la camicia.
"Anche io te ne voglio." Le risposi dolcemente incrociando il suo sguardo.
Il lume della ragione che governa l'uomo quotidianamente si spense nell'istante in cui il mio azzurro tenue incontrò il suo verde selvaggio, così, con la mente annebbiata, sfiorai il suo naso con il mio e sbattei delicatamente le mie labbra sulle sue.
Un leggero senso di smarrimento da parte sua mi deluse e mi costrinsi ad indietreggiare, ma per l'ennesima volta fui bloccato, questa volta però non dalle parole.
Mi afferrò la nuca in modo da far sfregare le nostre fronti l'una sull'altra e con estrema cautela e leggerezza concedette alle mie labbra di assaporare le sue un'ultima volta.

Mi sentii colpire leggermente su un fianco, quando mi voltai vidi Liam osservarmi interrogativo, sicuramente accortosi della mia espressione vuota e assente.
"Ma che hai? Ho dovuto dilungarmi perchè tu non intervenivi." Mi sussurrò tentando di non deportare l'attenzione dell'intervistatrice da Harry che parlava a noi due.
"Grazie Lee." Gli sorrisi sinceramente.
Ora toccava a me rispondere.
"Io invece ho ottenuto il pieno supporto da un'amica, mi ha sempre sostenuto, anche nell'impensabile, lei era sempre dalla mia parte.
Giuro non l'ho mai dimenticata." Risposi tutto d'un fiato sotto gli occhi pressanti e curiosi di chi mi stava intorno.
Avrei potuto tacere, dire tutt'altra cosa, inventarmi una bugia, ma no, non potevo negarle anche questo.
Dopo aver infranto la promessa che feci, non tanto a lei, ma più che altro a me stesso, mi sentivo uno schifo, solo un pezzo di carne attonito, inutile, insignificante. Un corpo vuoto, senza vita, un peso materiale e nient'altro.
L'avevo lasciata, proprio come lei temeva. Avevo reso vero ciò che doveva rimanere solo una sensazione pessimista, avevo reso vera una delle più grandi paure dell'uomo, quella che tra noi non doveva esistere. La distanza.

Melany's pov.
"Andiamo Mel, piantala di cambiare canale ogni cinque secondi." Jusy era seduta accanto a me sul divano, sbuffava sonoramente e scuoteva il capo non concependo il mio comportamento.
"Ma non c'è nulla di interessa..." Mi bloccai all'istante. Le immagini sullo schermo mi parvero sfocate e indistinte all'inizio, ma poi le misi a fuoco e avrei voluto tanto non farlo.
"Hai trovato un canale finalmente." Urlò Jusy unendo le mani a mò di ringraziamento divino.
"Sta zitta per favore." La misi a tacere poco gentilmente, per riuscire a concentrarmi unicamente su ciò che stava succedendo dietro lo schermo.
"Io invece ho ottenuto il pieno supporto da un'amica, mi ha sempre sostenuto, anche nell'impensabile, lei era sempre dalla mia parte.
Giuro non l'ho mai dimenticata." Mi si arrestò il battito all'udire quelle parole dette da lui. Quelle parole uscite dalle sue labbra.
"E dicci Niall come si chiama?" Una donna con un sorrisetto stentato domandò curiosa.
"Melany, si chiama Melany." Niall rispose sorridendo malinconico. Lo aveva detto sul serio. Aveva davvero confessato al mondo intero chi ero.
Non mi aveva dimenticata, non gli ero idifferente.
"Non posso crederci." Sussurrai sbigottita dall'accaduto inaspettato.
Sorrisi stupidamente ripensando a quella sera. L'ultima sera che passai con lui.
"Mel ma sta parlando di te?" La mia migliore amica mi scrutò interrogativa, aspettando che confermassi la sua già certa teoria.
Annuii semplicemente non dandole le informazioni che sapevo aspettava.
"Quindi Niall Horan, componente della boy band più famosa al mondo, ti conosce?" Mi domandò ancora.
Annuii nuovamente. Non riuscivo a proferir parola, come se ad un tratto un vuoto persistente avesse preso il posto che occupavano i miei sensi.
"Porca puttana." Strillò Jusy abbracciandomi forte, facendomi quasi mancare il respiro.
"Raccontami tutto nei minimi particolari." Mi ordinò afferrandomi per le spalle e scuotendomi leggermente.
"Allora, sette anni fa mi trasferii in questa città a causa del lavoro di mio padre. All'epoca avevo solamente dodici anni, ero insicura e chiusa in me stessa. Non parlavo con nessuno, per me gli altri non esistevano, ero convinta di non poter essere uguale alle altre ragazze e credevo di non riuscire a sopportare delle amicizie false e ipocrite, non volevo ne illudermi e ne soffrire. Ma poi incotrai Niall. Un ragazzo timido, riservato, taciturno. Diventammo subito amici e sentivo che con lui potevo essere me stessa, con lui mi sentivo sicura, con lui stavo bene.
Ora ti chiedo solo una cosa, ti chiedo solo di non giudicarmi un'egoista, ma avrei tanto voluto non convincerlo a fare il provino, avrei tanto voluto che rinunciasse al suo sogno per me, avrei tanto voluto che mi rimanesse accanto.
Ma non è andata come speravo, perchè infondo era giusto così, ed io sono così contenta per lui, ma sono anche tanto incazzata.
Mi manca tanto, è da due anni che convivo con il vuoto che ha lasciato nella mia vita e la cosa che più mi affligge è la consapevolezza che nessuno può sostituirlo.
È grazie a lui se ora sono la ragazza che hai di fronte, lui ha fatto in modo che la corazza in cui mi ero rifugiata si distruggesse, che la muraglia che mi rinchiudeva si abbattesse. Non puoi immaginare quanto io devo a quel ragazzo e questa angosciosa distanza tra noi è talmente insopportabile ed opprimente, che alcune volte penso di mollare tutto e correre da lui, ovunque.
Giuro, non potrò mai dimenticarlo."

Ciao,
Questa è la seconda oneshot che scrivo e le terza storia che pubblico.
Spero davvero che possa piacervi.
Un bacione x

Non l'ho mai dimenticataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora