Piuma velenosa

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Camminavo energeticamente con in mano le mie valigie sbuffando di tanto intanto, notando irritata che non c'era un posto libero in cui mi sarei potuta sedere sul treno che si stava dirigendo ad Hogwarts. Avevo visto sia Harry che Ron in una cabina ma con mio grande stupore il posto in cui solitamente mi ci coricavo io, era occupato sia da Neville che da Luna che stavano chiacchierando tranquillamente con i miei due migliori amici, e non me l'ero sentita alla fine di chiederli di spostarsi siccome avrei potuto vederli per tutto il resto dell'anno, così li avevo tranquillizzati e li avevo salutati dicendo che ci saremo visti più tardi. E poi sinceramente, con il Marchio Nero ch'era apparso giorni fa, non mi andava di parlare con loro dell'argomento confessando la mia inquietudine.

Ma rimaneva comunque un problema.

Avevo controllato ogni cabina, andando da Ginny e da Fred e George,cercando posto sia tra i Grinfondoro, i Tassorosso e i Corvonero ma tutti erano occupati, anche per la miriade di nuovi ragazzini del primo anno che avevano raggiunto ogni luogo, e mi disgustava terribilmente dirigermi verso il territorio dei Serpeverde,preferendo restarmene di gran lunga nel corridoio per tutto il viaggio invece che dirigermi da quelle parti, in cui percepivo già l'aria viscida spiaccicarsi addosso. L'unico contrattempo stava nel fatto ch'era contro le regole e siccome non volevo beccarmi delle sgridate dalla signora dei dolci, mi armai di tutto il coraggio e la freddezza che possedevo e mi diressi sulla prima cabina che includeva il loro territorio e per mia grande sfortuna, la trovai al primo colpo, praticamente mezza vuota con solo un passeggero al suo interno, l'ultimo che desideravo trovare neanche fosse stato l'ultimo mago sulla faccia della terra: Draco Malfoy.

Stava lì, con i capelli leggermente scompigliati premuti contro la fronte per via del vetro, gli occhi luminosi e freddi che scorgevano pensierosi e annoiati il paesaggio fuori dal finestrino, immerso nel flusso dei suoi pensieri con addosso la divisa della scuola, però senza la cravatta e con la camicia leggermente sgualcita che lasciava un po' intravedere il petto incredibilmente bianco e glabro.

Non aveva accanto a sé nessuno dei suoi tirapiedi e fortunatamente non parve accorgersi minimamente della mia presenza.

Quindi,dopo essermi concessa un profondo respiro in cui avevo accumulato tutta la mia pazienza, dichiarando che non avrei più cadere una valigia per tutto il resto della mia vita, aprii la porta per poi chiudermela alle mie spalle e silenziosamente iniziai a sistemare le valigie, non degnandolo di neanche un'occhiata sebbene la sua presenza alle mie spalle mi trasmetteva automaticamente nella mia mente l'immagine del logo dei Serpeverde con il serpente che si contorceva minacciosamente.

«Avevo detto che nessuno mi doveva disturbare» sibilò inaspettatamente Draco, con gli occhi che non si erano staccati dal paesaggio fuori dalla finestra.

Ignorandola sua voce, presi il libro di Antiche Rune per distogliere la mia attenzione dal ragazzo e immergermi nella lettura come facevo solitamente, pronta a impegnarmi ad annullare la sua presenza. Ma sembrò che a quell'idiota non dovesse andare giù il fatto che ci fosse un altro essere umano nel suo stesso spazio vitale perché improvvisamente scattò con la testa e incominciò a dire, con il viso contratto e livido di rabbia: «Ho detto che non voglio nessuno...!».

Parve reagire a scoppio ritardato.

I suoi occhi, dopo avermi catalogata brevemente e aver compreso chi fosse la persona che infrangesse il suo angolo di pace, divennero ancora più cupi e odiosi, caratterizzando i suoi tratti affilati di quell'aria altezzosa e meschina che mi tentava di sferrargli un altro pugno come lo scorso anno.

Almeno avrei avuto la soddisfazione di vederlo in preda alla sofferenza della rottura del suo setto nasale perfetto.

Purtroppo le mie mani erano troppo occupate a stringere meticolosamente le pagine sottili tra le dita e non mi andava proprio di sfruttare quel bel libro per spaccargli la faccia e nemmeno di sprecare le mie energie per un tipo come lui. Quindi rimasi perfettamente composta quando lui ruggì con cattiveria: «Tu...lurida mezzosangue,vattene! Come osi anche startene qui, vattene subito!».

Piuma velenosa - DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora