DICIOTTESIMO CAPITOLO:

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<<Ho detto a destra! A DESTRA DANNATI IDIOTI!!>>

Dimitri strizzò gli occhi creando piccole rughe impercettibili sulla fronte. Le urla stridule ma altissime di Rosmarie gli stavano trapanando i timpani e la mente. Era davvero una tortura sentirla parlare.

Appoggiando la testa sulle nocche della mano destra,  guardò da una diversa angolazione la scena che da ore e ore si ripeteva senza il minimo risvolto sotto il suo naso.

La bionda ferma al limitare della sala, a sbracciarsi e a sbraitare ordini, i servi ad obbedirle come di dovere ed un trono orribile e decisamente adatto al modo d'essere della prescelta, in un continuo muoversi al suo fianco.

Cercò di mostrarsi meno disgustato del dovuto malgrado le punte ai lati di quest'ultimo lucide e taglienti, in parte simili alla corona che dalla sua nascita e come in quel momento, indossava.

Alzandosi svogliatamente si diresse verso l'umana dal vestito viola acceso. Numerosi gioielli le pendevano sul seno abbondante e dalle braccia. In lei lo sfarzo e l'avidità erano visibili anche da lontano.

Sorrise per un attimo con le labbra piene e accuratamente tinte di nero, continuando ad ignorarlo e ad amministrare quelli che erano diventati anche i suoi servi. Batté una sola volta le mani dalle unghie lunghe e a mandorla, richiamando l'attenzione delle anime peccatrici su di lei. Ogni suo singolo dito era fasciato da più anelli contemporaneamente.

<<È perfetto!>> mormorò finalmente rivolgendo il suo sguardo malizioso a Dimitri.

Il ragazzo sorrise sfiorando con il pollice le proprie labbra.

Afferrandola rapidamente per i fianchi l'avvicinò a sé respirando involontariamente l'intenso profumo dolciastro che si era precedentemente sparsa su tutto il corpo.

I suoi occhi azzurri, contornati da pesanti strati di matita nera, luccicarono terribilmente mentre le mani lente si allungavano verso il suo collo.

<<Dovrei ucciderti per tutto il disturbo che stai creando>> affermò lui in un mezzo sorriso.

La ragazza rise energicamente portando la testa all'indietro, i capelli sciolti e acconciati solo all'attaccatura con un prezioso diadema, ondeggiarono nel vuoto con quel gesto.

<<Sappiamo entrambi che non accadrà mai!>> terminò lasciandosi sfiorare le natiche sotto il sottile strato di stoffa.

Osservando i propri servitori e facendo loro un solo gesto del capo, Dimitri li costrinse silenziosamente ad abbandonare completamente la stanza. Due guardie dall'armatura nera e lucida, dopo un breve inchino, chiusero l'alto portone della sala, ognuno tirando dal pesante battente della metà più vicina.

Rimasti finalmente soli, entrambi interruppero il silenzio appena creato con piccanti schiocchi di lingua.

Rosmarie era esattamente come tutte le anime che si prodigavano sotto il suo volere, incapace di rifiutare gli sbagli, sempre pronta ad accontentare ogni genere di voglia, crudele verso gli altri, insensibile persino nei confronti di chi si illudeva di poterle dare affetto, disposta a vendere persino se stessa pur di avere potere.

Strappandole la sottile bretella con un dito la sollevò da terra lasciandole la possibilità di ancorarsi al suo bacino con le gambe.

<<Dovrò comprarmi un nuovo vestito!>> ansimò tra un bacio e l'altro. La sua espressione offesa veniva tradita dal suo continuo avvicinarsi in una disperata ricerca di contatto.

Dimitri la ignorò denudandole definitivamente il petto. Apprendere che non portasse altro che un paio di minuscole mutandine sotto il vestito, lo fece sorridere di gusto.

PRESCELTI (Maledizioni sulla Pelle)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora