ANNA.
-Sei in ritardo, di nuovo.-
-Scusa.-
Margherita era seduta dietro alla cassa del negozio di musica più famoso della città, intenta a limarsi le unghie; è una persona perfida, pensa solo a se stessa e ozia tutto il giorno.
Lavoro il questo negozio da quando ho terminato gi studi, non è mai stata mia intenzione andare all'università, io volevo girare il mondo, ma di questi tempi, mi accontento di girare per il Emili's music shop chiedendo hai clienti se hanno bisogno di aiuto. La paga non è tanta, ma mi basta per potermi permettere la benzina, anche se uso la macchina solo in occasioni speciali, di solito vengo a lavorare a piedi, così mi godo l'aria fresca, d'inverno diventa un po' un problema perchè nevica sempre tanto; un pacchetto di Marlboro da venti ogni mese, pane e diverse cibarie. LowLow aveva acconsentito a darmi un assegno di 1.000 euro ogni mese, ma io ho sempre rifiutato dicendogli che volevo cavarmela con le mie forze.
Ad ogni modo, questo lavoro non mi dispiace molto, avvolte, quando Margherita si da per malata per marinare il lavoro e stare con il suo ragazzo a scopare, io chiudo il locale per pochi minuti, mi intrufolo nello scantinato e mi metto ad ascoltare musica.
Questa giornata era iniziata bene, nonostante le lamentele di Margherita riguardo il mio ritardo.
L'uniforme di lavoro era ordinatamente ripiegata nel mio armadietto, non erano capi alla moda, anzi, avrei potuto mettermeli anche per andare a correre la mattina.
Il negozio era molto colorato, come le divise bianche e arancioni. Non veniva quasi nessuno, i cantanti scarseggiavano da quelle parti, e noi eravamo famosi proprio perchè vendevamo pezzi in free style dei rapper di queste parti, adesso siamo costretti a vendere pezzi vecchi che nessuno vuole più.
Sono passati tre giorni da quando io e Mostro ci siamo baciati, poi non l'ho più visto ne sentito.
Prima di questa mattina, ovvio.
Stavo rovistando tra i dischi in cerca di qualcosa da ascoltare nello scantinato la prossima volta che Margherita marinerà il lavoro, e mi capita fra le mani un CD il quale nome dei cantanti mi brillarono in mente: LowLow e Mostro.
Ma non era un album completo, c'erano solo 3 canzoni.
La foto di Low e Mostro nella copertina era di qualche anno fa, Low nel passare del tempo aveva cambiato pettinatura, mentre Mostro... Mostro era rimasto bello come lo era un tempo.
Anna, smettila di pensare al tuo ex.
Si, dovrei smettere.
Riposi quel CD al proprio posto e iniziai a lavorare seriamente, ma la foto di Mostro e LowLow non se ne andava dalla mia testa.
Finii di lavorare alle 20 e 30, mi incamminai per casa dopo aver salutato a malavoglia Margherita e il suo fidanzato che era venuto a prenderla con la sua Fiat bianca.
Quella sera faceva anche piu freddo del solito, la sera era calata più velocemente, segno che l'inverno era finalmente arrivato. Il celo minacciava pioggia e il vento spengeva di continuo la mia sigaretta. Ero sicuramente l'unica in giro a quell'ora, e dovevo restarlo per altri 10 minuti.
Il lampione più vicino era a 10 metri di distanza da me e illuminava una sagoma incappucciata.
Ecco che la paura mi accorciava il respiro. La sagoma scattò la testa verso di me e mi seguì con lo sguardo finchè non gli passai avanti aumentando il passo sempre di più.
Quando fui ad una certa distanza dalla sagoma, restai vigile ad ogni minimo rumore che proveniva da dietro di me. Quando non sentii più niente e nel girarmi non scorsi nessuna sagoma, ne fui talmente lieta che nel girarmi, di nuovo, non mi accorsi che la sagoma ora era davanti a me, con una bandana che gli copriva mezza faccia... e un coltello!
Era il coltello più grande che avessi mai visto, sarà stato lungo almeno 25 cm e, forse sarà la causa della mia morte.
Il cervello mi ordinò di correre quando era ormai troppo tardi, l'uomo mi aveva pugnalata violentemente all'addome e l'impatto mi fece cadere e sbattere la testa contro il terreno sudicio e bagnato da alcune gocce del mio sangue.
Sperai che l'uomo non mi pugnalasse una seconda volta perché, ne ero sicura, non sarei mai sopravvissuta.
Invece di pugnalarmi mi trascinò in un vicolo buio e mi si piazzò davanti.
Ero stordita, ma riuscii a sentire il tintinnio della cintura dei pantaloni che si sganciava. Stava per stuprarmi.
A quel punto, tutto quello che riuscii a pensare era che dovevo chiedere aiuto.
-Aiuto! Aiutatemi vi prego! No, ti prego, no!-
Ma come risposta ricevetti un'altra pugnalata sempre all'addome.
Stavo abbandonandomi al mio destino ormai imminente e tutto quello a cui pensavo era: "cosa ne farà di me dopo aver abusato del mio corpo?"
E tutto ciò che vidi mentre questo ultimo pensiero andava sempre più sbiadendosi, fu l'uomo che veniva scaraventato via.
Non sapevo chi mi avesse salvata, i miei occhi si erano già chiusi, ma lo strano presentimento che mi fece correre i brividi lungo la schiena, fu lo stesso che mi sorprese la sera della festa nella setta.
-Mostro...-Se arriviamo a più di 200 visualizzazioni e 50 like continuo a scrivere
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"ⓜⓞⓢⓣⓡⓞ" Io avrei fatto di tutto per scordarti.
RomansSEQUEL DI: "ⓜⓞⓢⓣⓡⓞ" Benvenuta nel mio mondo cane. Mostro è sparito da ormai 2 anni, Anna si è fatta una nuova vita, è uscita dalla setta e si è finalmente trovata un ragazzo, anche se non riesce ancora a dimenticare i momenti passati con Mostro. P...