Il crock.

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Io e Scott avevamo un piano, ma non era dei migliori...
Volevamo legarlo a una sedia. Con delle catene.

Non era il piano migliore al quale avessimo mai pensato, ma almeno avevamo un piano.
Io, senza la creatura dentro di me, avevo recuperato le forze. Erano settimane che non mi sentivo così bene.

Ma dovevo concentrarmi, dovevo salvare Liam dal suo suicidio.
Gli rimanevano si e no 5 ore.
Mi ero fatta portare il bestiario, perché ero SICURA che avrei trovato qualcosa.

Non so perché, ma me lo sentivo..
Cominciai a sfogliarlo, cercando di capire perché fosse così importante per me farlo.
Erano le stesse 10 pagine, le avevo lette e rilette almeno 30 volte.
Magari non dovevo guardarle con questi occhi.
Provai a leggerle con gli altri occhi.

I miei occhi diventarono viola e..
Il bestiario era diverso. Le 10 pagine erano scritte in un altro modo, sembrava un'altra lingua.

A:"Scott, guarda! Con gli altri occhi però"
S:"Sembra un'altra lingua.. Non riesco a leggerla"
A:"Come no? Guarda, qui c'è scritto Gli angeli sono creature mistiche"

Lui mi guardò in modo strano.
S:"Andrea, io vedo solo un mucchio di parole strane"
A:"Forse solo io posso leggerlo"

Cominciai a rileggere quelle 10 pagine, ed erano tutte diverse. Parlavano di angeli oscuri, malattie. Finalmente trovai la pagina che tanto desideravo.

Il crock.
Secondo il bestiario era una fonte di energia che serviva agli angeli per incrementare i propri poteri.

Era LA fonte di energia. Senza di quella un angelo non poteva più trasformarsi.
Tuttavia esiste una forma di crock nociva.

È la forma più potente, che se controllata può portare a poteri strabilianti. Se non controllata, invece, porta alla morte.

Ok. Bello. Fantastico.
Dovevo solo imparare a controllare una cosa che mi stava uccidendo. Molto facile.

Tornai alla mia forma normale e mi accasciai a terra. Ovviamente: ero senza il mio crock.

Questo era il problema, senza la mia fonte di energia ero... umana.

Umana. Avevo desiderato tante volte di esserlo. Niente poteri, niente responsabilità, una vita da adolescente normale.

No.

Il mio destino era già stato scritto. Io avevo un compito: rivendicare mia madre.

Capire perché, e soprattutto come, il dottor Kopei aveva ucciso mia madre era il mio obiettivo. Ero sicura che lei controllasse alla perfezione il suo crock, anche se era nocivo.

Ma dovevo fare le cose con ordine: prima Liam, poi il dottore.

S:"Chiama Liam. Non abbiamo tutto il giorno"

Presi il telefono e digitai il suo numero. Sapevo a cosa stavo andando in contro. Non dovevo fallire. Io avrei ripreso la mia fonte e nessuno si sarebbe fatto male.
O almeno questo era il mio intento.

L:"Pronto?"
A:"Liam? Puoi tornare in ospedale? Mi hanno dimesso e volevo chiederti se potevi accompagnarmi a casa"
L:"Certo, vengo subito"

La sua voce era.. Strana. Affaticata.
Come se avesse appena finito di correre una maratona.
Tempo neanche 20 minuti, Liam era già arrivato. Quando me lo ritrovai di fronte, non credevo a ciò che vedevo: Liam era di un pallido cadaverico e il suo respiro si era fatto ancora più rapido e discontinuo. Gli rimanevano più o meno 30 minuti di vita.

Rimanemmo a fissarci per un po', quando Scott chiuse la porta alle spalle di Liam e lo immobilizzò.

L:"Cosa... Cosa state facendo?!" La sua voce usciva strozzata e distorta. Apparentemente la parte mannara di Liam stava cercando di combattere il crock.

A:"Devo riprendermi ciò che mi appartiene"
L:"Andrea, ti ucciderà!"
A:"Ma ti sei visto?! Ora quello che sta morendo sei tu!"
L:"Io l'ho fatto per te! Guardati, sei... Sei in splendida forma, non ti vedevo così da settimane."

Stavo per scoppiare in lacrime, ma mi trattenni.
A:"Liam.. Ho scoperto che ciò che mi stava uccidendo, in realtà è la mia fonte dei poteri. Senza di quello sono praticamente umana."
L:"Meglio.. Meglio umana che morta"

Mi girai verso Scott. Lui era allibito tanto quanto me. Nonostante apprezzassi veramente ciò che lui avesse fatto per me, non riuscivo a capire perché fosse tanto stupido!

A:"Liam, adesso basta. Non morirà più nessuno finché io sarò in vita. Mi sono stancata di essere la vittima, mi sono stancata che le persone a me care muoiano a causa mia. Liam, stai fermo."

Presi le sue mani tra le mie. Nonostante lui si divincolasse come un forsennato per non farsi toccare, Scott era il suo alpha, era il doppio più forte di lui.

Sentivo il potere tornare in me, ma con esso anche il dolore e la sofferenza. Non avevo nessuna idea di come avrei fatto a controllare il crock, ma sapevo che ci sarei riuscita.

Riassorbita tutta l'energia, mi sentii più leggera. Mi accorsi che mi erano spuntate le ali e mi ero alzata in volo. Velocemente ritrassi tutto e tornai con i piedi per terra.

Liam giaceva svenuto sulla sedia. Con l'aiuto di Scott lo adagiai sul letto dell'ospedale.

S:"Allora, come ti senti?"
A:"Ora bene. Ma di sicuro più passerà il tempo, più mi indebolirò. Devo imparare a controllare questo mio potere, l'unico problema è che non so da dove partire"
S:"Tranquilla, troverai un modo. Ora scusa, ma ti devo lasciare. Kira mi aspetta. Ciao, Andrea"
A:"Ciao Scott"

E rimasi lì, con il mio ragazzo affianco, felice.

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore (sequel de "Una completa estranea")Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora