Capitolo 29.

1.4K 77 4
                                    

Osservo la piccola pastiglia bianca cadere nel bicchiere d'acqua che ho in mano, dissolvendosi quasi immediatamente, provocando un rumore estremamente rilassante. Continuo a concentrarmi sul rumore mentre cammino dritta verso il divano, massaggiandomi una tempia con la mano libera.
Mi butto pesantemente sulla superficie morbida, facendo attenzione a non rovesciare l'aspirina sul cuscino bianco.

Ho un gran brutto mal di testa, ma non dovevo far altro che aspettarmelo dopo ieri sera.

Non ricordo praticamente nulla di quello che è successo, se non che io  e Niall siamo riusciti a trovare quella camera al piano di sopra, quello dell'after-party.

Non ho la minima idea di come sia arrivata nel mio letto, ieri notte, per di più con il mio pigiama indosso.

Il rumore di un paio di tacchi a spillo che sbattono contro il parquet mi provoca una fitta dolorosa alla testa, e sono costretta ad affondare la testa sul cuscino, coprendomela con un altro. Mia madre dovrebbe già essere a lavoro, perché è ancora a casa?

"Tesoro, ben svegliata. Come ti senti?" Mi volto trovandola affacciata sul divano, con un'espressione preoccupata in viso.

"I postumi di ieri sera." Biascico, lamentandomi subito dopo.

La sento ridere leggermente, guadagnandosi uno sguardo truce da parte mia.

"Niall è stato così carino a riaccompagnarti a casa, ieri sera, e ad offrirsi di metterti a letto." Dice, e quasi mi strozzo con l'aspirina sciolta nell'acqua che sto bevendo.
Dovrei averci pensato prima in effetti, al fatto che fosse stato lui a riaccompagnarmi qui, dal momento che l'ultima persona con cui ricordo di aver avuto a che fare, è lui.

Il pensiero di lui che mi spoglia osservando ogni parte del mio corpo, mentre io ero probabilmente incosciente, mi mette a disagio. So che non dovrebbe, ma faccio un sacco di cose che non dovrebbero essere fatte quando si tratta di lui.

"Oh," La mia voce fuoriesce come un sussurro, "è stato lui." Mormoro, forse più a me stessa che a lei.

Annuisce convinta, prima di informarmi che sarebbe andata a lavoro.

"Uhm, Meg?" Mi richiama, fermandosi sulla soglia della porta.

"Quando hai intenzione di dare ad Olivia il tuo regalo?" Sorride, alzando entrambe le sopracciglia con fare eloquente.
Non lo avevo dimenticato, la sera prima, ma volevo che lei fosse un po' più lucida prima di accettarlo o meno, anche se sono piuttosto certa che lo farà.

"Credo che passerò da lei questa mattina e gliene parlerò." La informo, affondando di nuovo la mia testa pulsante nel cuscino.

"Va bene, buona giornata amore." Mi lascia un ultimo sorriso prima di chiudere la porta alle sue spalle.

Sospiro, alzandomi a fatica dal divano, trascinandomi letteralmente lungo le scale, fino ad arrivare in camera mia. Infilo un paio di pantaloni neri che trovo appoggiati sulla sedia, ricoperta da vestiti ammucchiati uno sopra all'altro, e un maglioncino color panna non troppo pesante. Il clima è mite, questa mattina, e si sente che la primavera si sta avvicinando.

Prendo una scatola da sotto il letto e ne estraggo una busta da lettere che contiene il regalo di Olivia, mettendola in borsa.

Ho qualcosa per te, sto venendo. Meg x.

Digito velocemente il messaggio e mi incammino a passo svelto verso casa Styles.

Quando suono il campanello, ad aprire la porta c'è subito la madre di Olivia. I capelli scuri che le ricadono morbidi sulle spalle sono ben ordinati, e sembra che sia appena tornata dal parrucchiere.

"Salve, Anne. Sono venuta a cercare Olivia, è in casa?" Le chiedo, cortesemente.

Lei mi rivolge un sorriso tale e quale a quello dei due figli, prima di annuire e dirmi che sta ancora dormendo in camera sua, ma che è ora che si svegli. Rido leggermente, prima di salire le scale e cammino silenziosamente verso la sua camera. Abbasso piano la maniglia della porta, entrando a passo felpato nella stanza che è in piena penombra.

Per quanto possa confondermi nel buio, sono piuttosto sicura di riuscire a scorgere due corpi allungati sul letto appoggiato al muro.
Sento quelli che sembrano mugolii di protesta, e quando la luce viene accesa improvvisamente, faccio un salto all'indietro riconoscendo Zayn, nudo, sul suo letto.

"Scusate, non pensavo di trovarti qui Zayn! Oh dio." Esclamo in preda al panico, e mi volto dall'altro lato della stanza con entrambe le mani a coprirmi il viso. Sento dei passi veloci, prima di essere spinta fuori dalla stanza, trovandomi davanti ad Olivia, il corpo nudo avvolto nelle lenzuola.

"Non avevo idea che voi due lo aveste fatto.. Qui!" Mi spiego, sussurrando agitata. Non pensavo davvero che potesse aver portato Zayn in camera sua e che ci avessero dato dentro quando nella stanza accanto c'era suo fratello, e di sotto i suoi genitori.

"Tranquilla, loro lo sanno." Scrolla leggermente le spalle. La mia bocca si spalanca leggermente al suono delle sue parole, ma mi riprendo quando la porta alle nostre spalle viene aperta, rivelando un Zayn con indosso i vestiti di ieri sera, che sposta il peso da una gamba all'altra, imbarazzato.
Si porta una mano dietro la nuca, grattandosela, prima di parlare.

"Uhm, scusaci Meg." Mi guarda, accennando ad un sorriso.
Scuoto la testa, ridendo leggermente prima che continui.

"Torno a casa, ci vediamo oggi pomeriggio." Spiega, rivolgendosi alla sua ragazza, lasciandole un bacio sulle labbra.

"Salutami Harry." Urla, mentre scende le scale velocemente.

Scoppiamo entrambe a ridere, prima di tornare di nuovo in camera sua. Mi fa sedere sul letto, mentre afferra una tuta dall'armadio bianco di fianco al letto e se la infila.

"Allora, cosa c'è?" Sento il materasso tendersi quando ci si siede sopra, poco distante da me.

"Oh, giusto." Mi sfilo la borsa dalla spalla e la apro, tirando fuori la busta bianca.

"Questi sono per te." Gliela porgo, sotto il suo sguardo perplesso.

La apre piano, facendo attenzione a non rompere i due pezzi di carta che sono all'interno. Ne estrae uno, e posso giurare di aver visto un guizzo di incredulità attraversarle il viso mentre legge quello che c'è scritto.

"Due biglietti di andata e ritorno per l'Australia?" Urla, alzandosi all'improvviso dal letto, portandosi una mano sulle labbra, per evitare di urlare ancora.

Annuisco sorridente, prima che lei si butti a peso morto su di me, abbracciandomi.

"Non posso crederci, Meg! Grazie, grazie, grazie." Le sue labbra si posano sui miei capelli, baciando la mia testa più volte, in preda alla felicità. Rido, e ci alziamo entrambe dal letto .

"Staremo nella casa in cui abitavo quando vivevo lì, ti farò conoscere un po' di gente, ci divertiremo." Le faccio l'occhiolino.

"Dovremmo dirlo ai ragazzi, sarebbero felicissimi di venire insieme a noi." Esclama, battendo le mani, emozionata come una bambina. "Ovviamente a loro spese, hanno già compiuto diciotto anni loro." Aggiunge subito dopo, ridendo.

"Potrebbe essere carino, si." Annuisco in accordo, e quando mi invita a fare colazione con lei, accetto.

N/A:

Nuovo capitolo!
Spero che vi piaccia e non so che altro dire, quindi leggete, votate e commentate se volete, alla prossima.

Beyond (ft. Niall Horan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora