• Capitolo 17. •

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- Bene ragazzi, sono colpito dai vostri i aiutanti, questo sarà un corso degno di lode! - esultò il professor Owl osservandoci - Inizieremo con un test attitudinale, entrerete in una dimensione parallela e vi verranno sottoposte alcune situazioni tipo. In base al comportamento avuto e alle interazioni con gli aiutanti stabilirò il tipo di percorso da affrontare, i vostri punti deboli e quelli di forza. Non fate gli eroi, nonostante sia una dimensione parallela il vostro corpo proverà e subirà come se si trovasse qui nel Mondo Magico, quindi le conseguenze saranno reali. Sono stato chiaro? - annuimmo in silenzio - Bene. In questi giorni vi abbiamo segretamente osservati e giudicato in base al vostro comportamento e alla vostra cura nei confronti degli aiutanti, vostri fedeli compagni. La prima ad affrontare il test sarà colei che ha ottenuto il massimo e miglior punteggio del corso, Lilith Light, seguita da Ellis Darkblue. Più si sfoltirà la lista minore sarà il vostro punteggio. Lilith vieni qui. -
Camminai intimidita verso il professore, sotto gli occhi invidiosi e i perfidi bisbigli che preferii non sentire, Ellis mi fulminava ad ogni passo.
Il professore mi spiegò che Benu mi avrebbe raggiunto nella seconda dimensione dopo qualche minuto dalla mia partenza, così sarei rimasta sola e avrei potuto studiare il territorio, mi avvertì anche che in caso di qualsiasi problema avrei dovuto urlare Professor Owl e sarei immediatamente tornata nel Mondo Magico, poiché lui da questa dimensione non avrebbe potuto intervenire in caso di pericolo.
Entrai in un cilindro di ferro che fino ad allora non avevo notato, sentii digitare qualcosa su una tastiera elettronica e la mia vista si fece sempre più annebbiata e confusa, il mio corpo pesante e l'aria rarefatta.
Riaprii gli occhi e mi ritrovai ai margini di una fitta foresta con alberi secolari e rocce altissime, ai miei piedi, incisa sul terreno, una scritta:
'Scegli.'
Affianco un mucchio di armi, uno zaino stracolmo di oggetti misteriosi ed una corda.
'Svelta.'
apparve nella ghiaia sotto la scritta precedente.
Senza pensare afferrai lo zaino e, prima che scomparisse del tutto, anche la corda.
Aprii curiosa lo zaino, al suo interno c'era una montagna di cibo ti tutti i tipi, intravidi un rampino, un fischietto e un coltello. Cacciai la corda dentro e richiusi le cerniere, quando alzai lo sguardo Olivia mi osservava - Tu di qui non passi. -
Risi sarcastica - Credi davvero che mi fermerò solo perché me lo stai dicendo tu? Lo sappiamo entrambe che non accadrà, quindi spostati che si fa prima, su. -
Le toccai la spalla per spingerla via ma lei mi afferrò il polso affondando le unghie nella carne, bruciava da morire ma non le avrei dato soddisfazioni, lei mostrava i denti ringhiando. Quel fuoco rosso dentro di me era debole, ma la vista di quella dannatissima sirena non faceva altro che alimentarlo e avevo tutte le intenzioni di farlo esplodere.
- Bei denti. - Ghignai e con un piede le sferrai un calcio al lato del ginocchio, proprio dove si congiungono le due ossa della gambe, femore è tibia, sapevo di farle male ma una parte di me ne era quasi felice. Lei cadde per terra urlando - Stronza - sibilò tenendosi la gamba.
Ne approfittai per correre via ma lei mi afferrò per la caviglia. Prima di poter perdere l'equilibrio e finire nei guai prima ancora di iniziare il test il mio istinto di sopravvivenza ebbe la meglio e le sferrai un pugno in pieno volto, lei si portò la mano sul viso e vidi del sangue, parecchio sangue, fuoriuscire dal suo naso e farsi spazio fra le dita per finire sul terreno gocciolando. Improvvisamente si accartocciò e sparì in una nuvola di polvere.
- È solo un test. - Benu apparve dietro di me, sbucando dagli alberi.
- Le ho rotto il naso e probabilmente una gamba, non avrei dovuto farlo, ho esagerato. - ammisi guardandomi la mano esterefatta più dal piacere che avevo provato nel farle del male che dall'atto in sè.
- Lo avrebbe fatto lei se tu non ti fossi difesa, ma tu i dolori li avresti sentiti eccome. Andiamo, il percorso è ancora lungo. - superandomi si incamminò tranquillo.
Dopo qualche minuto di cammino verso il nulla un rumore scricchiolante mi mise in allerta - Hai sentito anche tu? - chiesi a Benu, che sillabò - Lupi. -
Ma ciò che vidi non era lontanamente paragonabile alla figura di un lupo, piuttosto a quella di un gorilla dal pelo lungo e ispido con occhi vitrei e orecchie a punta. E zanne affilate. E bava alla bocca. E supposi anche una voglia sfrenata di far merenda.
- Sono licantropi dannati, coloro che hanno infranto la legge nel peggiore dei modi. - sussurrò Benu quasi leggendomi nel pensiero - La luce del sole li acceca ma il buio li rende più forti, così sfruttano le ombre notturne dato che il Mondo Magico ha impedito loro di vivere col resto della comunità. Non vedono niente ma il loro udito ed il loro olfatto sono sopraffini. - continuò arretrando.
Arretrai anch'io fino a ritrovarmi la schiena contro un tronco d'albero ed il viso difronte ad un branco di bestioni affamati.
Un altro messaggio nella ghiaia mi avvertì:
' Pensa velocemente. '
Facile scrivere per terra quando stai per essere sbranata.
No, niente negatività, avrò tutta l'età adulta per sospirare lamentandomi etutta la vecchiaia per brontolare, questo non è proprio il momento. Schiacciandomi ancora più contro l'albero per prendere distanza e tempo sentii la corda sulla schiena attraverso lo zaino.
- Benu, distraili! - lui annuì
- Sarà fatto Milady! -
Iniziò a volteggiare attorno ai lupi muovendo forte le ali così da coprire i miei rumori e spostamenti e creando vortici d'aria per confondere il loro olfatto.
Saltai su un ramo non troppo alto, aprii lo zaino ed estrassi la corda, notai che fra il cibo c'era anche una bistecca.
Chi diavolo si porta della carne nello zaino?!
Lilith, concentrati, le domande a dopo.
Tagliai col coltello un pezzo di corda è un'estremità la legai al ramo mentre l'altra al pezzo di carne che feci cadere giù. La corda non toccava terra ed era proprio sopra le testa dei licantropi. Quando la corda smise di oscillare feci segno a Benu di fermarsi, lui obbedì immobilizzandosi.
I licantropi fiutarono la presenza della carne ed iniziarono a cercarla spasmodicamente, sbattendo gli uni contro gli altri.
- Ci vorrà un po' prima che si accorgano che la carne è lassù. - sentenziai.
Saltai da un ramo all'altro godendomi il vento fresco sulla pelle, amavo quella sensazione di dinamica libertà. Benu mi seguiva volando leggero, avrei tanto voluto essere libera come lui, sentire il cielo e le nuvole, spiegare le ali e volare tutto il tempo ed avere anche la possibilità di toccare il suolo e passeggiare fra gli alberi sulla terra ferma,sarebbe magnifico poter avere tutto.
Quando ci fermammo era ormai tramonto ed avevamo affrontato qualche altro compagno di corso, anche loro spariti nella polvere, due gnomi indemoniati ed un toro imbufalito.
- Giornatina leggera. - Disse Benu lasciandosi cadere su un tronco.
Mi guardai attorno, il sole stava tramontando ed il paesaggio era troppo bello per non approfittarne - Dobremmo salire su quella roccia, sicuramente da lì il panorama è mozzafiato, però bisognerà scalarla. -
- Chi ha bisogno di scalare? - osservò lui mostrandomi le grandi piume rosse delle sue possenti ali.
- Io - risposi facendogli una linguaccia - Sono troppo stanca ed inesperta per volare a mio piacimento. - così presi il rampino dallo zaino e vi legai il resto della corda. - Ti aiuto. - Benu afferrò la parte metallica e volò alto fino ad agganciarla nella roccia. - Grazie! - urlai dal basso.
Notai solo allora quanto la roccia fosse alta e, per mia sfortuna, liscissima. Al solo pensiero di scalarla mi facevano male le gambe.
Dopo aver attentamente studiato la superficie e aver trovato un primo appiglio con il quale darmi la spinta, una bellissima chioma bionda spuntò dal buio e si avventò su di me.
- Ellis che diavolo fai?! - ma i miei riflessi furono troppo lenti e subito mi ritrovai un coltello alla gola, provai a divincolarmi ma, appena sentii il freddo gelido della lama sul mio collo preferii fermarmi, un qualsiasi movimento brusco avrebbe potuto recidermi la gola. Scrutai il cielo ma non vidi Benu da nessuna parte.
- Che ti prende El... - sussurrai per evitare movimenti con la gola - Fermati. - proseguii mentre sentivo la lama che premere sempre più forte sulla mia carne.
- Chiederai pietà prima che io ti uccida del tutto. - sibilò lui e sul suo viso apparve un ghigno tetro che non avevo mai visto,alzai nuovamente gli occhi al cielo ma ancora nessuna traccia di Benu mi permetteva di avere speranze.
La terra tremò e sulla roccia difronte a noi apparve la scritta
' Di chi ti puoi fidare? '
Solo di me stessa, a quanto pare.
Guardando fisso la scritta a pochi passi dal mio corpo morsi la mano di Ellis che mugolando di dolore lasciò la presa sul coltello e di conseguenza sulla mia gola. Una gomitata nello sterno per fargli mancare l'aria e una ginocchiata sulla fronte per stordirlo, cadde per terra barcollando.
Il fuoco dentro di me si era riacceso e divampava forte - Non ti uccido ora solo perché sono educata, a differenza tua, principino. - presi il suo coltello e lo misi velocemente nello zaino.
Non avevo tempo per pensare a quel test senza senso e non ne avevo nemmeno voglia.
Mi arrampicai il più in fretta possibile, cercando di arrivare in cima prima che Ellis si riprendesse, ma a metà scalata sentii qualcosa bloccarmi la caviglia e cercare di tirarmi giù.
- Ma siete fissati col prendermi le caviglie? - Urlai esasperata e cercai di divincolarmi muovendo velocemente le gambe avanti e indietro, ma niente da fare. La rabbia aumentava ad ogni secondo.
- Benu! - Urlai ancora più forte sovrastando il fuoco che mi divampava dentro. Lui comparve e sembrava affaticato, come se fino ad allora avesse combattuto contro chissà quale grande forza - Calmati o mi brucerò! - mi intimò avvicinandomi. Non ebbi il tempo di capire le sue parole quando vidi le sue enormi ali prendere fuoco ed incendiare tutto intorno a lui. L'intera foresta aveva iniziato a bruciare, le piante, la corda, Ellis.
- Ellis!!! - Urlai inorridita. Le sue gambe erano avvolte dalle fiamme e lui si contorceva dolorante urlando di dolore. Avrei voluto aiutarlo e salvarlo ma il mio istinto di sopravvivenza ebbe ancora una volta la meglio e inaspettatamente spiccai il volo fino a mettermi in salvo sulla cima della roccia, lasciando che Ellis cadesse in basso avvolto dalle fiamme.
La scena era nauseante, vedevo la sua pelle sciogliersi e le sue urla rimbombavano nelle mie orecchie, il sole sembrava voler partecipare all'incendio facendosi ancora più rosso.
Ripensai ad Olivia e agli altri miei compagni e a come erano spariti nella polvere nel preciso istante in cui io non ne potevo più. Tutto quello che stavo vivendo era nella mia testa, avevo io il controllo, anche se l'avevo capito troppo tardi, nessuno dei ragazzi era reale, erano solo proiezioni del mio cervello. In un attimo Ellis sparì, ma non potei dire lo stesso dell'incendio.
" Le conseguenze sono reali." Ricordai le parole del professore. Benu era reale e di conseguenza io stavo per finire abbrustolita.
Vidi Benu oltre la roccia librarsi nel vuoto, libero come io non lo ero, perché io ero in trappola.
In quel momento sentii di essere stata sempre in trappola, bloccata in un incendio senza ben sapere cosa fare, senza ben capire chi lo avesse appiccato e di cosa questo fosse fatto.
- SALTA! - Urlò lui squarciando l'aria.
Avevo due opzioni, essere risucchiata dal fuoco che avanzava guadagnando terreno ad ogni secondo con le sue lingue di fuoco roventi oppure saltare giù e affrontare il mio destino a scatola chiusa. Provai a volare, nella speranza di una terza opzione, ma io mio corpo non volle rispondere. Anche il mio istinto di sopravvivenza era scappato.
Non ci pensare, Lilith, è solo un salto, da chissà quanti metri, nel vuoto. No,non ci pensare.
Tre grandi passi e giù.
L'aria mi aveva tolto il respiro, la pressione tappato le orecchie, il vento mi aveva gelato il cuore e la mia solita tempesta rossa si era improvvisamente placata.
Aprii gli occhi non sentendo il terreno sotto il mio corpo, tutto era piumato e variava dal rosso fuoco all'arancio.
- Pesi quanto una mia piuma, Milady. - Osservò Benu ridendo.
Urlai felice mentre lui planava veloce con me in groppa, ero libera e felice, il vento sferzante mi baciava le guance e i capelli non facevano altro che rincorrerlo, allargai le braccia volendo abbracciare quell'emozione per non lasciarla più andare.
Benu era veloce e le sue acrobazie fra i rami mi davano ogni volta una scossa di adrenalina più forte.
' Ben fatto. '
Scrissero le nuvole.
Mi risvegliai mentre il cilindro di metallo si apriva e i miei compagni curiosi venivano messi a fuoco dai miei occhi, ero nell'aula in cima alla torre.
- Ottima prestazione, ottima! - Affermò il professo Owl fiero, qualcuno ne fece l'imitazione per canzonarmi.
- Se i suoi compagni avessero visto ciò che ho visto io, la temerebbero sicuramente, soprattutto il signor Darkblue, che fa tanto lo sbruffone. - mi sussurrò poi strizzandomi l'occhio.
- Ellis, è il tuo turno. - Sentenziò il professore quando mi fui allontanata. Mentre Ellis mi passava d'accanto mi diede una forte spallata che per poco non mi face finire sul pavimento - Levati. - sibilò.
Mi massaggiai la spalla e constatai che forse avrei dovuto sgozzarlo durante il test.

L'ultimo dei Guardiani (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora