Capitolo 21 - In strada
Quella notte, per la prima volta da quando mi sono trasferito a Brooklyn, esco fuori in strada.
Aspetto che sia notte e, anche se è soltanto inizio ottobre, metto un grosso cappotto col cappuccio, che calo sul viso. Mi avvolgo con una sciarpa menti e guance
Cammino rasente i palazzi, girandomi in modo che la gente non potesse vedermi, infilandomi nei vicoli per evitare di avvicinarmi troppo a qualcuno.
Non dovrei farlo, penso. Sono Zayn Malik. Sono speciale. Non dovrei ridurmi ad appostarmi nei vicoli, a nascondermi dietro i cassonetti, ad aspettare con paura che qualche sconosciuto urli "mostro!". Dovrei stare con la gente.
Eppure mi nascondo e mi camuffo e mi apposto e fortunatamente nessuno mi nota. È questa la cosa strana. Nessuno mi nota, nemmeno quelli che sembrano guardarmi. Non mi sembra possibile.
So dove voglio andare. Gin Elliott, che alla Tuttle era in classe con me, fa feste sfrenate a casa dei suoi a SoHo quando i suoi non ci sono. Ho guardato nello specchio e so che questo weekend non ci sarebbero stati.
Non posso andare alla festa, non da sconosciuto e di certo non come me stesso, come Zayn Malik diventato nessuno. Ma ho pensato che forse (solo forse) potrei stare fuori mentre c'è la festa che entra e che esce.
Potrei guardarli anche da Brooklyn attraverso lo specchio, certo. Ma voglio essere lì. Nessuno mi riconoscerà. L'unico rischio forse è che qualcuno mi veda, che venga catturato, additato come mostro, forse mandato allo zoo.
Non è un rischio da poco. Ma la mia solitudine mi conferisce coraggio. Posso farcela. E poi, la gente mi passa davanti e sembra guardarmi, ma non mi vede davvero.
Potrei prendere la metro? La prendo. È l'unico modo. Trovo la fermata che ho visto così tante volte dalla finestra del quinto piano e, accantonato ancora una volta il pensiero di essere messo in uno zoo e di vedere i miei amici che vengono a vedermi in gita scolastica, compro un biglietto e aspetto il treno successivo.
Il treno che arriva non è affollato. Non è l'ora di punta. Mi metto a sedere ugualmente lontano dagli altri, scegliendo il posto peggiore sul fondo. Faccia contro il finestrino.
Ciò nonostante, una donna sul seggiolino accanto al mio si sposta appena mi siedo. La guardo nel riflesso sul vetro, mentre mi passa davanti trattenendo il respiro.
Se guardasse, vedrebbe riflesso il mio volto da animale. Ma non lo fa. Passa oltre, tenendosi perché il treno è in movimento, arricciando il naso come se sentisse puzza. Va a sedersi dall’altra parte del vagone, ma non dice una parola.
Alla fine capisco. È chiaro! Fa caldo, ma col mio cappotto pesante e la sciarpa sembro un barbone. La gente in strada e sul treno mi ha preso per un barbone. Sono invisibile. Potrò continuare a camminare per strada e finché terrò la faccia nascosta, nessuno mi noterà. Per certi versi, sono libero.
Arrivati a Spring Street scendo dal treno, senza troppe precauzioni questa volta. Cammino lungo le strade illuminate, stringendo la sciarpa intorno al collo, ignorando la sensazione di soffocamento e restando a ridosso dei muri.
Arrivato davanti la casa di Gin, mi accorgo che c’è un portiere, per cui non posso entrare.
Comunque non volevo andarci, non voglio di certo imbattermi nella luce, nelle facce, nel fatto che ci sia una festa in corso anche senza di me, come io non fossi importante.
C’è una grossa fioriera vicino al portone. Aspetto che non ci sia nessuno nei paraggi, poi mi abbasso, mettendomi comodo dietro la fioriera. Un profumo familiare riempie l’aria e alzo gli occhi verso la fioriera. Rose rosse.
La festa probabilmente è iniziata alle nove, ma alle dieci c’è ancora gente che continua ad arrivare. Guardo come se la festa fosse uno spettacolo ripreso da una videocamera nascosta, vedendo cose che non dovrei vedere, come ragazze che si sistemano le mutande sul culo o che prendono un’ultima dose di qualcosa prima di entrare, e ragazzi che raccontano cosa hanno in tasca e con chi hanno intenzione di usarlo.
Potrei giurare che alcuni dei miei amici mi guardano un paio di volte, ma nessuno mi vede davvero. Nessuno urla “mostro!”. Nessuno sembra nemmeno notarmi. Sto bene e male allo stesso tempo.
E poi eccola. Sloane. Ha le labbra incollate a quelle di Sullivan Clinton, uno dell’ultimo anno, cimentandosi in grandi effusioni pubbliche che avvengono sotto i miei occhi come in un film vietato ai minori. Poi, finalmente, entrano.
La notte va avanti così. Gente che arriva. Gente che se ne va. Verso mezzanotte, stanco e troppo accaldato, sono sul punto di andarmene. Ma in quel momento sento una voce familiare provenire dai gradini sopra di me.
“Una bella festa sfrenata, no?” dice Trevor. È con un mio ex amico, Graydon Hart.
“La migliore” conferma Graydon. “Anche meglio di quella dell’anno scorso.”
“Quale dell’anno scorso?” chiede Trevor. “Mi sa che ero troppo fatto per ricordarmela.”
Mi raggomitolo ancora più in basso, sperando che vadano via. Poi sento il mio nome.
“Ma sì che te la ricordi” insiste Graydon. “Quella in cui Zayn Malik venne con quella tizia fighissima che passò metà della serata con la mano nelle sue mutande.”
Trevor rise. “Zayn Malik, un nome del passato. Il caro vecchio Zayn.”
Mi accorgo un attimo dopo che sto sorridendo.
“Già, che gli è successo?” chiede Graydon.
“È andato in collegio, mi sembra.”
“Immagino che pensasse che noi non fossimo alla sua altezza, giusto?”
Li guardo, Trevor in particolare, aspettando che mi difendesse.
“Non mi stupirei” dice invece. “Si sentiva sempre così figo quando era qui, il signor Mio-Padre-Lavora-al-Tg.”
“Che snob.”
“Già. Sono contento che se ne sia andato” afferma Trevor.
Guardo da un’altra parte e smetto di prestare attenzione ai loro discorsi. Alla fine se ne vanno.La faccia e le orecchie mi fanno male. È stata tutta una menzogna – i miei amici alla Tuttle, tutta la mia vita. Cosa direbbe la gente se mi vedesse ora? Mi odiavano già quando ero bello.
Non so nemmeno come, alla fine, ritorno a casa. Nessuno mi nota. Nessuno fa caso a me.Kendra aveva ragione, su tutto.
Spazio Autrice
Salve! Scusate se vi ho fatto aspettare più del dovuto :/
Ho deciso di mettere questo Spazio Autrice per ringraziarvi: ultimamente le visualizzazioni della storia stanno aumentando in fretta! Non sapete quanto mi rendete felice :)
Se volete, passate alle altre mie storie:
Dear Santa × h.s.
e
Goodbye Lullaby || Harry StylesInoltre, mi sapere cosa ne pensate del capitolo, quindi commentate commentate commentate!
Al prossimo aggiornamento,
holdmehaz
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Beastly || Zayn Malik [INTERROTTA]
Fiksi PenggemarUna bestia si nasconde nei meandri di New York. E dentro il corpo della bestia, batte silenziosamente un cuore umano. - "Tu sei una bestia. Mio padre... l'aveva detto... pensavo fosse per effetto delle droghe. Dice un sacco di cose deliranti. Pensav...