Capitolo 1

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Io non capisco, non capisco l'uomo. Chi diavolo si crede di essere?
Io mi definisco un realista, ma in termini filosofici comuni sono colui che la gente definirebbe un pessimista. Ma io non sono pessimista, sono solamente pragmatico. Un pragmatista è quella persona interessata a questioni e attività solamente se la loro risoluzione porta ad ottenere un risultato concreto e tangibile, tralasciando le sottigliezze meramente verbali. In poche parole la classica persona che odia le chiacchiere inutili in piazza, al tavolino di un bar, in pizzeria. Non sono uno spasso alle feste, e forse nemmeno fuori. Preferisco stare zitto. Preferisco quel silenzio che mette a disagio, perché dobbiamo aprire la bocca e sentire la necessità di dire puttanate solo per sentirci a nostro agio? Nel corso della storia l'uomo ha preso troppa cognizione di sé.
Io penso che la coscienza umana sia stato un tragico errore dell'evoluzione. Siamo diventati troppo consapevoli di noi stessi. La natura ha creato un proprio aspetto che è diventato indipendente da essa. Siamo creature che non dovrebbero esistere, secondo la legge naturale. Avete mai visto un branco di gazzelle riunirsi la mattina per parlare di chi sia più forte tra Messi o Ronaldo, discutere della crisi finanziaria o del grande fratello?
Semplicemente perché la gazzella si sveglia la mattina e pensa a correre, e basta, perché se non lo fa verrà mangiata. Siamo l'unica specie sulla terra a sentire questa eccessiva esigenza di comunicare così tanto. Per questo dico che siamo un errore della natura.

Ciao, fatemi sapere cosa ne pensate se vi va.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 12, 2015 ⏰

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