E due non si incontrarono per un paio di giorni. Efen andava sempre ad aspettarla nel bosco ma non si era più fatta vedere.
Narak era confusa. Erano andati troppo in fretta. Non poteva essere vero! Era ciò più orribile ed inimmaginabile! Sarebbe stata bamdita o peggio se la cosa fosse venuta fuori. Eppure gli mancava così tanto. Era stata lei a baciarlo. E adesso non ne sapeva neanche il motivo.
Lo ami scema!
Sì. Era vero. Ma non doveva essere vero. Insomma era stata fuori dai condotti una volta e si era inaorata di un elfo. Stentava a crederci. Era infinitamente sfortunata. Ma anche incredibilmente fortunata ad aver incontrato una persona come lui. Al sol pensiero si addolciva e ciò che avevano passato insieme era un bolce ricordo. Le risate. Il mondo che le aveva fatto conoscere.Era tutto meraviglioso. Ma non poteva essere vero. Ci pensò ma il suo cuore ebbe la meglio. Decise di andare da lui ancora un ultima volta, per dirgli addio.Efen la aspettava da tempo. Poco dopo avrebbe dovuto sostituire una torre di guardia, come ogni mese. Poi la vide correre verso di lui. Gli si illuminarono gli occhi a vederla di nuovo. Allargò le braccia e l'accolse in un abbraccio.
"Credevo che non ti avrei mai più ri vista, credevo che mi avessi abbandonato."
"Mi spiace." Disse lei già con le lacrime a gli occhi.
Lui le asciugò con il palmo e la prese per mano.
"Voglio farti vedere una cosa".
Lei si lasciò guidare fino all'ultimo piano dell'accademi.
Le stanze che superarono erano completamente vuote.
"Tranquilla ora sono tutti nei dormitori".
Arrivarono davanti ad un'enorme porta di ferro con una porta secondaria a mirura di elfo. Una volta entrati Narak vide un enorme corridoio con delle piccole case in metallo che seguivano la scia del muro. Efen la condusse fino ad una casetta a metà del corridoio. Ne aprì la porta e disse "Ranak ti presento Gort!"
La ragazza entrò con un po' di timore. Quelle casette erano come delle stalle in metallo ma molto più grandi. Ospitavano draghi! In effetti Efen gli aveva detto che faceva parte dei guerrieri del cielo ma non si era mai chiesta il come volassero. Un drago che le parve enorme, dalle squale bianche e il cranio allungato. Le fauci dimora di zanne allungate fino alla mascella. Una grande cresta azzurri a sopra gli occhi gialli dell'animale. Le parve molto giovane e possente. La cresta scendeva fino alla coda, coperta da aculei che le diedero l'idea di una mazza chiodata. La sella ben stretta su cui Efen era già salito. Lui era una persona coraggiosa, e lo sapeva. Volare era uno dei suoi sogni più remoti. Aveva letto libri che narravano di animali volanti ma adesso aveva un vero e proprio drago in carne ed ossa. Efen con una mano tesa verso di lei che la invitava a salire. Un sorriso amorevole a corniciargli il viso. Gli prese la mano e salì dietro di lui.
"Reggiti forte".
Lei lo strinse ai fianchi e sentì i muscoli di Gort in tensione. Poi cominciarono a dirigersi verso la cascata e la passarono. Erano perfettamente asciutti e ne restò spaesata ma anche meravigliata. Doveva essere stata fatta qualche magia elfica in modo che i guerrieri fossero protetti dall'acqua per l'uscita in battaglia. Un idea geniale.
Narak sentì il vuoto sotto i suoi piedi. Non provò nessuna vertigine. Respirò a pieni polmoni ed allargò le braccia. Non sentì neanche il freddo. In quell'istante si sentì semplicemente libera. Libera come non lo era mai stara.
Gort fece un paio di giri e poi scese nel bosco. I due ragazzi smontarono.
"Allora, che te ne pare?" Chiese Efen prendendole le mani.
"Che ne penso? È stato meraviglioso. Non mi sono mai sentita così libera prima d'ora." I suoi occhi erano illuminati di una luce nuova. Ora mai si erano abituati più alla luce del sole che alle gallerie dei drow. Ma doveva farlo. Per il bene di entrambi.
"Devo dirti una cosa..." cominciò ma poi non si trattenne. Cominciarono a scenderle di nuovo le lacrime. "Il fatto è che..". Quel momento fu rovinato da un urlo.
"ECCOLI! SONO LAGGIÙ!!" decine di soldati li assalirono e li immobilizzarono con facilità.
Tra loro il generale in persona.
"Signor Jokif Efen lei è in arresto per aver infranto la regola principale del nostro regolamento: mai, e dico mai, far oltrepassare il confine." Aveva detto tutto con una rabbia ceca negli occhi. Guardava Efen come un traditore. E lo era.
"La vostra sorte verrà decisa domani dal cosiglio degli elfi e dei drow."
"Come ci avete visti?" Chiese Efen d'istinto.
Il generale si avvicinò al ragazzo e gli diede uno schiaffo.
"No! Vi prego lasciatelo stare!" Narak disperata e in lacrime di dimenava come meglio poteva tra i 3 soldati a trattenerla.
Il generale la ignorò.
"Il ragazzo con cui dovevi fare il cambio ti ha visto svolazzare con questa lurida..." non fece in tempo a finire la frase che Efen gli sputò in pieno viso.
La risposta del generale fu un colpo che lo fece ko. Inerte tra le mani dei soldati.
"PORTATELI VIA!!"
"Vi prego!!! Lui con centra niente!!! È colpa mia!!" Narak disperata osservava il corpo dell'amato trascinato verso la cascata fino a quando anche lei fu resa inoffensiva.
Mantre era priva di conoscenza la sua mente si chiese:
Ma è davvero finita così? E pensare che io volevo solo vivere.
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W.Concorso.Storie - La guerra del cuore.
LosoweLui, un elfo guerriero schiacciato dalla propria razza. Lei, una drow completamente diversa dalla propria dinastia. Un amore impossibile in un mondo meraviglioso che presto verrà distrutto da una guerra imminente. C'è pericolo nella Terra Verde e do...