-DRIIIIN-
Mi rigirai nel mio adorato letto, disturbata dal fastidioso rumore della sveglia.
La mia mente vagava in cerca di un valido motivo per alzarmi, quando un profumino dolce mi invase le narici: ciambelle!Scesi in cucina di corsa
《Buongiorno Eli! Guarda chi è venuto a prepararti il tuo dolce preferito! 》mia madre mi urlò in faccia.
Mi grattai gli occhi, e notai che dall'altra parte del tavolo c'era Lisa, mia sorella maggiore《Sorellona! Aaa tu si che sei una vera cuoca, come mai da queste parti?》faceva la pittrice, di solito se ne andava in giro per il mondo a dipingere.
《Buooongiorno sorellina! Hai visto che sorpresa ti ho fatto? Ho finito la mostra in tempo, ho preso l'aereo e sono corsa qui da te》mi disse tutto d'un fiato, poi mi indicò le ciambelle, le mie preferite, piene di glassa e zuccherini, che sembravano dirmi "mangiaci"
Dovevo partire per la Spagna in vacanza, sarei stata via una settimana, fino a fine luglio, così Lisa decise di salutarmi prima della partenza.
La colazione fu a dir poco strepitosa, la tavola era piena di ciambelle, brioches e biscotti e c'era persino della spremuta d'arancia.
Amavo la colazione in famiglia, la particolare atmosfera mi ricordava quando io e Lisa eravamo piccole e quando la colazione ce la preparava papà: ogni domenica mattina ci cucinava le crepes con la nutella, le più buone del mondo.
Papà ci portava spesso al parco, dove io correvo verso l'altalena e mia sorella, che aveva cinque anni in più di me, si rifugiava sotto all'albero più grande del parco per leggere il suo libro.
Vivevamo in una casetta bianca con le persiane e la porta d'ingresso blu, sembrava quasi di vivere in una casa Americana. Ogni Natale tutta la famiglia si riuniva da noi, avevamo un soggiorno enorme, e insieme ai nostri cugini scartavamo una miriade di pacchi.
Al contrario delle migliaia di famiglie nelle quali chi cucinava era la madre, nella nostra cucinava papà Maurizio, o Mao, che ogni tanto accostava ingredienti che non avevano niente a che fare tra di loro e faceva assaggiare le sue creazioni a zii e nonni, così tutta la casa risuonava di un caloroso applauso.
Mia mamma invece era molto calma, amava la tranquillità e soprattutto la lettura. Ogni sera era lei che ci leggeva le nostre fiabe preferite.
Io adoravo andare al supermercato con lei, ci comprava di tutto: dolcetti, tazzine nuove, penne colorate.
E mentre io mi sbizzarrivo lanciando i biscotti nel carrello, Lisa logicamente lo riempiva di romanzi.I miei non erano sposati, convivevano, e difatti sin dalle medie mi sentivo ripetere dai professori di religione che avrebbero potuto lasciarsi per un semplice litigio.
Ovviamente non ci credetti mai, i miei genitori si amavano molto di più che certe coppie sposate.
Essere la più piccola in casa mi piaceva stranamente, e quando mia sorella era immersa nella lettura, io correvo da papà, per giocare con lui.
Aveva un negozio di musica vicino casa, dove vendeva ogni tipo di CD.
Proprio per questo, mentre mia sorella leggeva libri su libri, io stavo nel retro del negozio ad ascoltare musica.Io amavo stare nel suo negozio, ci passavo intere estati: dall'ingresso, sulla parete di sinistra c'era una lugna serie di CD divisa per genere e nazionalità dell'autore, mentre sulla parete di destra si trovavano vecchi dischi in vinile anch'essi suddivisi in categorie.
In fondo il piccolo bancone con la cassa, e di fianco una piccola porta che dava su una specie di magazzino, dove c'erano giradischi, amplificatori e lettori CD con cuffie, e chiunque entrasse poteva ascoltare il CD o il vinile li dietro.Comunque, di lì a poco sarei partita, le valigie mi aspettavano in camera mia, e nella testa già mi immaginavo le serate con le due mie compagne di classe e i bagni al mare che avrei fatto il giorno dopo.
Pranzammo, e subito dopo salutai mia mamma Silvia, poiché mia sorella si era offerta di accompagnarmi alla fermata del bus per l'aereoporto, che si trovava in città.
Misi le mie valigie nel piccolo baule dell'auto della mia sorellona e partimmo verso la città.
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This is me
Fantasy"Ancora una volta mi ritrovavo lì, sotto la pioggia, dietro di me migliaia di persone, davanti a me un palcoscenico, e su quel palcoscenico le persone che mi avevano cambiato la vita"