CAPITOLO 1
BESSIE'S POV
Aprii gli occhi di scatto e ci misi un po' per mettere a fuoco quello che avevo intorno. Asciugai con il palmo della mano qualche gocciolina di sudore sulla mia fronte. Mi trovavo in una camera che sicuramente non era la mia. Ero sdraiata su un letto e avevo addosso ancora i vestiti di ieri sera, c'era un armadio contro la parete alla mia destra mentre alla mia sinistra una piccola scrivania, le pareti erano spoglie e bianche, un bianco tranquillo, non accecante.
Feci per alzarmi ma appena mi poggiai sui gomiti sentii una fortissima fitta alla testa e ricaddi a peso morto sul letto. Provai a ricordare qualcosa della sera precedente ma senza ottenere alcun risultato. Qualche pensiero offuscato mi tornò in mente, ma in quel momento non riuscivo proprio a fare mente locale. Mi portai le mani sulle tempie per il mal di testa che mi era scoppiato.
Un rumore mi distolse dai miei pensieri, sentii la porta aprirsi e decisi di far finta di dormire.
"Dorme ancora" disse una prima voce
"Siamo sicuri che stia bene? Ieri sera era messa male.." una seconda voce
"Si Liam, sta solo dormendo." gli rispose il primo
"Okay, però cosa le diciamo quando si sveglia?"
"La verità." si aggiunse una terza voce. "ora però lasciamola riposare"
Uscirono chiudendosi la porta alle spalle.
Rimasi immobile per qualche secondo chiedendomi quale fosse la scelta migliore: rimanere a letto o prendere coraggio ed alzarmi. Mi diedi una spinta e mi misi seduta sul letto, ed ecco un'altra fitta di mal di testa. Chiusi gli occhi e strofinai le mani sugli shorts di jeans che indossavo dalla sera prima. Solo in quel momento notai che avevo ancora addosso la canotta del giorno precedente, ma sopra avevo una felpa nera di una band che non conoscevo. Qualcuno di loro aveva pensato che potessi avere freddo, si erano presi cura di me, ed era da molto che non succedeva.
Mi alzai definitivamente e barcollai un po', appoggiandomi più volte alla parete. Quando presi finalmente l'equilibrio andai a guardarmi ad uno specchio che c'era sulla scrivania: come mi aspettavo avevo il mascara sbavato e delle occhiaie allucinanti. Pensai che forse sarebbe stato meglio trovare un bagno e sciacquarmi il viso.
Uscii scalza dalla stanza e mi ritrovai in uno spiazzo al centro di un corridoio, e a qualche metro di fronte a me c'erano delle scale.
Il corridoio continuava alla mia sinistra e alla mia destra. Decisi di andare verso sinistra e vidi semiaperta la porta di un bagno. Mi chiusi a chiave dentro e mi lavai la faccia. Guardai di nuovo nello specchio e cercai di ricordare anche solo un piccolo frammento di quello che era accaduto la sera prima. Risultati: zero. Cosa diavolo hai combinato stavolta Bess?
Sicuramente non avrei trovato delle risposte stando li dentro. Mi asciugai con il primo asciugamano che vidi e tornai in corridoio percorrendolo tutto. La casa era abbastanza grande, arredata in modo moderno ma non troppo. In totale nel corridoio c'erano sei porte, compresa quella del bagno.
Cinque camere da letto?
Mi avvicinai all'ultima stanza del corridoio presa dalla curiosità, e la aprii silenziosamente. Senza entrare vidi che era della stessa grandezza di quella dove avevo dormito io, il letto forse era un po' più grande, alle pareti azzurre c'erano alcuni poster e sulla destra un armadio a muro. Entrai fissando un poster alla parete, e notai che era della stessa band della felpa che avevo addosso. Mi avvicinai al poster senza distogliere lo sguardo e notai che ce n'erano altri della stessa band li intorno. Sfiorai la carta con le dita e notai su una mensola sopra la scrivania alcune coppe sportive. Osservai bene anche quelle, e poi alcune foto incorniciate sulla scrivania. Ero quasi incantata e incuriosita dallo scoprire di chi fosse quella stanza.
"Non so, vuoi anche un souvenir?"
Sobbalzai e mi girai di scatto, per poi trovarmi un ragazzo, con addosso solo un paio di pantaloncini da basket. Non avevo idea di quando fosse arrivato, o se fosse li da prima che entrassi, perché in effetti non mi ero concentrata sulla parte della stanza in cui era. Per un secondo non seppi cosa dire, rimasi semplicemente a squadrarlo dalla testa ai piedi, distratta dalla quantità di tatuaggi che ricopriva gran parte del suo corpo. Se devo essere sincera, non furono solo i tatuaggi sul corpo a distrarmi, ma anche il corpo su cui erano i tatuaggi. Addominali che sembravano scolpiti, braccia muscolose e l'elastico dei boxer che si intravedeva da sopra i pantaloncini portati bassi.
"E' camera tua?" abbassai lo sguardo.
"Fino a prova contraria"
"Scusami, mi sono svegliata e sono venuta a curiosare un po' in giro" cercai di rimediare.
"Puoi curiosare nelle camere degli altri se vogliono, non qui"
Simpatico. Non avevo intenzione di chiedergli scusa ulteriormente.
"Ah, non sapevo avessi segreti"
"Non sai proprio niente infatti" si spostò i capelli ricci con la mano destra squadrandomi dalla testa ai piedi. "Ah, quando vuoi ridammi la mia felpa" fece un cenno con la testa.
"E' tua anche questa?"
"Ma quante domande fai? Si, è mia"
Non avevo mai avuto così tante difficoltà a tenere testa ad un ragazzo.
"Vorrei trovare qualcos'altro da indossare prima, magari"
"Va bene lo stesso anche se non trovi niente"
Un sorrisetto apparve sulle sue labbra.
Dopo qualche secondo uscii dalla stanza colpendolo con la spalla.
Incrociai un ragazzo biondo che saliva le scale.
"Oh, ehi, sei sveglia"
"Si, scusa, ho fatto, cioè.. Hai qualcosa che posso mettere addosso? Rivuole la sua felpa" indicai la camera del riccio.
"Certo, adesso vedo di darti qualcosa. Comunque sono Niall" mi porse la mano sorridendomi.
"Niall, forse tu puoi dirmi cosa ci faccio qui"
"Ora ti spieghiamo tutto dolcezza, non preoccuparti" disse mentre altri due ragazzi salivano le scale e venivano verso di noi.
Tutti maschi?
-----
Ehilà!
Allora prima di tutto grazie mille a tutte quelle che sono passata a leggere il prologo.
Stiamo scrivendo questa storia in due, speriamo che il capitolo vi piaccia, e se si, lasciate una stellina se vi va!
Non ci dilunghiamo troppo, buona fortuna a tutte per l'inizio della scuola e che la forza sia con noi. Ci vediamo presto con il prossimo capitolo (:.bè e C.
STAI LEGGENDO
Silent
FanfictionRimasi girato pregando che non avessero davvero intenzione di portarla a casa nostra. Potei quasi percepire i loro sguardi puntati sulla mia schiena, poi sentii la voce di Louis. “Ti aiuto a portarla” Mi girai di scatto “Ma che cazzo fai?” “Beh, i...