Il campanello fece un suono strano quando Hope posò il dito sul bottone e spinse a fondo. Aveva passato dieci minuti fuori dalla porta di casa a convincersi che doveva farla per forza quella ricerca con Holt. Il voto valeva i due quinti di quello finale, quindi non poteva far finta di esser cieca per evitare la ricerca ma era sicuramente quello che doveva fare per sopravvivere nella stanza di Holt fino a fine progetto. Appena la porta si aprì i pensieri che la assorbivano si dissolsero nell'aria. -Hopy- Disse Gage sorridendole. Indossava qualcosa di molto simile ad un pigiama, i pantaloni larghi avevano delle righe strette blu e bianche ma la maglietta era della scuola. -Buon giorno. Cerchi Holt?- Disse mentre indicava il piano di sopra. Hope annui -Progetto su Hitchcock- Lui sorrise mentre lei entrava e chiudeva la porta. -Jasper?- La ragazza annuì per la seconda volta guardando le scale. -Va pure. Alla peggio dovrai prenderlo a calci per farlo svegliare- Fece mentre prendeva una tazza dal tavolino e ne beveva un sorso. Hope prese a salire le scale mentre passava la mano sulla ringhiera di legno. Si diresse in camera del ragazzo e arrivata alla sua porta si accorse che era semi aperta. Holt era sdraiato a pancia sotto, addormentato, e le lenzuola gli coprivano solo una gamba. Aveva le mani in alto, infilate sotto il cuscino e il volto girato verso di lei. Hope si soffermò un attimo sui lineamenti della schiena. Aveva la pelle liscia e un raggio della finestra illuminava i muscoli rilassanti delle spalle facendolo sembrare un vero atleta. Il volto era rilassato e i capelli, lanciati in tutte le direzioni come onde bionde gli davano l'aria del "bello addormantato". Davvero bello. Indecisa su cosa fare si guardò intorno poi spinse la porta ed entrò. Il ragazzo non si mosse di un millimetro e continuava a ronfare. Era proprio un maschio. Si avvicinò alle tende e le spalancò irradiando la stanza di luce, sperando che si svegliasse. Nemmeno emise un suono. Allora Hope guardò la scrivania e notò il portapenne vuoto. Si avvicinò piano, passo dopo passo arricciando le labbra come se qualcuno la stesse osservando e volesse passare senza essere vista poi con un rapido tocco della mano lo fece cadere. Guardò Holt. Niente. Allora ebbe un idea. Il telefono del ragazzo era suo comodino, appoggiato a testa in giu, cosi lei prese il suo e lo chiamò. Appena la suoneria scattò Holt fece un salto sul materasso e con gli occhi ancora chiusi prese in mano il telefono. Era bello anche quando sembrava che qualcuno gli fosse passato sopra col tram. -Pronto- Fece con la voce roca. Hope rise. -Quando hai intenzione di svegliarti? Dobbiamo fare la ricerca!- Lui si portò il cuscino sulla faccia. -Cazzo Mims, non oggi- Fece un passo avanti sperando di essere notata ma lui, sdraiato col volto coperto non la vide minimamente. -Holt smettila. Quando vuoi consegnarla il giorno prima?- Lui rise beffardo -Mi piace quest'idea-. Hope ormai stanca del giochino attaccò e si mise a sedere sul bordo del letto per poi togliergli il cuscino. -Oddio santo- Fece mettendosi sugli avambracci. -È domenica Mims! Dio ma non hai qualcos'altro da fare... le ragazze normali e carine vanno in chiesa la domenica. Non ti piace la chiesa? Ci sono un sacco di finestre e di posti a sedere. Scommetto che ti divertiresti un casino- Lei sbuffò poi lo guardò annoiata. -Hai finito?- Lui le lanciò un bacio volante mentre sorrideva. -Per quanto ami Dio, non potrà aiutarmi se non consegno questo pregetto. Quindi alza il culo- Lui si spazzoló i capelli con la mano mentre sbadigliava. -Okey, ma se dobbiamo affrontare questa cosa ho bisogno prima di fare una doccia e mangiare i miei fiocchi d'avena-.
Hope fece una smorfia. -Che schifo- Rispose provocatoria. Holt si alzò e sistemó i pantaloncini che indossava. -Mims, non criticare le mie scelte culinarie, perche prima che tu te ne possa accorgere li adorerai e li mangerai assieme a me- Lei rise poco convinta. -Assolutamente. Capiterà di certo Holt. Muoviti dai. Ti aspetto qui- Il ragazzo scese al piano di sotto mentre lei si sedeva sulla sedia della scrivania. Prese un giornale di qualche giorno prima che era appoggiato a terra come una lettiera per gatti e si mise a leggerlo. Lui intanto entrava e usciva dalla porta fischiettando una qualche canzone, prima in asciugamano, poi mezzo nudo direttamente e infine in jeans e maglietta. -Ci hai messo tipo quaranta minuti- Fece mostrandogli l'ora sul cellulare. -Di solito le donne ci mettono tanto- Lui alzò le spalle mentre gli si sedeva di fronte. -Mi facevo bello per te- Hope lo guardò -Devo vomitare?- Holt fece una smorfia di disinteresse -Se poi pulisci...-. Accesero il computer e aprirono un documento Word per lavorare su vari file. -Vai su www.artmenow.com hanno un sacco di roba sui registri di vecchia data- Il ragazzo obbedí digitando veloce l'indirizzo nella toolbar poi, dopo averlo trovato, copiarono il testo e presero a cercerne un altro. Dopo circa due ore e parecchie gelatine al limone, avevano trivato quattro biografie diverse e le avevano mixate per creare il giusto effetto di lettura. -Secondo me è noioso- Fece Holt titubante come al solito. -No è perfetto invece. Possiamo quasi sperare di orendere una A- Fece lei su di giri. -Ti stai eccitando un po troppo per questo progetto Mims- Rispose lui guardandola preoccupato. -Sono contenta di averlo finito- Holt annuì poco convinto poi diede l'avvio alla stampa. -Fatto- Fece pinzettando i cinque fogli di relazione. -Missione compiuta- Concluse lei battendogli il cinque. Hope si diede una spinta e prese a roteare sulla sedia. -Wooooo- Diceva Urlando. -Ti diverti?- Domandò Holt smorzando il suo entusiasmo. La ragazza si fermò e lo guardò. -Posso farti una domanda?- Chiese lui abbassando lo sguardo come se si vergognasse della sua proposta. -Dimmi- Rispose lei utilizzando i piedi per avvicinarsi con la sedia a rotelle. -Che combinate tu e il coach Burton?- Fece du getto guardandola negli occhi. Hope rimase sopresa dalla domanda ma rispose normalmente e senza problemi. -Mi allena. Esattamente come fa con te o gli altri-, -Ti allena quattro volte a settimana?- Disse curioso -Precisamente quattro volte a settimana piu tutte le mattine a correre- Lui strabuzzo gli occhi. -E come mai? Voglio dire noi lo vediamo una volta a settimana si e no- Lei abbassò lo sguardo e prese a giocare con il polsino della felpa nervosamente. -Sai, quando è successa quella cosa in mensa, quelle frecciatine di Camel io... non volevo piu allenarmi con voi...- Lui le mise un dito sotto al mento e le alzò lo sguardo. -Sicura? Sicura che non volessi piu allenarti con NOI?- Disse calzando sull'ultima parola. Hope esitò un artimo. -Non volevo piu allenarmi con te- Fece piano per paura di ferirlo anche se lui non sembrava affatto toccato. -E non volevo...- Disse facendo una pausa per guardarlo. Lui la scrutava attraverso quegli occhi che sapevano di nebbia. -Non volevo vedere voi due insieme- Fece come sputando fuori tutto quello che teneva dentro. -Noi non stiamo insieme- Replicò lui alzando le spalle senza capire il nesso. -Non volevo vedervi insieme e basta. Dopo quello che è successo... in mensa, nel corridoio... mi sembrava che vederti vicino a lei, non so... non voglio classificarti come Camel. Tu non sei come lei- Lui la guardo torvo poi si passo una mano per i capelli. -Nel corridoio? Cos'e successo nel corridoio?- Lei alzò le spalle. -Niente di che, altre frecciatine- Lui piegò la testa di lato. -Dai Mims, dimmelo- Fece poco irritato. -Niente, avevo preso una cioccolata e mi ha spinto, e sono caduta- Lui strinse un pugno. -Che stronza- Hope allora lo guardo furiosa. Era serio? Non poteva essserlo. -Lo dici tu? Che prima "non voglio piu averci nulla a che fare, la odio" e poi la spalleggi e snobbi me, Kyle e Kole per lei?- Holt Esplose. Si alzò dalla sedia che finì con un balzo lungo il muro sbattendo forte. -Ero geloso Hope ok? Non sono perfetto e ho sbagliato! Sapevo che la odiavi e siccome mi sentivo... ferito... in qualche modo, volevo fartela pagare! Ho sbagliato! Scusa!- Seguì un attimo di silenzio in cui Hope guardò il ragazzo che aveva davanti senza riconoscerlo piu. Aveva i muscoli delle spalle tese, i capelli sconvolti come gli occhi, ed era in attesa della sua reazione. -Perche ti sentivi ferito?- Chiese alzandosi in piedi. Si avvicinò al corpo di quel ragazzo bellissimo che era di fronte a lei che respirava forte e irregolarmente. -Per Gage?- Lui distolse lo sguardo. -Holt, te l'ho gia detto. Era tutta una tua idea. Ero caduta, si era rotta una birra, e di conseguenza ero bagnata. Mi ha solo offerto una maglietta- Fece una risata piena di compassione mentre lui riportava lo sguardo su di lei. -E se vuoi saperla tutta avrei preferito di gran lunga la tua-. Quando si rese conto di ciò che aveva pronunciato, era troppo tardi. Il cuore aveva parlato senza chiederle il permesso così Hope si maledisse per ormai la decima volta quel giorno. Era possibile che provava davvero qualcosa per lui? La risposta le fu certa quando lo guardò negli occhi. Due assurdi, occhi, grigi. Grigi come la nebbia, come il fumo, come il caos. Holt fece un piccolo sorriso e la ragazza realizzò che era, bellissimo. Lui si spostò verso l'armadio e ne tirò fuori una maglietta grigia. La girò fra le mani poi la porse ad Hope sorridendo ancora. Lei lo guardò in silenzio e poi prese la stoffa in mano, lentamente. -È la mia maglietta preferita. L'ho comprata in un negozio street New Orleans- Lei la guardò. Era grigia, morbida, ed aveva il colletto nero. -È tua- Disse sorridendo ancora. Hope alzò lo sguardo verso di lui. -Davvero?- Chiese debolmente. Holt annuì. -Spero che diventi il tuo nuovo pigiama-.Piaciuto il capitolo? Se si, lasciate una stellina ★
Ps. In copertina la foto della nostra bellissima Hope
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Quasi Diversi ● Quasi Uguali (#Wattys2015)
ChickLitNEW! "Era questo che facevano sempre loro due. Si osservavano. Passavano il tempo a scrutarsi e a guardarsi, senza dirsi l'un l'altro quello che pensavano veramente. Era un gioco che facevano da sempre, senza pensarci, dal primo momento in cui si e...