Incontri inaspettati

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Una volta in spiaggia, i ragazzi faticarono a trovare un posto libero, anche se erano in autunno: il sole splendeva e c'erano tantissimi turisti. Percy si sentiva pieno di energia: adorava quel posto. Subito propose ai ragazzi di andare in acqua, e tutti accettarono di buon grado. Perfino Nico si buttò a pesce in acqua.
Percy appena si tuffò si sentì come rinato, tutte le preoccupazioni scivolarono via dal corpo, come se l'acqua le stesse portando via. Giocò in acqua con i suoi amici e si divertì un mondo.
Uscirono dopo una quarantina di minuti, ma Percy voleva rituffarsi subito in acqua. Non aveva la minima intenzione di sprecare quella vacanza. Si diresse verso una baracca sulla spiaggia e si fece dare una tavola da surf. Non aveva mai provato nemmeno a salirci sopra, ma c'era una prima volta per tutto no?
Prima di rientrare in acqua si voltò verso i suoi amici; erano un gruppetto molto vario e di sicuro l'ultimo al quale saresti andato a chiedere aiuto per una missione: un figlio di Ade, un figlio di Poseidone, un Oracolo, una figlia di Crono e una semidea figlia di uno sconosciuto. Già, di certo non sembravano un gruppetto molto affidabile.
Fate e Rachel stavano prendendo il sole, mentre Nico e Zoey stavano parlando, ma chissà di cosa.
Scosse la testa e si buttò in acqua. Dopo qualche secondo di incertezza, riuscì a capire come muoversi. Mise una mano in acqua e percepì l'arrivo di un'onda, che cominciò a vedere in lontananza. Iniziò a dirigersi verso di essa, e in breve si ritrovò a cavalcare l'onda, seppur con qualche insicurezza.
Ne cavalcò ancora un paio, si stava divertendo un mondo.
Ad un certo punto percepì l'arrivo di un' onda gigantesca, di almeno cinque o sei metri di altezza. Si mosse subito in direzione si quest'ultima: non aveva intenzione di perdersela per nulla al mondo. Una volta che si ritrovò sulla cresta dell'onda, si sentì il re del mondo: era in acqua, nel suo territorio.

-Attenzioneee!

Una voce li distrasse dai suoi pensieri e di conseguenza dal controllo della tavola: in meno di tre secondi fece un volo di sei metri e finì in acqua, atterrando di schiena.
Qualunque mortale si sarebbe fatto male, ma lui stava comunque benissimo.
Una volta che tornò in superficie, vide che un signore, anche lui su una tavola da surf, gli si stava avvicinando. La pelle era color caramello, i capelli castani, mentre gli occhi sembravano erano scuri, molto dolci. Gli sembrava di averlo già visto da qualche parte, ma non ricordava dove.
Il signore gli si avvicinò.

-Ehi, é tutto okay?

Percy annuì, rimettendosi seduto sulla tavola.

-Sì, grazie mille. Noi... Ci conosciamo?

Il signore sembrò un attimo stupito, ma gli si stampò un sorriso sul volto.

-No, non ci conosciamo, ma mi ha fatto piacere il fatto che non mi sei saltato addosso chiedendomi un autografo.

Percy lo guardò in modo strano, cominciando a riconoscere i suoi lineamenti.
L'uomo nel frattempo gli tese la mano.

-Piacere, Tristan Mc.Lean.

Percy gliela strinse, sorridendo.

-Piacere, Percy Jackson. Sa, io conosco Piper, sua figlia. É una mia amica.

Tristan sorrise.

-Davvero? É una splendida notizia! Sai, Piper non ama molto mettersi in mostra... Perciò non ha molti amici qui a Malibù... Tu ti trovi in vacanza ora?

Percy rimase un attimo a corto di parole: non aveva pensato a una scusa.

-Bé, sa... Ho un'amica che é appena arrivata dall'Inghilterra e... Ehm... Le ho promesso che l'avrei accompagnata in giro e... Ora... Siamo qui.

La storia non era granché, ma Tristan gli credette.

-Bene, state in un albergo? Se no potete venire a casa nostra, ci sono moltissime stanze. Se no restate pure in albergo, ma almeno potete venire a fare pranzo a casa nostra.
-Se non siamo di disturbo...
-Ma figurati! Gli amici di Piper sono sempre i benvenuti!

Percy accettò, e in breve lui e tutti i suoi amici si ritrovarono su un paio di taxi con le loro borse con i loro pochi vestiti diretti a casa Mc.Lean.
I ragazzi, dopo aver ascoltato il racconto di Percy, si misero d'accordo riguardo alla storia da raccontare, e si immaginarono la casa dei Mc.Lean. Ma quello che trovarono fu anche meglio. La casa era immersa nella natura, ed era enorme, c'era perfino una piscina.

-Al diavolo l'albergo. Io resto qui.

Tutti furono d'accordo con Zoey.
Furono calorosamente accolti da Tristan, che li condusse in soggiorno. Dire che era stupendo sarebbe stato poco. I colori erano molto vari, e l'ambiente era fresco e accogliente al tempo stesso.
Ad un tratto Tristan urlò.
-PIPER! SCENDI, VELOCE!

Percy, Rachel e Nico riconobbero la voce di Piper che urlò di rimando.

-VA BENE PAPÀ ARRIVO!

Dopo un minuto Piper scese. Sicuramente non pensava dovesse arrivare qualcuno, poiché era vestita in modo molto semplice, ma carino, esattamente come si vestiva lei di solito. Aveva dei pantaloncini di jeans e una semplice canotta blu e bianca. Camminava scalza. Quando vide i ragazzi, per un attimo rimase interdetta: sicuro non se lo aspettava. Dopo un pò però si riscosse.

-Ragazzi!!!

Scese gli scalini a due a due e abbracciò Percy, Nico e Rachel.
Poi si voltò verso il padre.

-Papà, come?...

L'uomo rise.

-Ho incontrato Percy sulla spiaggia, mentre stavamo facendo surf.

A quel punto abbracciò pure lui.

-Questa é una delle migliori sorprese che potessi farmi.

Poi portò i ragazzi in camera sua. Era abbastanza grande, con come mobilio solo il letto, una scrivania, un armadio e alcuni comodini, senza contare il balcone, dal quale si godeva una vista splendida.
La figlia di Afrodite mostrò poi ai ragazzi le loro camere: Nico e Percy in una, Rachel e le altre due ragazze in un'altra. Fecero delle brevi presentazioni, ma decisero di non svelare ancora completamente la loro identità. Ebbero solo il tempo di dire che erano due semidee, che furono costretti a scendere per mangiare.
Pranzarono insieme a Tristan, che era un uomo molto socievole. Parlarono del più e del meno, e l'uomo si affezionò in particolare a Percy: lo riteneva un bravo ragazzo, molto gentile, dolce e disponibile. Inoltre adorava il surf. E questo era un punto a suo favore. Percy, Piper, Nico e Rachel passarono il pomeriggio insieme, mentre le altre due semidee si riposarono. Il tempo sembrò passare in un attimo, e Percy si chiese se Zoey non ci avesse messo lo zampino.
Alla sera cenarono nuovamente tutti insieme, poi Tristan andò a riposarsi, il giorno dopo sarebbe dovuto andare al lavoro. Inoltre Percy chiamò sua madre: le disse di non preoccuparsi, che era a casa di un'amica e che andava tutto bene.
Anche Rachel cercò di chiamare i suoi genitori, ma ovviamente non risposero: decise di lasciare un messaggio in segreteria. Non sapeva nemmeno se voleva che rispondessero.
Alla fine Piper li chiamò tutti.

-Bene; direi che dobbiamo fare delle presentazioni. Venite, vi porto in un posto che forse vi piacerà. Di giorno la piscina e il giardino sono i luoghi più belli della casa, ma di sera...

La Dea PerdutaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora