Prima parte

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Fottuti gemelli Styles, pensa, passandosi una mano fra i capelli e recuperando il suo zaino dall'asfalto. Li fissa per qualche altro momento, poi «Andiamo, Will» dice, facendo segno a suo fratello di seguirlo.


Non sa esattamente come sia cominciato tutto quest'odio nei loro confronti. Ricorda solo che, prima che arrivassero quei due spilungoni, la loro vita era molto più semplice.


Tutti parlavano di loro. Tutti guardavano loro. Tutti volevano essere loro.


Ora, invece, lui e suo fratello si ritrovano a dover condividere i riflettori e pure gli stessi spazi perché, ovviamente, la sfiga li perseguita e li ha fatti finire nella loro stessa classe. Perfetto.


Sospira, sfiorando la spalla di Will che «Mh?» mormora, alzando lo sguardo dal suo cellulare e puntandolo in quello cristallino di Louis, sorridendogli lievemente.


«Non credi che dovremmo marcare il territorio, fratellino?» domanda, stringendo fra le dita un lembo della sua t-shirt. Il gemello scrolla le spalle, aggiustandosi gli occhiali sul naso. Torna a digitare frettolosamente sullo schermo del suo nuovissimo iPhone 6 e «A me non danno fastidio, Lou. Che ti hanno fatto di male?» chiede in risposta, lanciandogli un'occhiata veloce per vedere la sua espressione.


«Esistono, Will, ecco cosa hanno fatto di male» sbotta, fermandosi e strattonando William, costringendolo ad interagire con lui e non con uno stupido telefono. «Ti rendi conto che la scuola era ai nostri piedi?» domanda ancora, sbuffando pesantemente.


«E allora, Lou? Non vedo dove sia il problema» dice il ragazzo dagli occhi color ghiaccio – unica caratteristica che lo differenzia dal fratello –. «Sul serio, di cosa ti preoccupi? Di certo la sfilza di ragazzi che ti muoiono dietro non smetterà di farlo. Quindi smettila, per favore» lo rimbecca, riprendendo a camminare e fermandosi solo una volta arrivato davanti al suo armadietto.


Louis gli è subito dietro e lo guarda di traverso, le braccia incrociate al petto ed un piede che batte ripetutamente sul pavimento.


«Cosa c'è di sbagliato in te, William?» sbuffa, guardandosi poi attorno e notando che, poco più in là, Harry ed Edward Styles stanno parlando con Julie e Charlotte, vice e capo cheerleaders della scuola.


«Vedi, Will? Stanno anche cercando di rubarci gli amici» borbotta, indicando le due figure longilinee, strette in due paia di skinny jeans neri che fasciano perfettamente i loro corpi. Non è cieco, no di certo, ma non è questo il punto della situazione.


«Sei troppo paranoico, Lou. Non c'è scritto il tuo nome su Char ed Jules, lo sai, sì?» domanda William, alzando gli occhi al cielo e trascinandolo verso la loro prossima lezione.


«Sai, a volte mi chiedo cosa sia andato storto durante la tua nascita» mormora, seguendo il fratello.


«Ma ti senti, Lou?» Will scuote la testa e smette di ascoltarlo, aumentando il passo ed arrivando in classe prima di lui.


Non riesce a prestare attenzione alla lezione. È riuscito a farsi richiamare più di una volta dalla professoressa Jones, e William l'ha guardato male per una buona mezz'ora. Di sicuro i loro genitori non sarebbero contenti, soprattutto perché sono all'ultimo anno e non possono permettersi di sbagliare, Jay e Dan non gliela farebbero passare liscia. Non che abbiano mai portato a casa un voto al di sotto della sufficienza, ma avere la testa fra le nuvole non è di certo una buona cosa. Soprattutto per Louis.


Recupera una penna dall'astuccio e comincia a scribacchiare qualche appunto, cercando di cogliere il più possibile dalla spiegazione dell'insegnante.


Due su due ⚓︎ l.s. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora