La schiena curva,
le mani sotto il mento,
ti appoggi
stanco
a quel tavolino
che tante storie ha già ascoltato
di gente
disperata di solitudine.
La testa la senti pesante.
Ti ronza in mente
un unico pensiero.
Non credevi l'avrebbe fatto davvero,
così, su due piedi,
senza neanche chiedere,
darti il tempo di pensare,
di analizzarti dentro.
Di nuovo,
è lei che ha deciso,
che ha scelto anche per te, reazione logica alla tua
finta indifferenza.
Ed ora, di colpo, lo avverti
il vuoto
che ti si apre dentro,
nero
come fondi di caffè.
E la cercheresti,
se solo l'orgoglio non ti frenasse. Le urleresti che l'ami,
se solo non avessi paura di soffrire,
ancora,
come il tempo. in cui
il dolore
ce l'avevi attaccato addosso
come un'ombra
inseparabile
che viveva al posto tuo.
Le sfioreresti con la mano il viso,
per catturarne il sorriso,
l'ultimo per te!
Lo faresti ...
se solo lei non fosse già andata, portandosi via anche
i tuoi sogni.