Non ho mai sentito tanto caldo in vita mia. Potrei svenire da un momento all'altro. Questo genere di temperatura soffocante e arida mi ricorda vagamente di essere chiusa in una stanza sconosciuta. Che teoricamente dovrebbe essere la mia nuova camera da letto per i prossimi vent'anni, almeno fino a quando non mi sposerò e avrò tanti figli maschi e che, per giunta, si trova nel bel mezzo di San Diego, in California. C'è una gran bella differenza di temperature, oltre che di fuso orario da qui alla mia meravigliosa Londra.
Dio, che caldo.
Prendendo un lungo respiro, mi strofino la fronte imperlata da un velo di sudore e riavvolgo i miei capelli castani in modo da formare una sorta di chignon. Magari così soffrirò meno questo caldo orribile. Ne dubito.
"Che cavolo secco, queste temperature mi ridurranno il cervello in pappa!" Con i nervi a fior di pelle lascio cadere lo scatolone pesantissimo, che ricade con un tonfo sordo nel pavimento in legno, facendolo persino tremare.
Fregandomene altamente del fatto che qualcosa potrebbe essersi rotta al suo interno, mi avvio a passo deciso in direzione della finestra cercando di superare gli scatoloni ancora sparsi per la stanza.
Questa al momento non sembra una vera e propria stanza, ma bensì un magazzino. Elegante, forse ma pur sempre un magazzino. Le pareti sono bianche e anonime, senza parlare del letto elegantemente rivestito da lenzuola verde pistacchio, completamente diverse dalle mie celesti e decisamente più semplici della vecchia casa in cui abitavo.
Vecchia, ironizzo mentalmente.
Cercando a stento di non cadere sul pavimento per via del mio davvero scarso equilibrio, mi aggrappo con una mano alla tenda della grande finestra. Se la strappo mamma mi fa fuori sul serio.
Oh. Cacchio. Sgrano gli occhi, nel panico.
In un nano secondo sento il piede incastrarsi e il mio corpo perdere stabilità. È questione di secondi. Ritrovandomi con il sedere per terra dolorante e una tenda in mano, sento il sangue defluirmi dal viso e ho una sola consapevolezza.
Io, Lexie Nelson ho appena strappato una tenda.
Adesso sono ufficialmente morta. Caput. Finita. Mi rialzo a fatica mentre penso ai cento modi in cui mia madre potrebbe farmela pagare e spalanco le portafinestre per fare entrare un po' d'aria.
Anche se di aria ce n'è veramente poca.
Sono qui soltanto da poche ore e sia io che mamma dobbiamo ancora disfare tutte le valigie, quindi il termine vecchia non è tecnicamente corretto perché in pratica è come se abitassimo entrambe ancora nella mia città natale, nell'aria umida e avvolgente di Londra e Dio, solo lui può sapere quanto darei per tornarci. Vengo attraversata da un'ondata di malinconia mentre mi perdo nel panorama azzurro del cielo e nella visione della spiaggia e dell'oceano in lontananza. Bello, niente da ridire.
Frustrata, lancio la tenda in mezzo a tutta questa roba. Dove vivevo prima con la mamma non c'era questo genere di panorama, era tutto diverso. Io stavo molto meglio, però. C'era la presenza di papà nell'aria, i ricordi più belli che avevo passato con lui prima che se ne andasse, prima che di lui non restassero altro che vecchie fotografie, vestiti impilati nel suo vecchio armadio e la consapevolezza di averlo perso, ma di sentirlo vicino nonostante non fosse più realmente lì con noi.
Adesso, invece sento che sarà tutto diverso, che cambiando città, dimenticherò il suo volto, temo che la sua immagine possa lentamente svanire dalla mia mente, come l'impressione di sentirlo tanto vicino come lo sentivo tra quelle quattro mura in cui per anni avevamo vissuto quando ancora eravamo una famiglia. Quando ancora tutto non era stato distrutto a causa della sua malattia.
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Nemici per scelta, amanti per caso. (DISPONIBILE IN VERSIONE DIGITALE E CARTACEO
Romance"Non è altro che pura e semplice attrazione." La vita di Lexie Nelson è già abbastanza complicata e difficile dalla morte del padre, e non ha bisogno di ulteriori problemi. Ovviamente, però il destino le riserverà qualcosa di inaspettato. Un improvv...