prologue

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Tre mesi prima

Apro la porta silenziosamente solo per incontrarmi con la completa oscurità. Mentre entro i miei piedi si impigliano l'uno con l'altro facendomi inciampare e facendo cadere un vaso che è posizionato su di un tavolo vicino.

"Merda," borbotto tra me e me mentre lo guardo frantumarsi in milioni di pezzi sul pavimento di legno. I frammenti si confondono gli uni con gli altri ed io strofino i miei occhi per far si che la polvere se ne vada.

Improvvisamente un'intensa luce inonda la stanza ed il mio martellante mal di testa cresce. Mia mamma è in piedi alla cornice della porta della sua camera da letto con gli occhi spaventati ed una mazza da baseball tra le mani.

"Harry?" abbassa l'oggetto di fronte alla mia presenza. L'emozione nei suoi spenti occhi verdi si trasforma da vigile a più che arrabbiata in una manciata di secondi, ma non potrebbe importarmi di meno di come si sente.

"Dannazione, Harry! Sai quanto è tardi? Ho pensato che qualcuno ci avesse scassinati, per l'amor del cielo!" Quando la sua voce vacilla verso la fine nota qualcosa e cammina pesantemente nella mia direzione.

Afferra la mia mascella e la porta verso di lei per avere una buona visuale sui miei occhi iniettati di sangue. Evito il suo sguardo e guardo il vaso frantumato a terra invece della donna arrabbiata di fronte a me. "Sei fatto? Harry, guardami!" Le do un'occhiata veloce sperando che la nebulosità della mia vista cali. I suoi occhi vanno e vengono dai i miei prima che lasci cadere la mia mascella come se improvvisamente si fosse bruciata.

"Sai cosa? Ho chiuso." Lascia che le sue mani cadano sui suoi fianchi. "Non posso sopportare che tu torni a casa ogni dannata notte in questo stato, Harry. Non posso restare sveglia fino alle due, alle tre, a volte alle quattro del mattino preoccupandomi che mio figlio sia vivo o no." Agita lentamente la sua testa mentre parla. "Questa è l'ultima goccia che fa traboccare il vaso. Tu sei così incasinato e fuori di testa, ed io non posso più averci a che fare."

Mia mamma preme i suoi palmi sul suo viso e prova a nascondere la lacrima che si sta formando nei suoi occhi. "Non mi hai lasciato nessuna scelta, se non farti partecipare al The Disciplinary Project." Con un ultimo sguardo di disapprovazione si ricompone e cammina verso la sua camera da letto, trascinando la mazza pigramente dietro di se.

Mia madre si ferma ed esita ad entrare, le dita afferrano il bordo della cornice di legno scheggiato. Mi sa che è troppo sconfitta per guardarmi.

"Chi lo sa," Mia mamma sospira. "Forse dopo sei mesi imparerai a crescere e a diventare finalmente un uomo."



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Ciao!

Ripeto che la storia non è mia e che io la traduco solamente, la scrittrice è x17Black (se vi interessa trovate il link nella descrizione della ff)

Fatemi sapere se vi piace, continuo ad 2 voti ed un commento :)

Troubled. || Harry Styles (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora