1. Milkshake e calcolo algebrico

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EMPTINESS
A domani.
Digitai sul telefono. Avery mi aveva dato buca, un'altra volta. Il nostro milkshake da Gino's programmato per ogni domenica, anche questa settimana era saltato.
Sbuffando mi alzai dal letto e mi diressi verso il bagno.
"Faccio una doccia" Urlai dalle scale, rivolgendomi ai miei genitori.
Senza aspettare una risposta, che non sarebbe comunque arrivata, mi spogliai e andai sotto il getto di acqua gelata. Mi asciugai i miei capelli ricci, ed infilai l'intimo con una canottiera e un paio di pantaloncini corti.
Uscí di casa, con i piedi scalzi, e come ogni giorno leccai leggermente il dito indice e lo alzai in aria.
HARRY'S POV
"Mamma, io esco" Diedi un leggero bacio sulla guancia a mia madre e uscí sbattendo la porta di casa. Ci eravamo trasferiti giusto quella mattina, lasciando una New York affollata e rumorosa, per spostarci in una Holmes Chapel vuota e silenziosa. Scavalcai il muretto con facilità, non ponendomi nessun problema riguardo al cancelletto. Alzai lo sguardo e vidi una ragazza dai capelli rossi con gli occhi chiusi e un dito alzato verso l'aria, il braccio teso, come se fosse pronta per andare in guerra. Ridacchiai, mi passai una mano tra i capelli, come era mio solito fare e parlai alla ragazza.
"Ti stai preparando per gli Hunger Games?"
Un occhio verde si aprí alle mie parole, mantenendo sempre la sua posizione immobile. Mi guardò stranita, scannerizzando con gli occhi ogni mio singolo particolare. Mi appoggiai al muretto e la guardai, attendendo una risposta da parte sua.
"Stavo semplicemente cercando di capire quando vento tirasse per scegliere come vestirmi, impiccione" Dura la ragazza. Feci un sorriso e ammiccai. Lei fece una smorfia strana con la bocca e incrociò le braccia.
"Tu saresti?" Mi chiese scocciata.
"Harry Styles, al suo servizio, signorina...?"
"Cheryl Wood, non al suo servizio, signore" Mi fece un piccolo inchino, mettendomi in bella mostra il reggiseno blu notte.
"E dimmi Cheryl, dove devi andare in questo pomeriggio inglese?"
"A farmi gli affari miei, signor Styles" Mi diede le spalle, pronta a tornare in casa.
"Ti potrei accompagnare" Dissi d'impatto, rimpangendo subito ciò che avevo detto, diventando tutto rosso in faccia.
Lei si girò, con un sorrisetto in viso. "Anche i leoni qualche volta abbassano la testa?"
"Certo che sí, quando si trovano davanti a delle bellissime tigri"
"Accetto la proposta, comunque. Tra 20 minuti davanti a casa mia. Sei al mio servizio, ricorda" Sorrise ed entrò in casa sbattendo la porta di legno.
CHERYL'S POV
Da quando ero cosí spavalda? Harry era riuscito a tirare fuori quella parte di me ironica ed estroversa. Avevo solo venti minuti per vestirmi e truccarmi, sarei dovuta andare in fretta. Cosa mi fosse preso, era ancora un interrogativo, sarei uscita con un ragazzo che non era nè James, nè Louis? Un ragazzo che non conoscevo assolutamente, e che si era rivelato il mio nuovo vicino? Assurdo.
In poco tempo fui pronta, ed uscí di casa, salutando i miei genitori. Harry era appostato sul mio muretto, mentre giocava con il suo telefono.
"Servo" Lo salutai, scherzando. Lui alzò lo sguardo, sorridendomi. "Belle scarpe" Disse apprezzando le mie infradito a fiorellini. "Ho constatato che non tirava molto vento" Lui mi sorrise, e si tirò indietro il ciuffo con la mano.
"Parli come una secchiona" Incrociai le braccia al petto.
"Non lo sono" Guardai a terra, mentre mi perdevo tra i ricordi.
"Ehi" Mi disse dolcemente Harry, mettendo un dito sotto al mio mento. "Stavo scherzando" Mi guardò negli occhi e accennò un sorriso. Sospirai e gli sorrisi di rimando. "Non importa, su andiamo" Iniziammo a camminare in silenzio, lui mi seguiva tranquillamente, fischiettando. "Allora Cheryl, dimmi qualcosa di te" Lo guardai, mentre lui fissava un punto indistinto davanti a sè.
"Non c'è molto da sapere, sono la persona più noiosa del pianeta"
"E tu, signor Styles? Qualche segreto strano da non confessare?" Si rabbuiò, e rispose frettolosamente "Nessuno"
Lasciai cadere l'argomento, non prestandoci attenzione.
"Di solito io vado da Gino's a prendere un milkshake, se vuoi possiamo andare lí" Lui annuí distrattamente. Qualche minuto dopo entrammo nel piccolo locale. Una coppia di ragazzi che conoscevo erano seduti nel tavolino vicino alla vetrata. Mi nascosi dietro i capelli, conoscendo i loro caratteri piccanti e impiccioni.
"Tutto bene?" Mi chiese Harry, vedendo il mio imbarazzo. "Shh, ti spiego dopo" Sussurrai. Lui ridacchiò e mi seguí.
"Ciao Bee, non c'è Avery con te?" Salutai di rimando Gino. "No, neanche oggi è potuta venire. Lui è il mio nuovo vicino, Harry" Gino salutò con la mano e Harry sorrise. Mi guardò stranito. "Bee?"
"Storia lunga" Sospirai. Ordinai un milkshake al gusto Oreo, e ne presi uno al cioccolato per il riccio, sotto sua richiesta. Pagai tutto, e mi diressi verso il tavolo dove si era seduto Harry.
"Di solito è il maschio che deve pagare"
"Non siamo ad un appuntamento, e mi hai salvato dal passare un noioso pomeriggio tutta sola" Sorrise, mostrandomi le fossete. Iniziai a bere il mio milkshake, girando la cannuccia nel bicchiere di plastica e perdendomi nei miei pensieri. "Sogni?" Harry aveva le sue labbra carnose avvolte attorno alla cannuccia arancione, mentre beveva quel miscuglio cioccolatoso. "Penso" risposi, soffiando nel milkshake, formando alcune bolle. Harry rise, guardandomi con gli occhi brillanti.
"Come una vera e propria bambina"
"Ehi, non sono una bambina" feci la finta offesa, incrociando le braccia al petto. "Mmm, non fare cosí in presenza di maschi, ti valorizza le tette" Guardai in basso, scioccata. Arrosii all'istante, notando come la mia maglietta scollata le mettesse in mostra. Me la sistemai e fulminai il riccio con lo sguardo. Si avvicinò, parlandomi dall'altra parte del tavolino.
"Ci sono quei ragazzi in fondo che non smettono di fissarci" Alzai gli occhi al cielo, scocciata.
"Non farci caso, questo paese è piccolo, si conoscono quasi tutti. E i pettegolezzi non mancano di certo" Gli risposi tranquillamente, facendo uno strano rumorino, finendo il milkshake. Parlai con Harry ancora per un'oretta, scoprendo che aveva una sorella più grande che andava al college a Brighton, che i suoi genitori si erano separati e che andava molto d'accordo con il patrigno. Di me non gli raccontai molto, non c'era troppo da sapere. Ci avviammo verso casa, parlando dei nostri cantanti preferiti.
"Beh, siamo d'accordo su Justin Bieber, ma non riesco proprio a concepire che non ti piaccia Beyoncè!"
"Ci sono cantanti che hanno voci migliori"
"Per esempio?" Lo guardai stranita.
"Christina Aguilera"
"Seriamente? Non le puoi assolutamente paragonare. La voce di Beyoncè è qualcosa di incredibile"
"Le parole dell'Aguilera sono decisamente migliori" Alzai gli occhi al cielo, sconfitta.
"Non si può parlare con te, riccio"
Mi guardò di sbieco. "Ah sí? Riccio?"
"Sí, ti fai la messa in piega ogni mattina?" Rise di cuore, e mi guardò. "Anche la sera, prima di uscire. E tu tingi i tuoi capelli giornalmente?"
"Ovviamente, neanche chiederlo" Risi, e lui mi seguí di rimando.
"Sei bellissimo quando ridi" Le parole mi uscirono dalla bocca di scatto, arrosii immediatamente, nascondendo la faccia tra le mani.
"Non essere imbarazzata. Ne sono consapevole" Mi sussurrò piano in un orecchio. Tolsi lentamente le mani dal viso e lo guardai, eravamo troppo vicini. Lui si allontanò lentamente, mantenendo un'espressione divertita. Gli diedi un pugno sul perto, e lui mi avvolse un braccio attorno alle spalle. Mi appoggiai al suo petto e chiusi gli occhi.
"Bella Addormentata, siamo arrivati alla sua umile dimora"
"Servo, mi prenda in braccio e mi porti dentro il mio castello"
"Agli ordini principessa" Mi disse, mentre mi caricava su una spalle.
"Avanzi" Dissi battendo le mani. Con Harry non mi sentivo in imbarazzo di mostrare ciò che ero veramente. Con lui riuscivo a sentirmi me stessa. Saltai giù dalla sua spalle, cadendo sui gradini di casa mia. "Non cada, principessa. Non vorrei mai che si facesse del male" Feci un piccolo inchino ed aprii la porta di casa.
"Beh, ci vediamo Harry" Dissi imbarazzata. "Grazie per il pomeriggio" Sorrisi. Mi avvolse le braccia attorno alla vita, ed io incrociai le mie attorno al suo collo.
"Nessun problema, principessa" Mi sussurrò ad un orecchio. Mi sciolsi dal suo caldo abbraccio. E mi voltai. "Addio, cavaliere" Sorrise e mi voltò le spalle. Entrai velocemente in casa e raccolsi i capelli in una coda alta. "Mamma! Sono a casa" Uscí dalla cucina una donna un po' tarchiata con i capelli neri, asciugandosi le mani in uno straccio bianco legato attorno alla vita.
"Oh, tesoro! Vieni a darmi una mano per favore, abbiamo ospiti a cena" Appoggiai il telefono sul divano e seguii mia madre.
"Ospiti?"
"Sí, sono arrivati oggi i nuovi vicini, e ho avuto la brillante idea di invitarli a cena. Non è fantastico?" Mi chiese entusiasta allargando le braccia. "E poi ho sentito dire che hanno un figlio molto carino...sarebbe ora che questo bel faccino trovasse qualcuno!"
"Mamma!" Dissi sconvolta, guardandola male. "E comunque ho già conosciuto Harry, è simpatico..." Lei mi guardó di sbieco, aspettandosi altro. "E?"
"Nulla, tutto qui" Lei sospiró e tornó in cucina. "Aiutami a preparare il ripieno per il pollo, sciocchina" Passai la serata a chiaccherare con mia madre. Verso l'ora di cena mio babbo si presentó a casa.
"Ecco le mie ragazze, scusatemi, ma mi hanno chiamato a lavoro. Anche di domenica, incredibile, dico io" Si accasció sul divano, e lo seguii, per fargli un massaggio sulle spalle, per rilassarlo. Lui mi ringrazió con lo sguardo e io gli sorrisi.
Il campanello suonó e mia madre uscí di fretta dalla cucina. "Eccoli! Sono arrivati"
"Evviva" Sussurrai. "Tutto bene Cher?" Mi chiese mio padre. Annuii e andai in camera mia. Mi sistemai velocemente i capelli e tornai al piano di sotto. Appena tornai al piano terra incrociai lo sguardo di Harry che mi sorrise. Ricambiai, felice di vederlo, di nuovo. "Ciao" Salutai la famiglia con la mano.
"Lei è mia figlia Cheryl. Loro sono Robin, Anne ed Harry"
Anne era la copia spiaccicata del figlio. Capelli scuri, occhi verdi, un bellissimo sorriso. Robin sembravo un uomo divertente, con le rughe attorno agli occhi, segno di chi sorride molto.
"Accomodiamoci"
Harry mi fece una linguaccia, che io ricambiai con una risata. "Sedetevi pure, dove preferite".
Finimmo per metterci con mio padre a capotavola, mia mamma alla sua destra, di fronte a Robin. Harry all'altro capo del tavolo, con me alla sua destra e Anne alla sinistra. "Ho preparato del pollo, spero vi piaccia" E la serata iniziò, tra un bicchiere di vino e l'altro, i genitori si spostarono in salotto, mentre io e Harry ci ritrovammo a lavare i piatti.
"Felice di rivedermi?" Mi chiese il riccio dopo un po'. "Da matti" Sorrise, e Dio quanto era bello. Gli toccai una fossetta d'impulso, e il suo sorriso si allargò, se possibile, ancora di più. "Cheryl! Perchè non vai con Harry in camera tua, cosí parlate un po'?" Mia madre apparve magicamente sulla porta. Arrosii d'impatto.
Salii le scale con Harry alle spalle, tenendogli la porta aperta, permettendogli di entrare. "Studi?" Mi chiese vedendo i libri aperti sulla scrivania. "Oh cazzo! Non ho studiato!" Mi prese il panico, fregandomene di avere un ospite in casa, afferrai il quaderno a mi sedetti sul letto.
"Mmm, calcolo algebrico? Posso dire di essere un fottuto genio" Disse vantandosi. Passammo il resto della serata a studiare, ed era davvero bravo nella materia, bisognava ammetterlo.
"Finito!" Sospirai stanca, buttandomi sul cuscino. Lui mi accarezzò piano la schiena, per farmi rilassare. Improvvisamente mi venne un dubbio.
"Ma...aspetta. Che scuola fai, Harry?"
"Domani inizo la Holmes Chapel High School" Aprii la bocca di scatto, pensando che era vero, ad Holmes Chapel non c'erano altre scuole per ragazzi della nostra età. "Tu...anche io vado lí" Gli si illuminarono gli occhi immediatamente. "Davvero? Perfetto" Sorrisi di rimando, essendo veramente felice. "Quanti anni hai?" In tutto il pomeriggio passato insieme, mi ero anche dimenticata di chiederglielo. "Diciannove, tu?"
"Uno in meno"
"Addirittura, maggiorenne. Non si direbbe"
"Ehi" Dissi schiaffeggiandogli il petto. "Vai in palestra?" Lui alzò le spalle "Qualche volta"
"Harryy!" Urlò Anne dal piano di sotto. "Andiamo a casa" In effetti si era fatto davvero tardi. "Beh, buonanotte Cheryl, a domani" Mi salutò con la mano e lasciò la stanza. Mi distesi sul letto, stanca morta. E crollai immediatamente in un sonno profondo. Era stata una lunga giornata.
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Eccoci qui con il primo capitolo. Spero davvero che questa fan fiction vi piaccia, e vi chiedo di lasciare un voto o un commento. È molto importante per me sapere se vi piace il modo in cui scrivo o la trama della storia. Se volete scrivermi fatelo pure che mi fa solo piacere!
Come vi chiamate? Io sono Sofia.
A presto xx
P.S Amo la foto di copertina, ahahah

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