Tutto cominciò in una fredda mattina di novembre , il 18 precisamente. M i trovavo nella caffetteria sotto casa mia, quando ad un certo punto tra un caffè rovesciato sul mio vestito nuovo, il ticchettio di un vecchio orologio a cucù, intravidi in mezzo alla gente agitata del lunedì mattina , quelli che mi sembravano i più bei occhi che si siano mai visti , erano particolari . Di un azzurro così ghiacciato , che al sol vederli ti provocavano un brivido lungo tutto il corpo, come se un pezzetto di ghiaccio si fosse infilato in quella che era la mia enorme scollatura sulla schiena.
Ma qualcosa mi svegliò .... forse era quel maledetto pappagallo tri colore che continuava a ripetere tutto ciò che dicevano i bambini accanto al mio tavolo ....o forse era l' enorme cameriera che continuava a scusarsi per essersi inciampata e avermi rovesciato addosso il caffè, fatto sta che dissi alla cameriera di non preoccuparsi , e mi incamminai verso l'unico posto in cui non volevo propio andare.
Frequentavo un college internazionale di San Francisco , mio padre mi portò qui circa un anno e mezzo fa, togliendomi la possibilità di continuare gli studi in Italia con mia madre Giulia e mia sorella Amelia.
Dopo una breve camminata mi ritrovai davanti al cancello, entrai è la mia giornata di merda incominciò subito ...Alla fine del corridoio c'era l'aula di chimica , mi sedetti in un bancone vuoto , aspettando che qualcuno si accorgesse della mia presenza, ma nessuno lo fece.
La lezione passò abbastanza velocemente, alla fine della lezione il mio gigante amico nero Kofi fece la sua comparsa e mi portò fuori per fumare una sigaretta, Kofi è un tipo al quanto strano, è grande e grosso ma ha una vocina sottile che fa ridere sempre tutti. E' stata la prima persona che ho conosciuto quando mi sono trasferita qua a San Francisco, suo padre è morto di cancro in Kongo ( il suo paese d'origine) così , soffocati dal dolore di questa perdita, lui sua madre e le sue due sorelle gemelle Halima e Hardea si sono trasferiti nella periferia nord di San Francisco.
Mi accesi una sigaretta , prima che possa aprir bocca, Margot : piccola minuta con una grossa criniera riccia rossa, appare dietro Kofi , così approfittando della presenza dei miei due migliori amici, gli dissi quello che era successo stamattina, di quegli occhi azzurri e di tutti i sentimenti che provai nel vederli.La loro reazione fu fulminea, iniziarono a dire che non voleva dire nulla e a farmi domande sospette sul aspetto di Mr occhi di ghiaccio questa cosa mi sorprese a tal punto di buttare la sigaretta appena accesa e rientrare nel corridoio affollato, in mezzo a quella folla intravidi qualcosa di famigliare, qualcosa che accese in me un furore d'agitazione subito dopo capii cos'era ......
erano loro.
quegli occhi color cielo d'inverno .