Partenza. Capitolo 1

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Finalmente, o meno, il giorno era giunto. Potevo immaginare la felicità di mia madre poiché il suo sogno era mandarmi al college per farmi avere un futuro diverso e migliore dagli altri. È sempre stata una donna che mi seguiva nello studio, e a cui dovevo sempre i miei alti voti. Lei teneva molto a me,aveva fiducia. I miei genitori hanno divorziato quando
Io avevo circa due anni, e mi mancava mio padre. Alla fine manca quella figura maschile dominante, e sebbene non potesse essere una brava persona,per alcuni versi, io riuscivo a vedere in lui un lato che definirei umano. Sono sempre stata una ragazza che riusciva ad andare oltre alle apparenze,ad andare oltre ciò che la gente pensava di qualcuno o qualcosa. Ero dell'idea che un libro non andava giudicato dalla copertina, e così una persona. La sera che avrebbe poi dato inizio al gran giorno, la passai insonne. L'ansia dominava ogni singola parte del mio corpo. Stare lontana da casa, poteva sembrare sciocco,ma mi turbava. Ero sicura che mi sarebbe mancato Liam,mio fratello, al quale devo tutto ciò che ho. È l'unico uomo di famiglia, e oltre ad un fratello, mi faceva da amico e quando aveva voglia,anche da padre. Mia sorella, Beverly, si trasferì a Londra al momento della rottura di mia madre e mio padre. Lei è sempre stata quel tipo di ragazza dura con tutti, e dolce con pochi, così pochi che quando lo era con qualcuno, quel qualcuno si sentiva speciale.
Decisi di alzarmi dal letto, e provare a non pensare. Mi diressi verso l'armadio, quando mi ricordai che avevo già tutti i vestiti pronti e abbinati alla perfezione,poiché gli aveva scelti mia madre  appena saputo che sarei entrata al college, sulla sedia accanto al letto, alla sua estremità sinistra. Vi erano piegati, una gonna nera che arrivava poco sopra il ginocchio e una canottiera bianca abbastanza corta, che arrivava circa all'oro iniziale della gonna; poi delle calze nere per riparami le gambe, e due semplici converse bianche. Indossai il tutto, e mi trovai molto a mio agio in quelle vesti.
Uscii dalla camera per andare in bagno. I miei capelli quella mattina non ne volevano sapere,arruffati come sempre. Quando era così non c'era granché da fare,se non pettinarli. Misi del mascara sulle mie ciglia lunghe e curvate dei miei occhi nocciolati. Mi guardai allo specchio per l'ultima volta in quella mattinata, dopo di che uscii dal bagno per dirigermi in cucina. Scesi le scale, e notai che non ero molto stabile con le gambe, tremavano senza sosta. "Abbie!" Esclamò mia madre appena mi vide entrare in cucina. Si poteva ben notare la sua felicità,la sua tensione e il suo orgoglio. "Amore." Mi salutò invece Liam,che si avvicinò ad abbracciarmi. Mi chiamava così fin da quando ero piccina, e quel diminutivo mi faceva sentire al sicuro. Lo strinsi forte, perché sapevo che non lo avrei rivisto per un po' di tempo. Feci colazione,non mangiai tanto siccome il mio stomaco si era ristretto data la forte e costante ansia. Quando ebbi finito uscimmo di casa, e caricammo la macchina che era parcheggiata davanti a quest'ultima. In quel momento mi accorsi che sarebbero cambiate numerose cose. Dal luogo in cui avrei passato le mie giornate, alle persone con cui le avrei passate. Cambierà la quantità di studio,cambierà la mia quotidianità,e mi chiedevo se fossi veramente pronta. Poteva essere eccitante andare ad un College,ma quell'eccitazione ci metteva poco a diventare,paura. Salii in macchina, e circa dopo una ventina di minuti di viaggio,Liam mi chiese :  "Abigail,stai bene?" Mise la mano sulla mia spalla. Annuii, presa dalle mie preoccupazioni guardando fuori dal finestrino.  "Abigail." Ribatté stringendo più la  presa, facendomi sobbalzare.  "Si,veramente." sorrisi voltandomi,mentendo. 
"Ti verrò a fare visita ogni volta che potrò,è una promessa." Mi rassicurò. 
"Tranquillo." gli sorrisi.
"Piccola sei eccitata?" Si intromise mia madre che era al volante.
"Sì,tanto." Cercai di essere il più credibile possibile.
"Andrà tutto assolutamente bene, sei una ragazza studiosa, non perderai un colpo." Sorrise emozionata.
"Certo.." Sussurrai. Liam continuava a guardarmi confuso, sapeva che non stavo bene come dicevo, ma sapeva anche che insistere non avrebbe portato lontano. Dopo un ora di viaggio, scesi dalla macchina poiché arrivammo davanti l'enorme struttura circondata da enormi parchi verdi e vasti di varie tipologie di fiori. La guardai bene, quella sarebbe stata la mia nuova casa. Mi voltai,e dietro avevo mia madre e Liam che tenevano i bagagli. Mi precipitai da loro per abbracciarli, e le valigie finirono a terra provocando un grande tonfo.
"Sicuri che non volete entrare ed accompagnarmi?" chiesi staccandomi da loro,sperando in una risposta positiva. 
"Amore,io devo andare a Lavoro." Rispose mia madre con aria colpevole. Rivolsi lo sguardo a Liam, che però lo abbassò.  "Va bene.." Sospirai,prendendo da terra i bagagli per caricarmeli, ed entrare nella struttura. Non mi voltai una seconda volta. Proseguii dritta verso l'entrata. Liam  pensavo sarebbe venuto con me,ma a quanto pare non si finisce mai di conoscere una persona. Quando entrai,mi avvicinai ad una donna che era seduta dietro ad un bancone,alla quale dissi il mio nome,e il mio cognome. Controllò se ero nella lista, e mi porse la chiave della mia camera,duecento.  "Ecco a te." sorrise, e in risposta feci lo stesso.
"Quarto piano." Mi informò poi.
Annuii,mi voltai e raggiunsi l'ascensore a pochi metri da me. Il college era molto popolato a quanto potevo vedere,era pieno di vita,ma questo credevo fosse un punto alquanto scontato. Una volta dentro,spinsi il bottone che segnava il quarto piano,e aspettai la chiusura delle porte.







Spazio autrice :

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Detto questo,alla prossima! :)

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