Capitolo 3

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Mi sveglio e vado a fare una lunga doccia di circa 30 minuti, per rilassarmi dopo un giorno di sorprese. Guardo l' orologio e vedo che stò facendo tardi all' incontro con Nicole. Questa mattina è uscita presto e aveva detto che sarebbe tornata per le 8:30 per portarmi in un posto, credo.

Esco dalla doccia e mi metto l' accappatoio. Esco dal bagno, apro la porta di camera mia e..... vedo un ragazzo che tiene in mano una delle cornici con le foto. Ha i capelli di un biondo-oro quasi arancione.

—Oh mio dio e tu chi sei?!?— urlo

Lo vedo sobbalzare e mettere la foto al suo posto. Si gira per guardarmi e spalanca gli occhi verde smeraldo, probabilmente perché ho i capelli bagnati e sono in accappatoio.

—Stavo solo guardando— annuncia, sulla difensiva. Poi indica una delle foto —Chi è? —

—Mio fratello— rispondo avvicinandomi

—Da quanto non lo vedi? —

La domanda mi fa arrabbiare —Senti, non so nemmeno come ti chiami, non ti racconto la storia della mia vita! —

In quel momento si sentono dei passi e mentre la porta della mia camera si apre Nicole dice —Hey Meggie, sbrigati che ti devo.....— si blocca vedendo il ragazzo. —.... presentare lui—

—Fatemi cambiare prima di stravolgere di nuovo tutto quello che conosco. — si guardano confusi — Uscite. Grazie—

Escono e io prendo velocemente un paio di jeans e una maglia a maniche corte nera con un teschio. Mi lego i capelli ancora bagnati in una coda e mi metto delle scarpe da ginnastica, le prime che mi capitano.

Scendo di sotto e sento che Nicole e il ragazzo impiccione sono in cucina, così vado da loro. Mi siedo al bancone, nel posto vicino a mia cugina e la guardo come per dire "Racconta".

—Lui è Peter Dashner— dice indicando il ragazzo dall' altra parte del bancone in cerca di qualcosa negli sportelli.

—Ciao— dice lui distratto.

—Ti ricordi che ti parlavo della grande guerra? — mi chiede lei

—Come!? Le hai già parlato della guerra? Volevo esserci anche io! — urla Peter girandosi e parlando direttamente con lei.

—Sorvoliamo.... Stavo dicendo: questi maghi si erano ribellati e noi guerrieri ci siamo schierati con i mutanti e li abbiamo combattuti. Queste persone sono quasi tutte morte, mentre quelle vive non hanno avuto figli o sono morte in battaglia, il che è molto probabile. Noi tre siamo gli unici discendenti dei guerrieri che hanno combattuto quella guerra—

La guardo confusa. Che cosa mi vuole dire? Che siamo speciali?

—In realtà non abbiamo nessun privilegio e non ci calcolano proprio, ma era solo per informarti— continua —Comunque ora sei una di noi, quindi... Da adesso in poi ci alleneremo tutti i giorni circa 6 ore al giorno. —

—6 ore? Scherzi vero? — domando sbalordita

—Dopo tutto quello che hai visto e hai sentito tu ti preoccupi solo delle 6 ore di allenamento? Non li capisco proprio gli umani— annuncia Peter. Ma che problemi ha? mi chiedo

Nicole tira fuori qualcosa da dentro uno degli sportelli. Una scatola.

—Tieni. Vai di sopra, cambiati e poi torna giù. Si cominciano gli allenamenti—

—Non fare quella faccia sconvolta. Non è mica faticoso— sbuffa Peter

—Tu, sta zitto— dico alzandomi e uscendo.

La città segretaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora