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ANNA.

Venerdi.

Se dovevamo andarcene, dovevo iniziare a salutare tutti.
È per questo che stavo andando a trovare i miei genitori e mio fratello.
Guidare la macchina fino alla casa della mia famiglia fu particolarmente difficile. Ad ogni dosso o buca sentivo una dolorosa fitta all'addome.
Ormai non avrei più potuto fare movimenti troppo forzati, andare in moto con Mostro sarebbe stato ancora più complicato di andare in macchina. Anche andare in pulman sarebbe stato doloroso; anche mangiare troppo sarebbe stato doloroso, la pelle si sarebbe tirata e, se solo penso al dolore, mi vengono i lacrimoni. Ma adesso non era il momento di pensare ai futuri dolori addominali, adesso dovevo pensare soprattutto ad evitare le imperfezioni della strada, ma anche a cosa avrei detto ai miei genitori.
Non ho più visto ne mamma, ne papà e ne Luca da quando decisi di trasferirmi nella setta. Chi sa se mia madre sarà andata avanti con la sua vita, ricordandosi di avere un altro figlio da crescere. Ecco un'altra cosa che rimpiangerò, non poter avere più di un figlio. Se ne avessi avuto la possibilità, avrei tanto voluto prima un maschio e poi una femmina, con circa 4 anni di differenza, così, quando saranno grandi, il più grande potrà pensare alla mia principessa. Senza contare che se il maggiore avesse deciso di fare come ho fatto io 3 anni fa, potrei sempre contare sulla bambina, ma non avrei mai smesso di amare il mio bambino ribelle.
E i brividi mi percorsero l schiena quando svoltai nella strada davanti a casa mia. Era proprio come me la ricordavo, con qualche fiore in più sui davanzali. La tremarella si impossessò delle mie gambe mentre mi avvicinavo alla porta. Avvucinai la mano alla maniglia, ma la ritrassi nel momento in cui una ragazza bionda mi aprì la porta. Era bassa, avrà avuto 15 anni se non di meno, aveva dei bellissimi occhi celesti.
Barbie? Sei tu?
-Em, salve, tu sei?-
-Serena, e tu?-
-Anna, piacere, emm forse ho sbagliato casa..-
Non credo proprio.
-no, questa non è casa mia, ci sta il mio ragazzo, ora te lo chiamo. Vieni entra.-
E mi fece accomodare.
Niente era cambiato, la mamma aveva aggiunto qualche fiore e qualche mobile, ma l'atmosfera era come è sempre stata.
Dei passi annunciarono che qualcuno era appena entrato in salotto. Era un passo strascicato, stanco, un passo che conoscevo più che bene. E infatti, quando mi girai, lui era li, a torso nudo, con un paio di pantaloni della tutta addosso. Aveva addominali scolpiti e bicipiti e tricipiti ben tozzi.
O no, no, no, no, non può essere lui.
E invece era proprio Luca. I 15 anni gli calzavano a pennello, sembrava un 18 enne e pensai che non sarebbe sato male nella setta di Low. Ma cancellai quel pensiero dalla mente, perchè immaginai la mamma con il cuore spezzato per la seconda volta.
-Annalisa.-
-Luca.-
-Ti trovo bene.-
-Io ti trovo benissimo.-
Sorrise e si seddette nella poltrona davanti a me.
Da così vicino riuscivo a distinguere particolari che non gli avevo notato prima. Portava l'apparecchio, aveva gli orecchini e un piercing al sopracciglio. Era fantastico, ma poi fece una cosa che mi sconvolse.
Si portò una sigaretta alle labbra e l'accese.
Mio fratello che fuma? Sto sognando.
Luca era sempre stato contrario al fumo, non sopportava quando mi vedeva fumare e avvolte mi buttava le sigarette di nascosto. Ma a quanto pare, è cambiato, e questi cambiamenti iniziano a preoccuparmi.
-Allora, perchè sei qui?-
-Sono venuta a trovarvi.-
-Dopo 3 anni? Non sparare stronzate.-
Da quando ero diventata un'estranea per mio fratello?
-Dove sei stata Anna?-
Okay, ora gli racconterai tutto.
-3 anni fa mi sono innamorata di un ragazzo, non un ragazzo qualunque, lui riusciva a capirmi qualsiasi cosa io facessi o volessi. Lui restava al mio fianco per ogni situazione, ed io lo amavo, Dio se lo amavo. Decisi di voler restare per sempre con lui. Lui era diventato il capo di una setta e voleva che io fossi la sua regina, ed io acconsentii. Passammo un anno a vivere insieme, come marito e moglie, poi lui sparì per due anni interi. Ho passato i giorni a sperare che tornasse, ma lui non tornava. Ed ero rimasta sola. Sapevo di non poter tornare da voi perché mamma e papà si sarebbero infuriati e mi avrebbero cacciato; così sono andata avanti con la mia vita.
Poi lui è tornato, scusandosi, dicendomi che mi amava ancora, ed io non gli credevo più. Passarono 3 giorni dall'ultima volta che lo vidi, poi, una sera, fui aggredita, un uomo mi pungalò diverse volte all'addome, e se non fosse stato per Mostro, io sarei morta.-
-Aspetta, hai detto Mostro?-
-È il nome che ha scelto nel momento in cui è entrato a far parte della setta.-
-E perchè ha scelto "Mostro"?-
-Perchè è quello che ha sempre creduto di essere.-
-E tu? Avevi un nuovo nome?-
-Si, volevo far sparire Anna e i suoi problemi, così decisi di diventare Maria.-
-Maria, come l'erba?-
-No, Maria era il primo nome che mi saltò in mente.-
-Capisco... comunque negli anni in cui non sei stata con noi, la mamma era sempre più triste, papà non sapeva cosa fare e la sua situazione peggiorava. Ha cominciato ad andare da una psicologa e, in men che non si dica, è tornata come lo era un tempo.-
A quelle parole, mi sentii improvvisamente una merda.
-Non sapevo come stavano le cose, se solo avessi saputo avrei...-
-Avresti cosa, Anna? Non avresti scelto Mostro?-
No... lo avrei scelto comunque.
A quel punto stetti zitta, non sapevo cosa rispondere, perchè Mostro sarebbe sempre stato la mia prima scelta.
Luca notò che stavo per mettermi a piangere e cambiò immediatamente discorso, anche se scelse il discorso sbagliato.
- Come stai ora? Per l'aggressione intendo.-
Tirai su col naso e risposi.
-Sto bene, ho solo qualche dolore nel fare movimenti bruschi. Solo che..-
Presi un bel respiro.
-..i dottori hanno detto che non potrò mai avere figli.-
-O mio dio Anna, mi dispiace.-
-Tranquillo, è tutto okay. Ma, adesso dimmi un po', chi è la barbie che mi ha aperto la porta?-
Luca arrossì.
-Oh, lei è Serena, stiamo in sieme da un anno e mezzo.-
-E che stavate facendo?-
-Non farmi il terzo grado.-
-Scusa.-
-Ad ogni modo, stavamo parlando di una cosa importante. Visto che siamo a tema bambini, c'è la possibilità che Serena sia incinta.-
O Gesù.
-O Gesù..-
-Già.-
-E mamma e papà?-
-Non lo sanno, lo abbiamo scoperto oggi e loro sono usciti poco dopo che arrivasse Serena.-
-O mio dio Luca!-
-Che c'è? Avrò diritto anche io ad un minimo di divertimento, no?-
-Si, ma esistono i preservativi e la pillola del giorno dopo! Avete 15 anni!-
-Lo so, lo so, ma posso assicurarti che abbiamo sempre preso ogni minima precauzione.-
-Cosa succede qui?-
Una voce femminile ci fece girare entrambi verso l'ingresso. Una donna minuta era impiedi, con gli occhi spalancati e la bocca socchiusa, portava i capelli a caschetto un po' sciupati dal tempo, delle piccole rughe le si formavano ai lati degli occhi, ma era la persona più bella che avessi mai visto.
Mi alzai in piedi e a lei caddero le buste della spesa.
Mentre correva ad abbracciarmi iniziò a piangere, e con lei piansi anche io.
-O Annalisa, sapevo che saresti tornata. Mi sei mancata così tanto.-
-Anche tu mi sei mancata, mamma.-

"ⓜⓞⓢⓣⓡⓞ" Io avrei fatto di tutto per scordarti.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora