Capitolo 1: Valigie

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"Ignazio, hai visto mica la mia giacca grigia? Non la trovo da nessuna parte e nell'armadio non c'è più niente!"

"Piero, guarda in valigia! Come minimo l'hai messa là e non te lo ricordi!"

"Ma che dici, Ignà! Ho già guardato!"

"Pieroo! -urlò Gianluca- Invece che correre per la stanza disperato, vieni qui e guarda cos'ho..."

"L'hai trovata! Non ci credo! Dov'era?"

"Indovina..."

"In valigia, vero?" intervenne Ignazio affacciandosi dalla porta del bagno, dove si stava sistemando la camicia.

"Esatto! -esclamò Gianluca, mettendosi a ridere- Per una volta c'hai azzeccato, Ignazio!"

Piero si avvicinò a Gianluca e afferrò la sua giacca, limitandosi ad un timido Grazie. Si era agitato tanto per così poco e nell'ultima mezz'ora, non trovando diversi suoi oggetti e affetti personali, aveva quasi incolpato i suoi migliori amici di averli nascosti o smarriti. Gli stessi amici che nel giro di poco quegli oggetti li rinvenivano nei posti più ovvi in cui potessero trovarsi. C'era poco da fare, nonostante fosse il più organizzato del gruppo, Piero in quei giorni di preparativi per le vacanze era davvero distratto; era come se per la testa avesse altro...

G: "Piero, ma a che pensi, mi dici che hai? Ultimamente ti vedo un po' distratto, perso nel tuo mondo.. Di solito sono io quello che parla meno dei tre, non vorrai mica rubarmi il ruolo!"

Gianluca si sedette sul letto accanto a lui e lo fece sorridere parlandogli così. In effetti aveva ragione, pensò Piero: lui era il bello e tenebroso del gruppo, quello che stava sempre sulle sue, anche davanti al pubblico, senza scomporsi mai più di tanto. E lui, invece? Lui era Piero, meglio conosciuto come "uno dei due tenori del gruppo, quello bassino, con gli occhiali rossi". E questo lo sapevano praticamente tutti, certo, chi lo seguiva un po' di più lo avrebbe anche potuto definire simpatico per i suoi video su Instagram o per le sue gag con Ignazio durante i concerti. Eppure, nonostante tutto il successo, nonostante le fan pazze di lui e del gruppo, Piero si sentiva strano, come sospeso...

Mentre questi pensieri gli passavano per la mente, Ignazio si avvicinò, mise una mano sulla spalla a Piero e si sedette accanto a lui sorridendo. Gli si accostò un pochino, come per abbracciarlo, ma l'atmosfera pacata mutò all'improvviso, quando lanciò un'occhiata a Gianluca e cominciarono tutti e due a solleticare Piero, che cominciò a ridere contorcendosi sul letto. Erano davvero tre amici meravigliosi: se uno dei tre era in difficoltà, gli altri se ne accorgevano all'istante e provavano a tirargli su il morale in ogni modo.

Ad un tratto Piero si alzò di scatto, si mise dritto davanti ai suoi amici ed indietreggiò leggermente verso l'armadio esponendo le mani aperte in avanti, quasi a voler esprimere un "Fermatevi, vi prego". I due compresero e gli sorrisero. Piero ricambiò il sorriso, la sua postura si fece più morbida e rilassata ed iniziò timidamente a parlare.

"Ragazzi... Io apprezzo tantissimo il fatto che cerchiate di starmi vicino... è solo che... non so... vedete... nemmeno io so esattamente cos'ho. E' come se sentissi una mancanza dentro di me... un vuoto. Ed è davvero strano, perché io ho voi accanto, una famiglia meravigliosa, faccio quello che mi piace e proprio grazie a questo ho un sacco di persone mi adorano. E' tutto quello che ho sempre desiderato e mi sembra assurdo sentirmi così... Vuoto. Secondo voi che mi succede? Dovrei preoccuparmi?"

Ignazio, intanto, seduto sul bordo del letto, aveva appoggiato una mano un po' più indietro, così da stare più comodo nell'ascoltare il suo amico. In alcuni momenti aveva osservato Gianluca con una faccia un po' perplessa, quasi a dire "E ora che gli dico?", ma Gianluca non prestava attenzione agli interrogativi di Ignazio, era troppo preso dalle parole di Piero.

"Secondo me, Piero, -intervenne Gianluca- sei molto stressato e hai solo bisogno di rilassarti, vedrai che tutto si risolverà"

"Sì, esatto! Gianluca ha ragione! -enfatizzò Ignazio- Devi solo tornare un po' a casa dai tuoi e staccare un po'... E... -dando uno sguardo all'orologio- ti ricordo che fra tre ore e mezza dobbiamo prendere un aereo per Fiumicino.."

Piero accennò ad un sorriso nel sentire le parole dei due. Nel giro di poche ore sarebbe tornato in Italia e si sarebbe potuto rilassare. Forse la soluzione ai suoi strani problemi sarebbe arrivata da sola, o almeno così sperava... Abbandonò questi pensieri, scosse leggermente la testa ed esclamò sorridendo "Così poco? Allora devo sbrigarmi a chiudere le valigie!" Saltò addosso ai suoi amici abbracciandoli e ringraziandoli per la loro disponibilità e comprensione per poi balzare nuovamente in piedi e ricominciare a correre per la stanza a raccogliere gli ultimi oggetti da mettere in valigia.

Erano gli ultimi momenti che Il Volo avrebbe trascorso a New York prima di tornare in Italia e godersi finalmente le dovute vacanze dopo un lungo tour negli States. Avrebbero passato le prime due settimane ognuno nel suo paese, poi altrettante tutti e tre insieme, andando a visitare alcuni importanti siti italiani e infine sarebbero tornati dalle loro famiglie. A fine Luglio avrebbero ripreso un nuovo tour in Italia e quei due mesi di vacanza li aspettavano da molto molto tempo.

Dopo pochi minuti erano pronti, verificarono di non aver lasciato niente sparso in stanza e ne uscirono. Ignazio le diede un ultimo sguardo e poi lasciò che la porta gli si chiudesse dietro le spalle. Portò la mano destra a mezz'aria stringendola in un pugno e sorridendo la accompagnò con un deciso "Andiamo!". Quel sorriso deciso si stampò in faccia a tutto il trio, che iniziò a percorrere il lungo corridoio per lasciare finalmente l'albergo. Destinazione aeroporto, anzi.. Destinazione Italia!

Amici di una vita//Il Volo-PieroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora