Weight of love

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Due settimane di ferie. Quattordici giorni per rilassarci diceva. Ti metti dei bei vestiti corti, ti abbronzi un po', ti lasci guardare, ti lasci scopare. Saremo soli. Tranne per il mio gemello. Te ne ho parlato, é un tipo discreto e taciturno, sarà come se non ci fosse. In effetti in quanto a discrezione non sbagliava. Per i primi due giorni non lo vidimo neppure. Orari differenti o semplicemente ci evitava. Il terzo giorno stavo sola a casa. Stesa sul divano. Mezza svestita. Guardavo un film che non ricordo più, mangiavo gelato al limone, faceva caldo, l'umiditâ si attaccava alla pelle rendendoti faticoso qualsiasi movimento. Il gelato si scioglieva in fretta e ne avevo le dita intrise. Non avevo alcuna voglia di lasciare il mio comodo giaciglio. Le leccavo una per una. Sentendomi sciocca perchè quando qualcuno ci sta osservando ci sono dei sensori di percezione dentro noi più veloci degli occhi e tendono a mandarti un piccolo brivido, giusto dietro la nuca. Stava lì sulla soglia del salotto. Non so da quanto mi fissava, ma so che la mia reazione lo riempí di sé. Era il mio uomo, tale e quale, ma senza quella malizia che amo negli occhi. Senza la folta barba da ragazzaccio. La versione linda. La prima cosa che mi venne in mente era come corrompere quel candore assurdo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 06, 2016 ⏰

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