Capitolo 5

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Appena Anky uscì dalla porta dietro lei poteva sentire le risate di colei che era la sua amica, appena questa si fu chiusa pure le risate cessarono. Un ragazzo biondo e dagli occhi verde foglia, di un colore più chiaro rispetto a quello della sua amica,  si avvicinò alla porta tenendo la mano sinistra distesa verso di quella. Era Zahail. 

"Zakryt"

Con quella parola la porta si illuminò di un tenue azzurro e stranamente si sentì più al sicuro. Erano arrivate da circa tre giorni eppure erano successe molte cose, si ricordava ancora come si era presentata e come l'aveva minacciata, prima di svenire.

"Non dire mai il mio nome, usa quello con cui mi sono presentata e basta..."

Aveva ancora i brividi a quel ricordo, non la riconosceva più. E in effetti era pure vero, in quei giorni pure i loro corpi erano cambiati. Lei era diventata più alta e tutti i suoi muscoli si erano abbastanza ingrossati, non tanto da dire che fosse una bodybulder ma non aveva a dosso nemmeno uno straccio di grasso. Le avevano spiegato che era per la sua natura di Zoa, una razza animale, dove lei apparteneva alla famiglia dei canidi ed era in grado di trasformarsi in lupo. Per tornare umana ci aveva messo un sacco di tempo, c'era  un uomo (pure lui Zoa e Canide, solo che lui era un licaone. ) Si era trovata bene in sua compagnia, era simpatico e sapeva metterla a suo agio. Grazio a tutto il suo altruismo era riuscita a ri-trasformarsi, davanti a lui, non bisogna dire come si era sentita in imbarazzo a essere nuda di fronte a un uomo. Fortuna che questo si era subito girato.

In ogni caso, ora che era uscita, si trovava di fronte quelli che erano intervenuti: Shevain(vestita normalmente per una volta tanto); Slayman e Zehail. Da quel che sapeva Slayman era una Sot'da hall, una persona addestrata a resistere al dolore e ad ritorcere magia contro l'avversario. Zehail invece era un Umpristi, una persona che curava insomma. Com'è che li chiamava Alexiel? Una specie di Chierico, ecco. Shevain era invece una Elemental Thai, non capiva del perché "Thai" finale ma sapeva che poteva controllare un elemento, il fuoco.  

"Perché si è alzata? Si sarebbe dovuta svegliare tra altri due giorni!"

Esclamò Zehail portandosi le mani sulla testa, gli sembrava di sentire ancora quella risata agghiacciante. Slayman si avvicinò alla porta, dietro di quella riusciva quasi a percepire un'intensa aura nera, creata dall'odio e dalla disperazione. 

"Non lo so. Però so solo che ha raggiunto il limite. Dobbiamo lasciarla li per qualche ora, per sbollire, così da poterci parlare con calma."

Rabbrividì la castana, sperava che quello a cui si era trovata davanti fosse il penultimo stadio della villen. Altrimenti, se fosse stato l'ultimo, si sarebbero trovanti di fronte un problema davvero, davvero enorme. La villen era un modo per chiamare quella cosa che portava le persone alla follia, lei lo aveva visto. Lo stadio finale. Molte sue compagne erano morte durante l'addestramento per quello.

"Cosa le succederà?"

Anky, invece, sembrava essere calma. Eppure era solo un'apparenza. Non era così. Aveva paura, per lei e per Alexiel. Quando l'aveva vista, appena era entrata nella stanza, si era sentita male. Non riusciva a sopportare l'idea che la sua amica avesse avuto simili cambiamenti. Lo scontro che l'aveva fatta svenire l'aveva indotta in coma e in quei due giorni il suo corpo si era profondamente segnato. La perdita di sangue e quella di Agos erano stati decisamente troppo. Il suo corpo si era asciugato, fino a far vedere alcune costole, la pelle aveva perso lucentezza e la rabbia invaso i suoi occhi. Alexiel non era poi molto diversa da una ragazza normale, all'inizio aveva quei chili in più che le facevano il viso paffuto e arrotondavano le sue forme invece ora... il viso era con dei lineamenti più dolci, certo, però il resto del suo corpo aveva perso quel che la rendeva unica. La sua gentilezza e dolcezza. In pochi potevano saperlo, in pochi l'hanno provato, in pochi l'avevano vista. Ok, no. Poteva esserlo, certo, però non mostrava a nessuno. Odiava il contatto fisico e a stento accettava abbracci da lei. Per questo non si spiegava il perché avesse abbracciato Agos, non era da lei. O almeno: dalla solita lei. Aveva i capelli castani e gli occhi verdi, che con la luce sembravano avere più colori: A volte grigi e altre azzurrognoli. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 19, 2015 ⏰

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