CAPITOLO 32

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Avevo appena litigato con Justin, e stavo tornando a casa.
Siccome era la mia giornata fortunata (sarcasmo), iniziò a piovere... ma che dico piovere? Diluviare!
Tirai su il cappuccio della felpa, e cercai di coprirmi il più possibile, anche se di lì a poco, sarei stata fradicia.
Aumentai la velocità dei miei passi, quando sentii un tuono molto vicino a dov'ero io.
Un forte odore di bruciato mi invase i polmoni, appena entrai nella via di casa mia. Alzai lo sguardo, e rimasi quasi paralizzata alla vista di due camion dei pompieri, un'ambulanza e una casa in fiamme.
La mia.
"Mamma..." Sussurrai con voce spezzata correndo verso la casa.
Vidi due pompieri uscire dalla porta sul retro. Uno dei due teneva in braccio il corpo privo di sensi di mia madre.
"Mamma!" Gli corsi in contro.
"É la figlia?" Mi chiese il secondo pompiere, mentre l'altro portava mia madre sull'ambulanza, dove due paramedici erano pronti per soccorrerla.
"Si." Annuii preoccupata.
"Si rimetterà, ma nel frattempo ha qualche amica che può accoglierla?" Mi domandò guardandomi comprensivo.
Non feci in tempo a pensare a una risposta che qualcuno si intromise.
"Si, verrà a stare da me." Tris comparì al mio fianco sorridendo al pompiere.
"S-sei sicura?" Balbettai guardandola.
"Sono o non sono la tua migliore amica?" Detto questo mi prese per mano e mi allontanò da lì.
"Scusi!" Richiamò l'attenzione di un altro pompiere. "Cos'é stato?"
"Incendio doloso." Rispose guardando prima Tris e poi me.
"Sta dicendo che q-qualcuno ha provocato l'incendio?" Balbettai in preda al panico.
Annuì.
Un brivido mi percorse la schiena, e istintivamente mi guardai intorno.
Chi poteva aver fatto una cosa simile?
La risposta era semplice...
Scorsi un'ombra vicino al camion dei pompieri.
Misi a fuoco e riconobbi quella persona.
"Dylan..." Sussurrai rispondendo alla mia domanda.
Quest'ultimo sorrise prima di scomparire.
"Cosa?" Tris si girò verso di me con un'espressione accigliata sul volto.
"Ho bisogno che mi porti al capanno, per favore." Le dissi cortesemente estraendo il mio cellulare dalla tasca della felpa.
"Certo, la macchina é lì." Indicò la sua Audi bianca.
"Grazie." La ringraziai seguendola.
"Shade." Cole rispose dall'altra parte del telefono.
"Cole, una riunione urgentissima al capanno. Devono esserci tutti." Dissi fredda.
"Okay."
Chiusi la chiamata e salii in macchina.
"Sai già chi é stato?" Chiese Tris mettendo in moto la macchina.
Deglutii rumorosamente annuendo.
"The Street, vero?"
"Come fai a saperlo?" Le chiesi voltandomi verso di lei.
"Hai litigato con mio fratello?" Deviò il discorso con un'altra domanda.
"Te lo ha detto lui?" Risposi con un'altra domanda.
"Si, e penso che dobbiate fare pace." Si girò per qualche secondo verso di me, distogliendo lo sguardo dalla strada.
"É che non lo capisco proprio!" Stremata mi passai una mano sul volto.
"Lo so..." Rise squotendo la testa. "E lui dice lo stesso di te." Alzò le spalle.
Justin parla di me a sua sorella?
"Andrete al ballo insieme, quindi dovete per forza fare pace." Parcheggiò la macchina vicino al capanno.
Alzai gli occhi al cielo e scesi dalla macchina.
"Andiamo." Mi prese sotto braccio e camminammo fino al capanno.
Con mia grande sorpresa erano tutti lì, già disposi a cerchio, pronti per ascoltare ciò che avevo da dire loro.
"Tris, che ci fai qui?" Le chiese Justin.
"La mia casa é in fiamme, e lei mi ha gentilmente ospitato a casa sua." Dissi fredda rivolta verso Justin.
"La tua casa é in fiamme?" Chiese John alzando di poco la voce.
"Stavo tornando a casa," Guardai per un attimo Justin, prima di riportare lo sguardo su John. "E ho sentito un forte odore di bruciato, ho alzato lo sguardo e la mia casa era completamente avvolta dalle fiamme... Ora mia madre è in ospedale e io sono senza casa." Serrai la mascella.
"Credi che sia stato per mano dei The Street?" Chiese Tristan.
"Dylan era lì, l'ho visto." Risposi.
"In più i pompieri hanno detto che l'incendio era doloso." Aggiunse Tris.
"Merda..." Sussurrò Justin.
"Il ballo é tra due giorni, quindi, domani, subito dopo scuola, vi voglio qui. Okay?" Mi accertai che tutti avessero capito.
"Okay." Annuirono tutti.
"Sotto il frac per il ballo, tutti voi avrete la divisa, e quindi portatela per favore." Mi strinsi nella felpa cercando un po' di calore.
I miei vestiti, come i miei capelli, erano fradici, e congelati.
Bradley mi porse un'asciugamano. "Stai congelando..."

My Trouble // Justin BieberDove le storie prendono vita. Scoprilo ora