сhартэя 7

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"Credevo che l'avessi capito, ormai. Mi piaci."

Le parole si ripetevano nella mia mente all'infinito, cercavo di cercare un spiegazione. Perché quella creatura così bella era infatuata da me?  Giunsi alla conclusione che forse me l'ero immaginato.

Infatti sussurrai, "T-ti... piaccio?"

I suoi occhi blu mi fissavano confusi mentre annuiva. Sospirai, e sorrisi leggermente.

"Sul serio?"

"Sì, Harry." sorrise divertito e mi accarezzò la guancia.

Chiusi gli occhi sentendo il cuore pieno come non mai, beandomi del suo tocco e delle sue parole.

"Perché?" le mie voce era ridotta a un soffio, così sommessa...

"Perché sei bello, dolce, così innocentemente sexy." sussurrò nel mio orecchio, poggiando il mento sulla mia spalla.

Il mare si infranse contro la mia schiena e rabbrividii, o forse rabbrividii per le sue parole.

"A-anche tu mi piaci." farfugliai inebetito, sentendomi un idiota.

"E perché?" ribattè furbo.

Lavanda, lavanda e sale.

"Te l'ho già detto prima." mormorai, non sognandomi nemmeno di ripeterlo. Ridacchiò dritto nel mio orecchio e il mio stomaco si annodò cento volte su sè stesso.

"Andiamo che è tardi e fa freddo." disse poi, "Ho già lasciato le chiavi a mia madre prima di venirti a prendere per la pizza."

Arrossii, capendo che aveva già pensato di portarmi a casa e lo lasciai andare incamminandomi verso la riva. Trovai la mia camicia e tutte le mie cose ammucchiate e le presi.

"Vuoi la mia maglia? Così la tua non si inzuppa." propose e arrossii per l'ennesima volta scuotendo la testa per declinare l'offerta.

In effetti appena abbottonai la camicia, essa si attaccò al mio petto bagnato e essendo bianca fu come se fossi a petto nudo. Louis si avvicinò, con la maglia nera che aveva le maniche a tre quarti e sorrise, sfiorando il palesemente visibile tatuaggio sul mio stomaco, così come i tanti altri sul torso, con la punta dell'indice.

"Per la cronaca, mi piacciono tanto i tuoi tatuaggi. Dove li hai fatti?" chiese interessato e contento di aver trovato un argomento di conversazione glielo spiegai.

Rimanemmo a parlare di tatuaggi per tutto il viaggio fino a casa come se non avessimo appena fatto un discorso più serio, poi arrivammo di fronte alla porta della mia casa e mi guardò speranzoso ma come se non volesse fare lui il primo passo, in modo incerto.

"Buonanotte, Lou." sussurrai, lui sorrise timidamente.

"Buonanotte, Harry."

Lo guardai negli occhi per qualche attimo poi entrai in casa e chiusi la porta correndo di sopra e spogliandomi dei vestiti fradici. Sfiorai le mie labbra e mi passai le mani tra i capelli.

Oddio.

Ha detto che gli piaccio.

Ripetei nella mia testa tutto quello che era successo quella sera, sorridendo come un ebete, incapace di non farlo. Feci una doccia calda, mi infilai il pigiama e mi stesi a letto prendendo il cellulare e componendo il numero di Cath.

"SI PUÒ SAPERE QUANDO AVEVI INTENZIONE DI CHIAMARMI? MAGARI DOPODOMANI?" urlò appena rispose.

"Ciao." mormorai, con un sorrisetto stampato sulle labbra.

"Sì, ciao. Cos'è questa cosa del lavoretto di bocca a Louis?"

Chiusi gli occhi innervosito. Mi conosceva così bene e pensava che l'avessi fatto?

Bonfire  Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora