Capitolo I - A Phone Call From Nowhere

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Era ormai tarda sera e Dean e Sam Winchester stavano lavorando a un caso in uno squallido motel nella periferia di Millport, Alabama. Tre persone erano state barbaramente uccise nel giro di una settimana, tutte e tre ritrovate senza occhi e senza interiora; chiaramente la notizia aveva subito attirato l'attenzione dei fratelli.
Dean era seduto al piccolo tavolo sotto la finestra che si affacciava sul parcheggio del motel, intento a mangiare un enorme hamburger, Sam era invece seduto di fronte a lui concentrato a leggere un vecchio librone dalle pagine gialle e consumate recuperato dall'archivio nel buncker degli Uomini Di Lettere in Kansas. Il silenzio era spezzato dal suono della radio che trasmetteva una vecchia canzone classic rock che a Dean piaceva tanto e dal leggero ticchettio della pioggia estiva che proveniva dall'esterno.
-Lo sai Sammy? Il diner qua accanto fa degli hamburger veramente pazzeschi!- disse a un tratto Dean con la bocca piena. Sam si limito' a rispondere con un distratto mugolio senza alzare lo sguardo dalle pagine.
-Castiel non si ancora fatto vedere. Mi chiedo, ma dove va quando sparisce cosi? Ma che cosa avra' mai da fare?- riprese Dean.
-Non lo so e la cosa sta facendo innervosire me tanto quanto te.- rispose il fratello sempre tenendo gli occhi bassi sull'antico volume.
Improvvisamente un cellulare prese a squillare. Era il vecchio telefonino di Bobby. I due fratelli si scambiarono uno sguardo interrogativo, poi Sam si alzo' e prese il telefono che era posato sul comodino. Il numero era sconosciuto.
-Pronto?- disse rispondendo.
-B-Bobby Singer?- era una voce femmile, sembrava sconvolta.
-No, Winchester. Chi parla?-
-John?- rispose la ragazza ignorando la domanda di Sam;
-No, il figlio, Sam..-
-Ho bisogno.. Ho bisogno di aiut- e le parole vennero soffocate da un singhiozzo strozzato.
-Okay, stai calma e dimmi come ti chiami-
-Rachel Black. Aiutami ti prego!-
-Va bene, io e mio fratello verremo il prima possibile, dove ti trovi?-
-Iron City, Tennesse. Oak Street..-
-D'accordo, saremo li il prima possibile. Resta dove sei Rachel!- Detto questo Sam riattacco' il telefono e si volto' verso Dean che nel frattempo aveva smesso di mangiare e si era alzato in piedi vicino al letto dalle inquietanti lenzuola viola.
-Chi diavolo e' Rachel?- chiese sconcertato Dean dopo aver ascoltato la telefonata del fratello.
-Non ne ho idea.. Ha detto di chiamarsi Black. Ti dice niente?-
-Si beh, ora che ci penso papa' conosceva un certo Black del Tennesse. Era un cacciatore.- rispose Dean, poi aggiunse -Ma lei che t'ha detto?-
-Cercava Bobby e conosceva anche papa' perche' mi ha scambiato per lui. Ha detto che ha bisogno d'aiuto.-
-Ah! Questa cosa non mi piace Sam- lo interruppe Dean -E se fosse una trappola, eh? Non andiamo da nessuna parte!-
-Ma conosceva papa', ha il numero di Bobby, mi ha detto dove si trova! E poi mi sembrava veramente a pezzi.-
-Senti.. E se fossero demoni? Magari Crowley! E' capace di assumere attori molto bravi quel figlio di puttana, lo sai bene!
E anche se fosse vero abbiamo un caso qui.. Non possiamo abbandonare tutto e lasciare che continui a uccidere, qualsiasi cosa sia!-
-Ma per quello possiamo chiamare Rudy, potrebbe occuparsene lui!- replico' Sam -Se fosse una trappola la affronteremo come sempre; siamo preparati per qualsiasi cosa! E comunque Crowley non si prenderebbe di certo il disturbo di prepararci un'imboscata, non ne ha bisogno!-
-Okay ma potrebbe essere qualsiasi altra cosa in ogni caso,- Dean cominciava ad alterarsi. -ormai tutti gli stronzi infernali che esistono conoscono la nostra storia! Chiunque puo' fingersi chiunque e raccontarti la prima balla che gli passa per la testa! Andiamo Sam ragiona!-
-Non mi interessa, Dean. Io sento che non e' come dici tu- dal suo viso si poteva capire che era sinceramente preoccupato, aveva un'espressione indefinita, triste ma allarmata.
Dean lo aveva capito ma continuava a sostenere la sua teoria -"Io sento", ma ti ascolti quando parli?-
-Io vado! Se sei con me bene senno' vado pure da solo!-
-Certo che vengo anch'io! Non ti mando di certo da solo in pasto ai demoni!-
Sam annui. Velocemente radunarono le proprie cose, le riposero nei propri zaini, salirono sull'Impala e si misero in marcia.
Nessuno disse una parola per tutto il viaggio.



Ciao! Mi presento, mi chiamo Rebecca e ho 18 anni. Questa è la prima storia che scrivo! Spero tanto che vi piaccia e fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti! E soprattutto schiacciate quella piccola caruccissima stellina arancione!!
Buona lettura!

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