Capitolo V - Big Brother's Heart

457 27 0
                                    

Dean guido' per tutta la notte, cercarono di allontanarsi il piu' possibile da Iron City. Durante il viaggio furono spese ben poche parole, per lo piu' monosillabiche.
Era oramai circa un'ora dopo l'alba quando decisero finalmente di fermarsi a Hunter in Arkansas e li affitarono come sempre una stanza in un motel.
A Rachel non creava alcun problema condividere la stanza con due uomini, aveva ben altre cose a cui pensare.
-Adesso dormiamo qualche ora,- disse Dean arricciando le labbra entrando nella stanza dalla carta da parati giallo vomito, l'aria odorava di cloro e naftalina -Poi facciamo colazione e cerchiamo Castiel per sapere se lui ne sa qualcosa in piu'-
Sam lo stava guardando e dimostro' la sua approvazione annuendo con un cenno del capo.
Rachel dal canto suo era troppo stanca e confusa per chiedere chi diavolo fosse questo Castiel, butto' i suoi borsoni in un angolo della stanza, si corico' su uno dei due letti e si addormento' nel giro di pochi secondi.
-Senti non mi va di prendere un'altra stanza- disse Sam al fratello -I letti sono due e su uno c'e' lei.. E credo che tu abbia bisogno di dormire. Quindi se vuoi posso dormire sul divanetto- -E bravo fratellino!- esclamo' Dean con un sorrisino strafottente tirando una pacca sulla spalla al fratello, Sam rise.

Quando Rachel si sveglio' era ormai primo pomeriggio, si sentiva proprio uno schifo.
-Ah.. Buongiorno.. Non sapevo se svegliati.- disse Dean con un mezzo sorriso, probabilmente era in piedi da un po', era seduto sul letto accanto al suo a trafficare con dei fucili -Sam e' appena andato a prendere il pranzo, sono rimasto per controllarti.-
-Okay. Emh.. grazie..- rispose lei a bassa voce strofinandosi la faccia -Puoi scusarmi un secondo? Ho bisogno di una boccata d'aria..-
-Va bene.. Non allontanarti troppo pero'-
-Non preoccuparti-
Chiuse dietro di sè la porta della stanza che dava sul parcheggio del motel. C'era il sole. Rachel si senti mancare ripercorrendo con la mente tutti gli eventi del giorno prima, si appoggio' al muro. Le lacrime erano piu' forti di lei e la vinsero. Si mise a piangere, sospirando e gemendo; si accascio' a terra con la schiena contro il muro, si afferro' il viso in preda al panico e alla disperazione. La sua vita era stata completamente distrutta nel giro di un quarto d'ora! Pensieri cupi e tetri le attraversarono la mente e comincio' a chiedersi cosa stesse facendo li oppure perche' era dovuto accadere tutto a lei. Una stretta morsa le afferro' il cuore e per la prima volta in vita sua si sentiva terribilmente in pericolo e disperata: non sapeva cosa fare! Si afferro' i capelli
con le mani, porto' le ginocchia al petto e si copri il viso con i gomiti.
Improvvisamente una mano le si poso' dolcemente sulla sua:
-Vieni qui- Rachel alzo' lo sguardo, era Dean. Lui la aiuto' a rialzarsi tenendole la mano.
-Capisco come ti senti.. Anche i nostri genitori sono morti piu' o meno cosi.- le disse piano asciugandole le lacrime con le sue dita calde. Era la prima volta da quelle poche ore che si conoscevano che Dean si comportava gentilmente con lei. Non era affatto nella sua indole, non era il tipo di persona che va sul sentimentale e il tenero, ma si sentiva in dovere di mostrare un po' di umanita' verso quella ragazza che aveva perso tutto e visto che ormai di umanita' ne rimaneva ben poca in quel mondo sempre piu' crudele e selvaggio. Lui aveva gli occhi tristi e lucidi perche' il ricordo della morte dei suoi, soprattutto di sua madre, gli aveva procurato dolore e perche' comprendeva sinceramente cosa provava Rachel in quel momento: la disperazione, la rassegnazione e il dolore.
Rachel lo aveva capito e improvvisamente si senti triste anche per lui e le lacrime ripresero a scendere.
-Ssshh..- disse stringendola a se' in uno stretto abbraccio e avvolgendola teneramente con le sue laghe spalle e le sue braccia forti. La camicia e la pelle di Dean, noto' Rachel, odoravano di buono: sapeva un po' di alcool, leggermente di sudore e di asfalto, ma per lo piu' aveva quell'odore indefinito di dolce e pulito ma selvaggio che tutti i ragazzi hanno. Questo la tranquillizzo' molto perche' aveva lo stesso odore di suo padre: odore di cacciatore. Quando l'abbraccio si dissolse lei abbasso' subito lo sguardo -Scusami..- mormoro' imbarazzata: era avvinghiata a uno
sconosciuto!
-Non c'e' problema..- disse Dean, poi aggiunse in tono neutrale e distogliendo i suoi grandi occhi verdi da lei -Adesso va' a darti una rinfrescata: Sam sara' qui a minuti-.
Infatti non passo' molto tempo e Sam era gia' di ritorno con 3 hamburger e un pacco di birre fresche.
Rachel non mangio' molto: si sentiva ancora sottosopra.

The Taste Of BloodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora