1. Prologo.

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"Apri gli occhi "

Mi svegliai di soprassalto disorientato, mi capitava spesso di fare incubi, mi accompagnavano ogni notte seguiti da quella maledetta voce che non riuscivo mai a riconoscere.

Ma quella volta no, non era un incubo, a interrompere il mio sonno era stato un rumore enorme che proveniva dall'ingresso.

Mi guardai intorno ancora frastornato, il solito armadio stile inglese era al suo posto, la solita grande finestra che dava su un parco alberato era al suo posto, ed il solito letto matrimoniale in legno era al suo posto.

Eppure qualcosa mancava, o meglio, qualcuno.

Scattai in piedi alla velocità della luce e mi guardai intorno.

Louis non era quì.

E niente era più confortante quando non c'era.

Mi diressi velocemente verso la sala da pranzo per vedere cosa stesse combinando, perchè doveva sempre fare tutto questo baccano?

"Louis?" iniziai a chiamare.

"Louis sei in cucina?"

"Loui.." mi bloccai.

"Louis ma che cazzo stai facendo?!"

Si voltò di scatto e rimase immobilizzato in mezzo alla sala, poi nervosamente iniziò a sbuffare e si mise a fissarmi, odiavo quando mi guardava in quel modo, come se non avesse niente da dirmi, come se non mi meritassi le sue parole.

"Harry,non è il momento" si limitò a dirmi.

Lo osservai ancora più perplesso, non era il momento esatto per cosa?

"Si puó sapere cos'hai in mano? E poi aspetta, perchè hai un cappotto addosso? Non dobbiamo uscire oggi."

Lo sentii imprecare a denti stretti e poi tornò a scrutarmi con quegli occhi maledettamente azzurri, non doveva continuare a stuzzicarmi in quel modo.

"Io,io ho provato a parlartene ma, ma tu be' sì insomma non me ne hai mai dato l'occasione, e quindi ho deciso di fare tutto senza dirti niente, ma non ha funzionato come avrebbe dovuto, mi dispiace."

Strinsi i pugni per la tensione, non riuscivo a capire di cosa stesse parlando, non capivo perchè fosse lì con della roba in mano, non capivo cosa avrebbe dovuto fare con tutte quelle buste che si ritrovava intorno, e non capivo cosa stesse blaterando.

"Spiegati meglio, non riesco a decifrare il tuo messaggio" gli risposi.

"Harry" fece una pausa, sospirò e poi riprese "lo sai bene anche tu che così non può più andare avanti, la prossima settimana i miei genitori si trasferiscono definitivamente in città e inoltre devo fare il provino con gli altri per cercare di avverare il mio sogno, lo sai quanto ci tengo, quanto ci ho lavorato e quanti sacrifici ho fatto, e sai anche bene che tutto questo non funzionerà ancora per molto."

Diventai di scatto rigido, mi passai nervosamente la mano tra i capelli.

"Tutto questo cosa?" domandai.

"Noi,insomma è sempre tutto così perfetto quando siamo io e te, ma capisci, io e te soltanto. Adesso invece stanno per cambiare molte cose, e non possiamo, sai che non possiamo permetterci di continuare insieme." mi guardò impassibile, ghiaccio.

"Ma che cazzo stai dicendo? Dove stai andando adesso?" alzai il tono della voce e gesticolai, non poteva averlo detto davvero.

"Ho già trovato un appartamento, non preoccuparti, non è grande come questo, è fatto apposta per una persona, per adesso me lo farò andare, poi quando avrò guadagnato un po' di soldi vedrò di affittarne uno più confortevole, mi porto dietro il necessario, il resto lo lascio a te."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 26, 2015 ⏰

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