Capitolo 2

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Ran si era appena svegliata. Quella mattina il sole sembrava brillare di più. Shinichi sarebbe arrivato fra poco e con lui anche Heiji e Kazuha. Chissà che sorpresa per loro trovarlo qui. La sera prima, dopo cena, Ran aveva detto a Shin dell'arrivo dei due amici e il detective le aveva detto che sarebbe venuto a salutarli, ma che poi sarebbe dovuto partire di nuovo. Per Conan, Shinichi, aveva trovato la scusa del campeggio con i bambini e il dottor Agasa.

Si alzò dal letto levando dalla mente il pensiero che Shinichi sarebbe dovuto ripartire. Andò subito in bagno a farsi una doccia. Poi indossò una maglia che le lasciava l'ombelico di fuori e dei jeans. Si curò più del solito solo per Shinichi, ma non si truccò perché Ran era fatta così, era una ragazza acqua e sapone e poi era già bellissima da sé. Appena finì di prepararsi si accorse che erano già le dieci e che gli altri sarebbero arrivati fra poco. Infatti, sentì suonare il campanello della porta. Quel rumore le fece pensare subito a Shinichi e alla sera prima. Mancava così poco per quel bacio da lei tanto sognato. Lasciò andare i suo desideri e andò ad aprire la porta. Fuori c'erano Kazuha ed Heiji.

-Ei Ran, quanto tempo! Mi sei mancata tanto!

-Oh Kazuha, anche tu mi sei mancata-

Si scambiarono un lungo abbraccio fra amiche e poi Ran si girò per salutare Heiji.

-Ciao Heiji!-

-Ciao Ran, dov'è il piccoletto?-

-Ti riferisci a Conan? Beh è andato in campeggio con i bambini-

-Ma come? Sa che devo venire io e se ne va?-

Anche ad Heiji mancava il suo amico detective e gli dispiaceva non trovarlo ogni volta che veniva.
-Sinceramente non gliel'ho detto perché quando mi avete chiamato lui era uscito-

-Va be ora che ne dite di andare a fare un giro fuori?-

Kazuha veniva anche per vedere Ran, ma le piaceva anche molto uscire e divertirsi. Lei e Ran avevano molte cose in comune, una in particolare: erano innamorate ed entrambe soffrivano per i loro ragazzi.

-Prima di uscire dobbiamo aspettare una persona-

Ran diventò improvvisamente scarlatta e Kazuha lo notò subito. Conosceva bene quel tipo di rossore, l'unica cosa che lo poteva causare era l'amore.

-Mentre aspettiamo Shinichi cosa facciamo?-

-Deve venire Shinichi?-

Heiji si lanciò immediatamente davanti Ran con una smorfia di felicità stampata in faccia.

-Ahaha si, non penso perderà tanto tempo ancora. A Shinichi piace molto dormire quindi si sarà svegliato un po' tardi. Nel frattempo vi posso offrire del tè, okay?-

I due amici annuirono d'accordo. Ran li fece accomodare in salone e andò a preparare del te. Dopo pochi minuti era pronto e lo servì. Bevvero il tè con piacere e iniziarono un po' a parlare. Era già passata un'ora e mezza dall'arrivo di Heiji e Kazuha, ma di Shinichi neanche l'ombra.

-Ran ti dispiacerebbe darmi un bicchiere d'acqua?-

-Certo Heiji, te lo vado a prendere subito-

Ran andò in cucina a prendere il bicchiere d'acqua e nel frattempo le arrivò un messaggio nel cellulare. Prese il cellulare con la mano vuota per leggere il messaggio:

"Ran sono Shinichi, scusami ma sono dovuto partire di fretta"

Si sentì il numero di vetro che cade e si rompe. Kazuha e Heiji andarono a vedere cosa stesse succedendo. Videro Ran piangere a terra con delle schegge di vetro in giro. Kazuha si inginocchiò vicino a lei e la abbracciò. Aveva giá capito quello che era successo all'amica, sicuramente Shinichi era andato via di nuovo. Anche Heiji capì quello che era successo e uscì dalla stanza per chiamare Shinichi al cellulare.

-Pronto Heiji sei tu?-

-Vuoi sapere come sta Ran? È a terra che piange con del vetro rotto attorno. Quando le è arrivato il tuo messaggio é caduta a terra con un bicchiere di vetro in mano. Leggi nella mente degli altri come un libro aperto e non riesci a capire il dolore che lei prova?!-

-Heiji credevo di riuscire a venire, ma l'antidoto è terminato prima-

-Basta con le scuse, Shinichi. I MIB sono stati fermati, perché non ti decidi a dirle la verità?-

-La farei soffrire solamente di più perché saprà di avermi così vicino e di non potere avere da me quello che lei vuole perché non potrà avere una storia d'amore con un bambino-

-Sarebbe comunque meglio di adesso Shinichi-

Heiji chiuse il telefono in faccia a Shinichi e tornò da Ran e Kazuha. Kazuha appena lo vide gli fece cenno di lasciarle un po' da sole. Poco dopo dalla porta di casa entrò Conan. In salone notò subito Heiji con cui si scambiò un'occhiata fin troppo seria. Prima di andare da Ran si levò gli occhiali e li poggiò sul tavolo. Sapeva benissimo che Ran si sentiva meglio guardando gli occhi di Conan che altri non erano che gli occhi del suo amato.

Aprì la porta della stanza di Ran e la vide a terra piangendo. Era un pianto straziante da ascoltare. Le grida di dolore di Ran si sentivano fin dentro l'anima. Ma appena lei vide Conan entrare gli si lanciò in ginocchio davanti e lo strinse forte a sé. Subito le guance del giovane Holmes si tinsero di un leggero rosso. Ran lo guardó e accarezzò il suo viso.

-I tuoi occhi..-

Ran sussurrò quelle parole a Conan e a lui sembrarono tante lame che gli trafissero il cuore. Non riusci più a trattenersi e anche a quel detective, che così raramente mostrava i suoi sentimenti, uscirono le lacrime. Infondo lui avrebbe fatto la qualsiasi cosa per la sua piccola Ran, avrebbe anche messo a nudo la sua anima.

-Perché piangi Conan? È colpa mia vero?-

-Dimmi tutto quello che pensi su Shinichi, Ran-

Ran restò a bocca aperta alla domanda del bambino. Non si sarebbe mai aspettata una richiesta così singolare da Conan. Ma, non sapendo il motivo o forse per colpa dei suoi occhi, decise di sfogarsi con quello che ormai credeva essere un fratellino più piccolo.

-Io lo odio...lo odio per le promesse fatte e non mantenute, lo odio per avermi rivelato i suoi sentimenti senza avermi regalato un bacio e lo odio ancora di più perché mi abbandona sempre per quei suoi stupidi casi. Ma lo amo ogni giorno di più perché amo i suoi difetti. Amo il suo essere arrogante e melodrammatico. Amo il suo essere disordinato e amo ancora di più la sua timidezza. Amo il calore del suo corpo a contatto col mio e amo la morbidezza dei suoi capelli in cui immergerei tutto il giorno le mie mani. Sì, io lo odio ma, soprattutto, lo amo-

E ad ogni parola che diceva una lacrima diventava più pesante e più amara. Shinichi aveva smesso di piangere colpito dalle parole di Ran. Forse era la prima volta che capiva veramente quello che lei provava nei suoi confronti. Si allontanò dalla stanza di Ran. Ai gli aveva dato un'altra capsula, ma se ne ingeriva due in cosí poco tempo rischiava di andare incontro alla morte. Ma in quel momento avrebbe fatto di tutto per far stare bene la sua piccola Ran. Decise di ingerirla, dunque, entrò nel bagno e ne usci dieci minuti dopo con l'aspetto di un adulto. La pillola non era stata letale, ma l'aveva indebolito moltissimo. Uscì dal bagno e subito venne notato da Heiji che restò a bocca aperta, ma non lo fermò per chiedere spiegazioni.

Ran aveva smesso di piangere solamente perché non aveva più neanche le energie per fare quello. Shinichi aprì lentamente la porta cercando di fare meno rumore possibile. Ran lo vide subito e con lei Kazuha che preferì uscire e lasciarli soli. Solo lui e lei, solo un detective e una karateka.

Non basta più il ricordo, ora voglio il tuo ritornoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora