Rachel si risveglio' in un comodo letto e un soffice cuscino le sosteneva la testa.
Per un attimo, mentre aveva gli occhi chiusi, le sembro' di essere ancora a casa sua e prego' che tutto quello che era accaduto i giorni prima fosse stato solamente un brutto, bruttissimo sogno. Poi trovo' il coraggio di aprire gli occhi e la cieca speranza svani in un istante quando mise a fuoco la stanza in cui si trovava. Era una camera non molto grande, austera e anonima, dalle pareti grigie, senza finestre, Rachel si alzo' a sedere stropicciandosi gli occhi.
Il letto era in un angolo della stanza, sulla destra c'era una scrivania dove erano sistemate una lampada e qualche foglio sparpagliato, accanto alla scrivania c'era un piccolo armadio e ai piedi del letto un lavabo con sapone e asciugamano. I suoi zaini erano stati lasciati per terra, di fianco al letto. Rachel si alzo' in piedi e decise di darsi una ripulita, poi si cambio' i vestiti, prese con se' il primo dei suoi lunghi pugnali che aveva trovato nel proprio borsone delle armi: stiletto da caccia lama ondulata a doppio taglio, lo infilo' nella cintura e usci dalla stanza.
La porta le si apri su un opprimente corridoio grigio lungo il quale c'erano parecchie altre porte chiuse. Inizialmente aveva pensato di trovarsi in un altro squallido motel, ma poi senti della musica provenire dalla parte sinistra del corridoio.
Segui il rumore in un dedalo di corridoi man mano che diventava sempre piu' vicino, sali infine una piccola rampa di scale e davanti a lei si apri uno spazio enorme: una stanza gigantesca, le pareti ricoperte di libri riposti ordinatamente e diligentemente catalogati su ampi scaffali. Sempre senza finestre. Al centro c'era un grandissimo tavolo di legno sul quale erano seduti silenziosi Sam e Dean intenti a consultare una montagna di pesanti volumi. Infatti non si erano accorti della silenziosa presenza.
-Ciao- disse Rachel quasi a bassa voce per paura di disturbare. I due alzarono la testa. -Ciao!- rispose Sam con un sorriso distratto, Dean dal canto suo fece un ambiguo cenno col capo e riabbasso' lo sguardo sulle pagine che stava leggendo.
Sam si alzo' allora in piedi, percorse il fianco del tavolo verso Rachel e le disse -Senti ti va un caffe'? Dopo tutte queste
ricerche ho bisogno di una pausa- Rachel ricambio' l'offerta con un sorriso e con un cenno del capo e lo segui in una stanza piu' piccola adiacente alla biblioteca: era una specie di cucina, tra l'altro ben attrezzata. Rachel si sedette al tavolino, Sam preparo' il caffe' e la raggiunse sedendosi di fronte a lei.
-Che ha?- disse Rachel facendo un cenno col capo verso la porta da dove erano provenuti per indicare Dean.
-Beh sai,- rispose Sam avvolgendo la tazza calda con le sue grandi mani -non e' abituato ad avere "ospiti" per cosi tanto. Ma gli passera', non ti preoccupare-. Sorrise di nuovo. Rachel noto' che aveva un bellissimo sorriso che infodeva sicurezza e dolcezza, poi si accorse che lo stava fissando da troppo e la cosa stava diventado troppo imbarazzante cosi abbasso' gli occhi sulla propria tazza e ne bevve un sorso. Poi chiese -Quanto ho dormito?-
-Due giorni. Avevi bisogno di riposare-
-Gia'.. Dove siamo?- chiese lei guardandosi in giro inebetita con un mezzo sorriso trovando la propria domanda parecchio stupida.
-Siamo appena fuori Lebanon, nel nostro bunker. Non ti preoccupare, siamo al sicuro.-
-Ah okay.. E adesso che si fa?-
Sam sospiro' -Ora aspettiamo che Castiel ci porti notizie e intanto facciamo ricerche sulla Grazia e su come potremmo trovarla. Credo che pero' ci vorra' un po': Castiel non si e' piu' fatto vedere e noi abbiamo praticamente ispezionato ogni libro qua dentro sull'argomento, ma nada!-.
-Voglio assolutamente rendermi utile! Lavorare e trovare una soluzione al casino che ho creato- disse lei svelta.
-Senti,- rispose lui dolcemente -non sei stata tu a creare questo casino, anzi!-
Rachel annui seria abbassando lo sguardo e fissando il caffe' nero e fumante nella sua tazza.
Sam la osservava mentre finiva rapidamente il suo caffe' -Dai adesso finisci la tua colazione e poi vieni a studiare con noi. C'e' ancora molto lavoro da fare!-
Lei alzo' subito lo sguardo -Certo! Certo!-. Era chiaramente immersa nei propri cupi pensieri. Sam lo capi e abbandono' la stanza per tornare al lavoro posando la propria tazza nel lavabo.
Rachel segui con lo sguardo i movimenti di Sam poi quando spari dietro alla porta ritorno' a fissare la propria tazza.
Dopo un po' si diresse verso il lavabo, sciacquo' le due tazze, le ripose in un armadietto e torno' nel salone/biblioteca.
Li ritrovo' i fratelli seduti al tavolone uno di fronte all'altro, come prima; Rachel, senza dire una parola, prese una sedia e il primo gigantesco libro che aveva trovato sull'alta pila di fronte a Dean. Si sedette cosi accanto a Sam e prese a sfogliare concentrata il suo "Storia delle origini dei demoni. Volume IV".
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The Taste Of Blood
Hayran KurguFanfiction ispirata alla serie Supernatural Sam e Dean si trovano in una cittadina dell'Alabama intenti a lavorare a un caso, quando una sera ricevono una misteriosa telefonata che li porterà a una ragazza bella e dolce, ma allo stesso tempo abile e...