Venezia 2000

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Mi chiamo Salvatore, ho 22 anni, occhi azzurri e capelli castani sono alto 180 cm e vivo a Venezia. Sono un appassionato dell'horror e ho avuto la possibilità di vedere con i miei occhi molte situazioni davvero inquietanti. A tal proposito ho scritto questo racconto per mettervi a conoscenza di eventi realmente accaduti. Eravamo io e il mio migliore amico Davide e decidemmo di perlustrare un abitazione del 700 che era in uno stato precario. Indossammo l'attrezzatura adeguata ed entrammo. Al primo impatto era tutto tranquillo. Iniziammo a incamminarci quando sentii una mano sulla mia spalla e pensai che Davide iniziava ad avere paura e si era avvicinato a me ma raggelai nel vederlo in lontananza e mi bloccai per pochi secondi. Non volevi voltarmi e dissi a Davide andiamo fa presto e lui chiese il motivo e anche se iniziavo ad avere paura negai e affrettammo il passo. Improvvisamente la torcia si spense e sentii una voce che ci disse di andare via e di lasciarlo riposare ma io pensai che era Davide che voleva mettermi paura così dissi di finirla ma lui mi guardò perplesso e mi chiese cs avessi detto. Notammo che li con noi c'era un'altra persona. La cosa iniziava a spaventarci. Afferrammo vari oggetti per difenderci e prendemmo la torcia di riserva e improvvisamente vedemmo una sagoma sparire velocemente. Iniziammo a tremare ma allo stesso tempo eravamo curiosi così continuammo ed entrammo nella seconda stanza e sentimmo un vento gelido attraversarci e anche la seconda torcia si spense. Era tutto buio quando sentimmo una vocina che ci disse se volevamo giocare a nascondino e che non dovevamo farci trovare prima di mezzanotte altrimenti non sarebbe stato divertente e a questa affermazione udimmo una risatina sarcastica. Davide iniziò a tremare e a chiedere aiuto io gli dissi di stare tranquillo e che i fantasmi non esistono. Improvvisamente squillò il suo cellulare e urlammo entrambi. Quando rispose pensando di chiedere aiuto rispose la vocina che sentimmo e disse che era davanti a noi e che era stato troppo facile trovarci e disse che avremmo avuto un'altra possibilità da non sprecare. Eravamo nel panico e Iniziammo a correre anche se era molto complicato a causa delle macerie presenti sul pavimento.
Sentimmo nuovamente la vocina che disse game over e che era meglio stare al gioco tanto non avevamo scampo. Avevamo molta paura e mai ci saremmo aspettati una cosa del genere. Una mano gelida mi toccò il viso quasi accarezzandomi e mi bloccò la faccia. Stava per rompermi il collo ma Davide fu molto tempestivo e mi tirò via buttandomi a terra. La voce iniziò ad essere più arrabbiata e colpì Davide facendogli un taglio sotto al mento ma fortunatamente non lo colpì bene. La situazione iniziava ad essere molto pericolosa e noi eravamo li isolati dal resto del mondo senza un cellulare funzionante e senza una torcia con una forza misteriosa che poteva ucciderci. Senza perderci d'animo dovevamo capire con chi avevamo a che fare e dovevamo temporeggiare per evitare che ci attaccasse così ci nascondemmo in un armadio e rimanemmo in silenzio. Sentimmo dei passi e il pavimento scricchiolare e sapevamo che era lì nella stanza con noi. Allora decisi di attendere che fosse più vicino alla porta del armadio dove era nascosto e appena lo sentii aprì con forza la porta per colpirlo ma rimasi stupito quando mi accorsi che non c'era nessuno. Iniziammo ad avere molta paura e pensare che ormai era la fine e che stavamo lottando con una forza misteriosa che probabilmente era sovrannaturale. Uscimmo in fretta dalla stanza e corremmo verso la finestra per uscite dall'abitazione e stranamente dal piano terra eravamo al terzo piano. Ormai non capivamo più cosa stesse succedendo eravamo spaventati e spaesati e pensavamo che da lì non me saremmo usciti vivi. Nel correre lungo le scale Davide inciampò ed io non ebbi il coraggio di abbandonarlo così me lo caricai sulle spalle e mi feci due piani con lui addosso e quando stavamo per vedere l'uscita qualcosa ci fermò e ci spinse in maniera violenta contro una parete e sentimmo una risatina molto agghiacciante,, che poi mormorò: " dove volete andare, ora inizia il divertimento ".
In quel momento io e Davide  pensavamo che era giunta la nostra ora ma fortunatamente questa entità non era in grado di manifestarsi in modo definiti ma compariva solo a tratti e avevamo così la possibilità di organizzarci e provare a competere contro questa terribile forza.
La prima cosa era capire come facesse a vederci e a sentirci e dovevamo vedere in quali luoghi egli non riusciva a entrare e a colpirci. Scendendo le scale dello scantinato trovammo una croce e una preghiera e sentimmo un vento gelido, era lui che stava per attaccarci m nel momento in cui iniziai a recitare la preghiera sentii come una forza lo stesse contrastando e provammo un senso di pace sia io che Davide.
Mai sfortunatamente questa forza non era stata sconfitta ma solo allontanata o forse indebolita ma sicuramente ci avrebbe attaccato nuovamente. Davide si voltò verso di me e disse:

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 29, 2016 ⏰

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