Si è sdraiato sul mio lettino , avendo letto tutto quello che provo per lui.
Io non ci potevo credere. D'istinto mi tirai su e lui allungò il braccio nella mia parte di lettino. Presi coraggio. Un respiro profondo. Mi sdraiai. Il mio collo era appoggiato sul suo braccio. Entrambi i nostri sguardi erano rivolti verso il cielo. Quella sera c'erano tante stelle.
Un lampo sul mare illuminò il celo.
Ci voltammo a vedere il susseguirsi di lampi e tuoni in lontananza nell'orizzonte, poco sopra il mare.
Mi sussurrò all'orecchio. Le sue parole andavano lente , la sua voce era profonda e quasi tremava. Non mi ricordo cosa mi disse, o forse era troppo alto il volume dei miei pensueri, e ne avevo tanti n quel momento di pensieri. Uno di questi era ad'esempio la natura : cosí spettacolare e allo stesso tempo così pericolosa.
Poi feci piú attenzione a quello che stava dicendo e allora ogni sua parola mi rimbombava in testa. Diceva cosa esattamente le stesse cose che stavo pensando io e non potei far altro che annuire. Mi rigirai a guardare le stelle. Mi strinse dolcemente in un abbraccio. Sarei stata lì per secoli. Appoggiai l'orecchio sul suo petto. Il suo cuore andava piano e il suo respiro era lento. A differenza del mio cuore che stava esplodendomi in petto. Iniziava a fare ancora più freddo.
Si tirò lentamente su. Prese la sua sacca della scout e sfilò da dentro la sua felpa nera. In quel momento mi pentii di non aver portato la mia felpa. "Aspetta" gli dissi ; mi alzai , infilai le braccia sotto la sua felpa e ci abbracciammo. Era un abbraccio di caldo per la mia pelle fredda.
Ma era il freddo che abbracciava noi in quel momento. Ed era una bella sensazione. Nelle sue braccia mi sentivo sicura e felice.
Se era bello guardare le stelle con lui, figuratevi abbracciarlo.
Gli altri, nei lettini affianco, non vorrei neanche sapere cosa abbiano pensato, ma le ragazze mi schippavano troppo con lui dicevano; li mi ritornò in mente una domanda che hanno fatto una volta a Michele Bravi: la ragazza più bella con cui ti hanno mai shippato?
Ecco , per me , il ragazzo più bello con cui mi abbiano mai schippato è Alessio. Senza dubbio lui. E non era solo il più bello, perche la bellezza è solo un apparenza,è anche il più inteligente, simpatico, con la testa a posto e non è poco. Era già primo quando nella mia vita non c'era ancora. Mi ripresi dai miei pensieri e purtroppo finì anche quell'abbraccio. E per anche quella sera tornammo a casa.
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Se siete ragazze , come me , sapete come viaggia la mente di sera, lavora di fantasia. Ho pensato a quante volte avrei avuto l'opportunità di stare con lui in quelle settimane e che per paura avevo evitato. Mi ricordava un po' la stessa storiella di Gaia: in quattro mesi avrebbe potuto baciarlo e non l'ha fatto? Non volevo più pensarci i quel momento. E mi addormentai.
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Il giorno dopo mi ritrovai a dover far finta di niente, come stava facendo lui. A essere sincera un po' mi intimoriva il suo comportamento: di sera era quello che ci provava e oddio era stupendo ; mentre di giorno più che altro provava a dimenticare e non mi dava fastidio, lo capivo. Non riuscivo proprio a capire se avesse paura o proprio non ci voleva stare con me. Ancora più confusione dentro di me la faceva Gaia, la sua ex, che mi diceva che non gli fregava più niente di lui e che continuava però a scrivergli in ogni momento. Ma la cosa che mi preoccupava ancora di più e che tra me e Gaia c'erano parecchie somiglianze dal punto di vista del carattere. Capii di cosa aveva secondo me Alessio quello stesso pomeriggio, mentre giocavamo solo io e lui a carte. Mentre mischiava il mazzetto per scala tedesca. Perchè quando gli presi il telefono, lo sbloccai entrai su whattsapp . Non sapevo neanche io cosa stessi cercando ma mentre scorrevo le chat mi cadde l'occhio su una in particolare. Era quella con Caterina.
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Caterina è una ragazza che viene sempre al mare dove andiamo noi , quindi la conosco e andava alle elementari con Alessio. Aveva provato all' inizio del mese a farci mettere insieme e ogni tanto mi chiedeva se mi piacesse ancora.
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Aprii senza pensarci un secondo la loro chat e la scorsi in su.
"Quando torni a Forlì?" chiede Alessio.
"credo la seconda settimana di settembre" risponde lei .
" così tardi?!"
"Si. Comunque grazie mille Ale, non so dirti quanto mi piaci."
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A quel punto uscii dalla sua chat e anche da whatsapp, spensi il suo telefono con la testa che mi faceva male.
Andai dalle ragazze, c'erano Giada e Jamaica e le raccontai cosa avevo letto.
Non sembravano poi così sorprese, come dal tronde me lo sarei potuto aspettare io.
Tornai al tavolo e ci mettemmo a giocare come se non fosse successo niente.
Sotto la doccia pensai, pensai ancora alla sera prima. Le stelle, i lampi, tuoni, l'acqua, i rumori.
Che spettacolo. Ma lo spettacolo più grande eravamo io e lui, sdraiati su un lettino freddo, abbracciati, con la luna che ci osservava dall'alto.
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Anche quella sera eravamo in anticipo. Arrivarono piano piano tutti, uno per volta e l'ultima fu Jamaica che era un po' in ritardo. Eravamo come sempre io, Giada, Jamaica, Alessio, Federico e Letizia . E ovviamente mi ero dovuta portar dietro anche Edoardo.
Dopo aver preso il gelato, come tutte le sere andammo al parchetto. Ci rimanemmo poco però . Andammo in spiaggia.
Sempre stessa spiaggia, stesso mare, stesso lettino, sempre noi.
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Quella sera avevo capito. Avevo capito che per me non era una cottarella estiva. A me piaceva proprio, proprio tanto.
E io volevo stare con lui.
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Una sera Bianca, Jamaica e Giada mi avevano lasciato andare avanti davanti a me , con Alessio.
Io che mi ero accorta che avevano rallentato le avevo detto che non avrei potuto stare con lui per la distanza, non avevo mai sopportato la distanza.
Bianca mi disse "ma noi non ti vogliamo mettere con lui, ti vogliamo far stare più tempo possibile... .
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Lo so, lo so, sono una brutta persona per non averlo postato prima maaaa...
Ecco come promesso a 20 visualizzazioni il capitolo!
21, dettagli, ma è arrivato.
Questo è un capitolo che è stato dura scriverlo per me, ma lo sarà di più il prossimo, perchè...
Lo scoprirete tra un pò.
Ciaoneee.
