BUGIE

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Novembre.
Era tornato l'inverno.
Maglioni larghi che rassicurano, pantaloni lunghi, corpo nascosto.
Quest'anno io, Julia e Sarah ci eravamo iscritte in palestra.
Non vedevo l'ora di cominciare, non vedevo l'ora di bruciare grassi.
Avevamo appena finito la corsa sul tapis roulant e ci stavamo dirigendo verso gli spogliatoi.
"Ieri Luigi mi ha detto Ti amo per la prima volta!"
Disse euforica Sarah mentre ci guardava.
"Ma dai davvero? Racconta!"
Julia era felicissima per la sua amica.
"Eravamo a casa mia, i miei erano usciti. Avevamo finito di cenare, ci siamo messi sul divano e abbiamo cominciato a baciarci poi lui si è avvicinato al mio orecchio e me l'ha sussurrato piano! Che sensazione strana! È stato bellissimo!"
Julia si era fermata e la stava guardando con aria sognante.
"Che romantico! E tu?"
Sarah abbozzò un sorriso imbarazzato che non era da lei.
"Mi vergognavo troppo e allora gli ho sorriso e l'ho abbracciato forte. Non gliel'ho proprio detto ma è come se lo avessi fatto!"
Julia si girò per cercarmi.
"Ehi Kim non parli oggi? Hai sentito che ci ha appena detto Sarah?"
Mi stavo sciacquando il viso e anche se facevo finta di essere occupata avevo sentito tutto.
"Si si ho sentito è che vado di fretta oggi, devo andare a trovare mia nonna."
"Beh sei contenta per me?" Sarah mi stava fissando.
"Oh certo! È stato carino Luigi, beata te!"
Ora le mie amiche mi stavano fissando in silenzio aspettando che dicessi qualcos'altro.
"Sono davvero felice per te!"
Sorrisi e mi allacciai le scarpe.
Sarah e Julia ripresero nuovamente a parlare di Luigi.
Negli ultimi periodi mi ero resa conto che non mi interessava più sapere di ciò che parlavano, spesso ero presente con il corpo ma non con la mente.
Ero distante anni luce dalle mie amiche e dai loro discorsi.
Tornai a casa e andai in camera mia.
Sdraiata sul letto, guardavo il soffitto e mi sembrava di essere sulle montagne russe.
Dei grandi cerchi verdi giravano sul muro, al loro interno altri cerchi più piccoli e poi ancora e ancora.
Sentii un dolore allo stomaco come se si fosse accartocciato e appiccicato su se stesso e dei rumori come fossero voci.
Non avevo toccato nulla oggi apparte due fili di spaghetti e una mela.
Cercai di ignorarli e andai a farmi una bella doccia calda.
Chiusi gli occhi e lasciai che l'acqua bollente scorresse sul mio corpo.
Sentivo le gambe fragili, come se stessero per spezzarsi e le mani tremare.
Aprii di colpo gli occhi e ebbi l'impressione che fossero ricoperti da milioni di puntini neri che scendevano e risalivano di continuo.
Spaventata uscii di corsa dalla doccia.
Spremetti più volte gli occhi e i puntini erano magicamente svaniti.
Pensai che forse stavo diventando pazza.
Mi asciugai le gambe bagnate e appena tirai su la testa sentii una sensazione di vuoto immenso e una forte pressione alle tempie, mi guardai intorno e la stanza sembrava muoversi, avevo la vista annebbiata.
Andai in cucina e vidi che mia madre aveva lasciato sul tavolo una fetta di dolce al cioccolato per la merenda della mia sorellina.
Mi avvicinai e la fissai per qualche minuto poi mi guardai intorno.
Non volevo che qualcuno se ne fosse accorto.
Presi il piatto con all'interno la torta e l'avvicinai al naso.
Cominciai ad annusarlo profondamente con gli occhi chiusi e provai una gran senso di benessere.
Ora ero sazia e soddisfatta, il profumo del cioccolato mi bastava.
Sentii dei passi avvicinarsi alla cucina, era mia madre.
Velocemente aprii il frigo e presi la bottiglia dell'acqua.
"Fai merenda?" Mi madre si affacciò dalla porta.
"Si ho mangiato una mela, ora torno a studiare. Ah sta sera non ceno a casa, vado in piazzetta con Juli e Sarah."
Dissi frettolosa a mia madre.
"E dove mangiate? Avevo preparato il pollo con le patate al forno per stasera."
Replicò.
"Mangiamo la pizza mamma."
Mia madre si avvicinò e mi guardó quasi preoccupata.
"Senti Kim è un po che te lo volevo dire, mi sembra che ultimamente stai mangiando troppo poco, me ne sono accorta sai. Non è che ti sei messa a dieta per caso?"
Colpita e affondata.
"No mamma ma quale dieta! Mangio come sempre tranquilla."
Mia madre mi guardava non troppo convinta.
"Mi raccomando mangia sta sera!"
Le feci una smorfia e sorridendo me ne tornai in camera mia.
Erano le 17.30 ed ero in ritardo.
Aprii l'armadio e presi il maglione più largo che avevo, quello rosa di lana che avevo comprato pochi giorni prima in un negozio vicino casa con mia sorella.
Un paio di jeans strappati e larghi, le converse bianche e la sciarpa nera.
Mi guardai allo specchio e provai tenerezza per me stessa, dimostravo molti meno anni di quelli che in realtà avevo.
Presi la borsa nera che mi avevano regalato mamma e papà al mio ultimo compleanno, salutai mia madre e uscii di casa.
Quella sera dopo il giro in piazzetta, le chiacchiere con gli altri ragazzi e i racconti di Sarah e il suo fidanzato, entrammo in pizzeria per la cena.
Comprai due pezzi di pizza, uno margherita e uno con le patate e una lattina di coca.
Ci sedemmo su una panchina e mentre le mie amiche divoravano affamate le loro pizze, tirai fuori una piliph morris blu dalla borsa e cominciai ad inspirare.
"Kim non mangi? Guarda che ti si fredda la pizza."
Farfugliò Julia con la bocca ancora piena.
"Non ho molta fame sta sera, ne volete un pezzo della mia?"
"Se non la mangi io voglio quella con le patate!"
Disse Sarah che aveva quasi finito la sua.
Tirai fuori il sacchetto di carta dalla borsa e lo passai alla mia amica.
"Domani sera io e Enri guardiamo un film a casa mia, volete venire?"
Chiese Julia.
"Oh si veniamo anche io e Luigi penso che per lui non ci siano problemi."
Rispose Sarah con un gran sorriso.
"Kim vieni anche tu?"
Julia si era girata verso di me ed ebbi l'impressione che me lo avesse chiesto per paura che ci fossi rimasta male.
In realtà capii che non centravo più nulla con loro, ero di troppo.
Le mie amiche si erano fidanzate e avrebbero passato la serata a guardare un film sul divano abbracciate ognuna al proprio ragazzo. Che ci andavo a fare io?
"Non so se mia madre mi lascia venire e poi così vi lascio soli, piccioncini!"
Accennai un sorriso malizioso alle mie amiche.
"Un pezzo però mangialo Kim, non hai toccato niente."
Era ancora Julia che come al solito non le sfuggiva nulla.
Imitai la sua voce prendendola in giro, presi lo spicchio di pizza margherita, ne staccai un pezzo con i denti, richiusi il sacchetto e lo buttai nel cestino.
I carboidrati non si mangiano a cena.

DIETRO LE QUINTE DI UN MONDO PERFETTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora