Strani incontri

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(POV NIALL)
"Niente" sorridendoci "Eleonor?" Guarda Louis e cambia discorso
"Viene stasera verso le 21:00. Non vedo l'ora di abbracciarla ,baciarla...."
"Okay Louis basta" questo ragazzo ha seri problemi "vogliamo mangiare sono le 12:30 e il mio stomaco chiama" guardo l'orologio.
"Va bene allora tolgo il disturbo". Paul si avvicina alla porta ma poi si ferma prima di uscire "ah prima che me ne dimentichi, tra una settimana è il compleanno di mia figlia e voi siete invitati. Mi raccomando portatevi una ragazza con voi, perché faremo un gioco molto divertente" "va bene Paul ci saremo" il ricco ride malizioso "ci conto" ed esce da casa. Posso chiedere a tante ragazze di accompagnarmi a questa festa eppure in testa ne ho solo una, ma è impossibile "cosa vogliamo mangiare?" Perrie mi risveglia di miei pensieri con questa frase è subito rispondo "pasta col sugo" gli altri annuiscono e ovviamente Zayn doveva fare una battuta squallida e sdolcinata alla sua ragazza "io invece voglio mangiare te" la prende per i fianchi e la bacia ma come sempre Perrie lo risponde a dovere "beh allora credo che dovrai aspettare" lo fulmina con lo sguardo e noi ridiamo per lo spettacolo dei due ragazzi.

(POV ANGELICA)
Ho appena finito di suonare la chitarra e ho guadagnato qualcosa per comprarmi un cornetto. Sono le 12:45 ma non posso permettermi niente. Stavo entrando nella cornetteria quando incontro Marcus, Nicolas e Mirco che mi sorridono "ciao Angelica, ma dov'eri finita?" Marcus mi mette un braccio attorno alle spalle e io arrossisco non abituata a queste cose " ieri pioveva così ho trovato un riparo vicino al Tower Bridge" non mi andava di raccontare quello che mi era capitato, perché non sapevo se loro la pensavano come me oppure diversamente "che ci fate qui? E perché mi cercavate?" Mi mordo il labbro "ieri sera quando abbiamo cantato ti volevamo fare una piccola somma, ma sei sparita" Mirco si avvicina a me guardandomi meglio "non c'è ne bisogno voi avete bisogno di quei soldi, io so guadagnarmeli" mi mordo di nuovo il labbro e un vizio di famiglia credo "lo sappiamo, ma hai contribuito anche tu, quindi in un certo senso i soldi sono anche i tuoi e poi a te servono come servono a noi se non mi sbaglio" Nicolas mi allunga la mano con i soldi dentro ma io rifiuto scuotendo la testa "è stato un piacere aiutarvi e soprattutto mi è piaciuto cantare con voi, teneteveli, voi siete tre mentre io sono sola, quindi servono più a voi che a me, adesso se non vi dispiace vado a comprarmi un cornetto perché sto morendo di fame" prima di entrare nel bar i ragazzi fermano di nuovo ed è Marcus a parlare "abbiamo un debito con te, se avrai bisogno di aiuto noi ci saremo ..." Prima di continuare ci pensa su "basta trovarci" ridiamo per le sue parole, è vero quello come noi si trovano e si cercano, non abbiamo niente che ci permette di comunicare con la tecnologia solo con le parole, Saluto i ragazzi ed entro nel bar. Velocemente finisco il cornetto e vado nel mio posto, cioè sul Tower Bridge, che ormai è diventata la mia casa, mi siedo comoda e inizio a comporre una canzone ma non ho idee. Dopo un'ora a pensare non trovo niente e sento dei singhiozzi alla mia sinistra mi giro e vedo una ragazza con le lacrime agli occhi che si affaccia sulla ringhiera. La sua faccia era molto familiare, forse per le strade di Londra l'ho incontrata così gli vado vicino per consolarla e chiedergli la motivazione del suo pianto. Io sono una ragazza molto curiosa e odio quando le persone piangono e voglio aiutarla "perché piangi?" mi appoggio alla ringhiera. Lei alza lo sguardo e devo ammettere che senza le lacrime quegli occhi nocciola mi ci perderei dentro "a te cosa t'importa?" Mi guarda con disgusto ma io sorrido lo stesso "niente, ma ti volevo aiutare in qualche modo, sfogarsi con qualcuno ti aiuta, ma non tenerti tutto dentro o se no esplodi" guardo l'orizzonte aspettando che mi risponde e con mia conferma mi risponde ancora più male "e tu che ne sai?" dice con freddezza "ancora niente, però vivendo per strada ho visto delle cose che mi hanno fatto reagire" la guardo e gli sorrido sperando che abbia capito "addio" mi risiedo al mio posto cercando una melodia, ma niente non ho ispirazione. Dopo un po' vedo qualcuno sedersi accanto a me, alzò lo sguardo ed è di nuovo quella ragazza, ma questa volta lo sguardo era dolce "il mio ragazzo mi ha tradito con la mia migliore amica, loro stavano insieme dietro le mie spalle da un mese e nessuno me l'ha mai detto" piange "tutti mi prendevano i giro, ma io non sapevo il perché. Il mio ragazzo, Lucas, mi consolava e mi diceva di non piangere e io gli credevo" piange ancora più forte, io sto in silenzio aspettando che lei finisca il suo racconto "io sono stata così ingenua da non essermi accorta che loro mi prendevano in giro alle mie spalle, mettendo voci in giro che andavo a letto con tutti i maschi chi capitavano davanti, mi dicevano parole bruttissime e io piangevo finché non mi addormentavo sul letto" dal suo viso pieno di lacrime posso dire che questa ragazza era esausta di sentirsi dire cose che non sono vere, era frustata perché era stata tradita dalle due persone di cui lei si fidava "ho incominciato a tagliarmi senza dirlo a nessuno, ma poi mi sono detta perché lo faccio? Così non risolvo niente e mi faccio solo del male e ho smesso" tira su col naso e io annuisco "sei molto forte e anche una bellissima ragazza. Non devi far caso ai giudizi degli altri, falli parlare, tanto dicono cose che non esistono e a te non te ne deve importare, parlano male di te? Bene, allora tu dimostragli che tutto quello che dicono è falso, sei te stessa perché è questo che fa conoscere veramente le persone e la cosa più importante è che tutto quello che ti capita di brutto o di bello, le prime persone che devono essere a conoscenza dei tuoi problemi, indecisioni e dubbi sono i tuoi genitori, perché loro ti rimarranno fedeli per sempre. Ma non devi raccontare mai i tuoi segreti più proibiti alla tua amica coetanea, ma a una persona molto più grande di te che tu sai che ti puoi fidare" sorrido e lei annuisce "questo non te lo dico per esperienza perché io non sono mai andata a scuola, non ho mai avuto un ragazzo o una migliore amica e ho avuto i genitori fino a 7 anni ma vivendo per strada ho capito che la vita è piena di sorprese, ti possono capitare cose brutte e belle ma quando sarai più grande queste saranno esperienze che ti faranno crescere e non commettere lo stesso errore invece quando ti farai vecchia saranno solo ricordi. Mio padre prima di lasciarmi per strada mi disse queste esatte parole vivi la vita Angelica, vivila più che puoi perché essa è solo una, riceverai delusioni, tristezza, amore, felicità, tradimenti ma è bella e continua sempre a testa alta, non ti scoraggiare mai, perché sarà proprio quella la tua fine" sorrido al ricordo di quel giorno prima che mi lasciasse per strada "e per questo che sono sicura che i miei genitori mi verranno a cercare e vive sempre la speranza in me che mi fa vivere e sorride ogni giorno come se fosse l'ultimo" alzò lo sguardo verso il suo e sta piangendo ma stavolta no di tristezza ma di gioia e io gli sorrido "come ti chiami?" "Waliyha tu?" Si asciuga le lacrime e mi sorride "Angelica" "non credo che riuscirò ad andare a scuola domani, sarà molto imbarazzante e non c'è la faccio a sopportare altre polemiche, ne ho abbastanza" scuote la testa arrendendosi "allora caccia fuori te stessa, da quanto ho capito hai un bel caratterino quindi non puoi arrenderti senza averci provato" ridiamo insieme e sono felice che ora si sia sollevata un po' "si ho un bel caratteraccio, lo dicono tutti" sorride abbassando la testa "beh questo è un bene, perché è grazie al tuo caratteraccio che diventerai forte e non ti farai mettere i piedi in testa da nessuno" gli sorrido di nuovo e lei si alza, si pulisce i jeans e mi guarda sorridendo "grazie Angelica, grazie di tutto adesso so cosa devo fare"  corre girandosi dietro e salutandomi con una mano che io ricambio, così sono rimasta di nuovo sola ma questa volta sapevo le parole e la melodia della canzone. Si fece sera e avevo guadagnato un pò di soldi per stasera. Mentre passeggiavo per le strade di Londra incontro di nuovo i ragazzi nella piazzetta ma stavano togliendo tutto "Ehi ragazzi" gli batto il cinque era come un nostro saluto. E Nicolas stavolta a parlarmi per primo "Hei Angelica, a quanto pare giriamo nelle stesse zone" "sentite stavo pensando a una cosa! Noi siamo forti come gruppo perché non componiamo delle canzoni?" Gli sorrido ma loro mi guardano un po dispiaciuti "mi dispiace Angelica ma non possiamo" si gratta la nuca nervoso "noi stasera partiamo per Parigi" abbassa lo sguardo Mirco ma per me non è un problema "va bene allora se un giorno ci rincontreremo faremo un pezzo tutto nostro vi va?" Sorrido e loro annuiscono felici "addio Angelica" dicono i ragazzi abbracciandomi "addio" sussurro. Camminando svolto un angolo e mi scontro una persona, oggi stavo facendo molti incontri. Il ragazzo tutto incappucciato che portava gli occhiali da sole quando non c'era il sole mi aiuta ad alzarmi e alza lo sguardo "scusami non ti avevo visto, ero distratta" mi mordo il labbro "Angelica?" Quella voce...già l'ho sentita ma dove? "Chi sei?" Lo guardo un po' spaventata "sono Niall. A quanto pare il mio travestimento serve a qualcosa" lo dice con fare ironico e io mi incanto pensavo di non incontrarlo più "perché sei vestito così?" Lo guardo attentamente e per poco non scoppio a ridere "è un travestimento per...è una lunga storia" lo dice in tono basso "va bene allora io vado" lo dico anche io in tono basso da prenderlo in giro "no aspetta!" Mi ferma per un braccio e un brivido mi sale lungo la schiena "dimmi  ti serve qualcosa?" Lo guardo interrogativo ma lui mi guarda senza dire una parola.
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Scusate per avervi fatto aspettare tantissimo tempo ma ero in vacanza e la linea li non prendeva oppure se prendeva era pochissima vi prometto che sarò più frequente bacio alla prossima

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Ricchezza e povertàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora