chi tace acconsente

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Quel giorno Will si presentò da Bedelia puntuale come un orologio svizzero.

Aveva deciso di recarsi dalla psichiatra del suo ex psichiatra - pareva una barzelletta, quella, ma stando all'interno aveva capito che non c'era alcun motivo per sorridere in quella storia - per riuscire a comprendere se stesso. O meglio, per riuscire a comprendersi così come lo aveva compreso il dottor Lecter.

Will sapeva che tra loro due vi era una connessione infrangibile, lo aveva notato già dal primo incontro con Hannibal, tramite quegli sguardi curiosi e pieni di desiderio che non riportavano altro che all'ennesima voglia di possederlo. Erano amici intimi, si disse Will, eppure non era andato più a trovarlo, da quando il dottor Lecter si era costituito.

E aveva passato così, gli ultimi tre anni della sua vita, cercando di andare avanti, senza ripensare alle parole che il suo ex amico gli aveva riferito, era un invito a cercarlo, perché Will sapeva ormai dove sarebbe stato. E quando gli era stata recapitata quella lettera, dentro di sé aveva avvertito una scossa immane, aveva provato varie emozioni che nella sua vita non aveva mai sperimentato, neanche durante il matrimonio con Molly.

Poi c'era andato. Vederlo dietro quella porta invisibile lo aveva fatto sentire in due modi differenti: tanto bene quanto male. I loro occhi si erano incrociati per la prima volta dopo tanto tempo e Will si riscoprì a riconoscere quel castano scuro. Si riscoprì a riconoscere ogni cosa perduta nel tempo, ogni misfatto che avevano organizzato.

Stettero minuti in mobili a fissarsi entrambi, e, senza approfondire più di tanto, dato che Will non aveva voglia di confidare al dottor Lecter della sua nuova famiglia, avevano iniziato a lavorare al caso del "Drago Rosso". Le giornate passavano così, ormai. Tra la caccia di qualche spietato serial killer e la paura di venire uccisi. Almeno una persona che non sarebbe uscita a meno che le cause non gli e l'avessero permesso era Hannibal Lecter.

Nella sua seduta con Bedelia avevano affrontato il tema riguardante quest'ultimo, e Will aveva compreso di essere un'altra della fatidica "moglie di Barbablù" e Bedelia aveva confermato dicendo che avrebbe preferito essere l'unica. Allora lui si era chiesto mentalmente per quale motivo si comportasse in quel modo. Bedelia era stata zitta, gli lasciava il suo spazio. Poi si era riscosso. Era stato impalato qualche secondo, e l'aveva guardata, ponenfo ancora la fatidica domanda:

"Hannibal è innamorato di me?" E lo chiese con semplicità.

La risposta che ricevette non se l'aspettava: "Potrebbe quotidianamente essere tanto affamato di te? Tanto da trovare nutrimento anche solo nel vederti?"

Will era rimasto zitto. Infondo lo sapeva, si disse. I gesti sono meglio delle parole, delle volte. Ti permettono di capire le persone che non mostrano sentimenti con le parole.

E poi la domanda finale, che lo spiazzò come un fulmine a ciel sereno: "Ma tu provi lo stesso bisogno di lui?".

Will deglutì. Lo faceva sempre in quegli ultimi giorni.

Ripensò ai tre anni che non l'aveva visto, ai tre anni che aveva finto di star bene. Ai tre anni che leggeva e rileggeva quel libro pubblicato da Chilton. Non rispose.

Ma Bedelia sapeva. Chi tace acconsente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 29, 2015 ⏰

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