Colors; [os]

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Ricordo ancora il giorno in cui l'ho conosciuto. Frequentavamo lo stesso corso di storia dell'arte, all'accademia delle belle arti di Londra.
Non avevo mai avuto la fortuna o l'onore, come preferite voi, di avere a che fare con lui prima di quel giorno.

Ero arrivata in classe decisamente presto quel giovedì mattina e lo avevo trovato impegnato a disegnare. Chino sul suo banco intento a tracciare linee indefinite, mi ero avvicinata spiandolo di nascosto.
Il mio tentativo di spionaggio era totalmente fallito, ma lui si era dimostrato gentile e aveva chiesto un parere sul suo nuovo lavoro.

Zayn Malik era il ragazzo più bello dell'accademia e riusciva sempre ad attirare l'attenzione su di sè. Attirava principalmente attenzioni femminili, ma lui non sembrava curarsi della cosa.
A lui interessava solo l'arte ed era buffo perchè era un'opera d'arte che amava l'arte. Lui che era bello come pochi, forse scolpito dalla bellezza in persona o forse era lui ad aver scolpito la bellezza? Lui che viveva in un mondo tutto suo, avvolto dai suoi colori, dai suoi disegni, dai suoi tratti.
Zayn era totalmente innamorato dei colori.

La nostra amicizia era sfociata ben presto in qualcosa di più di una semplice amicizia.
Io ero totalmente incantata dalle sue idee, dal suo modo di pensare e di vedere il mondo. Lui invece amava ascoltarmi e sembravamo due colori primari fatti apposta per mischiarsi e dare vita a mille sfumature diverse.

Il suo sogno era quello di diventare un pittore mentre io ambivo a diventare una fotografa. Passavamo i pomeriggi insieme: lui disegnava o dipingeva e io gli scattavo foto. Eravamo una vera squadra, ci capivamo alla perfezione.

-Puoi sorridere? Ho tue foto con ogni espressione possibile, ma manca un sorriso-

Osservai il ragazzo di fronte a me: maglietta bianca, jeans blu e mani sporche di un blu particolarmente scuro e tetro. Quel pomeriggio ci eravamo chiusi nel suo appartamento nel centro di Londra e non sembravamo intenzionati ad uscire da lì molto presto.

-Un sorriso? Davvero?- la sua risata cristallina riempii la stanza. Mai suono era mi sembrato più bello, Zayn era arte, la sua voce musica e la sua risata era il suono che assocciavo alla felicità.

-Davvero, per favore. Vorrei tanto vedere un sorriso- appoggiai con delicatezza la fotocamera sul tavolo che utilizzava per disporre i pennelli e mi avvicinai a lui.

Zayn era di fronte alla tela da ore intere e non aveva ancora portato a termine il suo lavoro. Sembrava piuttosto stressato e non era piacevole vederlo in quel modo. Il suo umore si rifletteva sui suoi lavori e viceversa, erano come una cosa sola.

-Sono bloccato, non riesco ad andare avanti- un leggero sospiro lasciò le sue labbra rosee prima di girarsi verso di me con aria accigliata.

-Capita a tutti un blocco, vedrai che ti passerà presto- avvolsi il suo busto tra le mie esili braccia e lui ricambiò subito l'abbraccio.

-Resti qui stanotte?- i suoi polpastrelli, sporchi di colore, sfiorarono delicatamente il mio viso scostando una ciocca di capelli.

-Non ho portato vestiti di cambio- replicai puntando gli occhi nei suoi, così scuri e profondi da far incantare chiunque al primo sguardo.

-Oh Amethyst, ancora con questa storia?- una leggera risata accompagnò quelle parole.

Si allontanò da me per dirigersi verso il bagno, come sua abitudine dopo aver passato la giornata all'opera.

-Odio vedere quando svalorizzi il tuo corpo o peggio ancora la tua mente, ma quando dormi con i miei vestiti sembri una dea- lanciò un bacio con la mano prima di chiudersi in bagno.

Una delle abitudini di Zayn era proprio questa: riempirmi di complimenti. Odiava sapere quanto mi svalorizzasi fisicamente e aveva fatto di tutto per cambiare questa condizione. Amavo la sua apprensione e la sua dolcezza nei miei confronti. Eravamo consapevoli di essere una coppia piuttosto particolare, ma era di nostro gradimento quell'idea.

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