15•Tata

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Ritorno finalmente a casa.
Oggi dopo la scuola ho avuto la mia prima lezione di guida.
Così almeno la prossima volta ci andrò da sola, quando mi chiameranno.
Entro e chiudo la porta.
"Quick, l'assistente sociale ti ha lasciato queste"
Davinia mi sventola in faccia un mazzo di chiavi.
"Sbaglio o quelle sono..." dico incredula.
"Si, puoi andare in questo fine settimana a casa tua"
Gli occhi mi diventano brillanti.
Non ci credo! Potrò tornare finalmente a casa!
"Che bello!" l'abbraccio di slancio e le prendo il mazzo.
"Ti accompagnerà Cameron, visto che anche lui deve andarci" dice irritata.
Annuisco felice e corro in camera a prendere dei vestiti.
"Cameron non è stupendo, torniamo a casa!" esulto.
Lui si alza.
"Lo so! Non ci posso credere" mi alza e mi fa fare una giravolta.
Ci abbracciamo, sembriamo due ubriachi.
In quel momento entrano gli altri.
"Ragazzi cosa succede?" chiede Jonatan.
Salto addosso anche a lui.
"Ritorno a casa mia nel fine settimana!" lo stringo.
"E sai quanto ci importa?" si mette una mano sul fianco Aneya.
"È magnifico Queen" dice Jo.
"Lo so!" spruzzo felicità dappertutto.
Prendo un borsone verde, e inizio a ficcarci tutto ciò che potrebbe servirmi.
Quando ho finito vado all'ingresso.
"Ci vediamo lunedì" saluto tutti.
"Mi devi un appuntamento tu" mi bacia la guancia Jonatan.
"Sicuro" sorrido.
"Sei pronta?" arriva Cameron.
Annuisco.
Entriamo in macchina e partiamo.
"Ci vorrà un bel po' per passare la città" sbuffa.
"Lo so"
Ho fatto la stessa strada la prima volta.
Restiamo in silenzio molto, quando ci fermiamo ad un semaforo.
"Tata" dice di colpo.
Lo guardo.
"Che vuol dire?" chiedo curiosa.
Mi guarda appena.
"Ti chiamerò così d'ora in poi, Tata" sorride.
Lo guardo stranita.
"Perché Tata?"
"Così, e siccome mi piace devo darlo a qualcuno che mi piace ancora di più" alza le spalle.
"Non sono il tipo da nomignoli" dico inacidita.
"Resta che tu mi piaci"
Arrossisco a questa affermazione.
Questo vuol dire che gli piaccio?
Perché ha parlato? Ora devo subirmi te che ti fai i quarti gradi.
Gli piaccio? Ma parla come amico?
"Io ti piaccio?" chiedo nervosa.
"Si" annuisce convinto e nel mio stomaco le farfalle stappano spumanti.
"Ma perché?" guardo di nuovo il suo profilo perfetto.
"Non fare domande" mi mette una mano sulla coscia, e la stringe affettuosamente.
Il mio viso diventa rosso, come se fossi di faccia nel sole.
Metto la mano sulla sua e la stringo.
"Finalmente si torna a casa" sorride.
"Già"
"Avevo deciso di fare una festa domani, se ti va puoi venire" mi guarda con la coda dell'occhio.
"Ci penserò" dico.
"Ci saranno tutti, ho invitato anche Tremor, a proposito Kat come se la passa?" chiede curioso.
Cameron mi piace da impazzire.
Adesso non mi dire che te ne stai innamorando.
Spero di no.
"Abbastanza bene, in confronto al primo giorno, ma non sono ancora riuscita a portare Dange" guardo davanti a me.
"Se vuoi posso convincerlo io" si propone.
"No voglio farlo da sola" rispondo.
"Chell è la tua ragazza?"chiedo di colpo, ricordandomi delle minacce.
Cameron toglie la mano dalla mia.
Si gratta il capo imbarazzato.
"Ci frequentiamo si" dice vago.
Il mio cuore va in pezzi.
Non avevi detto di volerlo uccidere?
Si e anche di pestarlo.
"Sai frequenta la nostra stessa scuola, è un genio in matematica e fisica" dice con gli occhi brillanti.
E anche di renderlo a purè.
Giusto.
Questa Chell a quanto sembra è un genio.
Anche noi lo siamo.
Ma noi non siamo dotate come lei.
Non sei né troppo grassa, né troppo magra.
Hai delle forme perfette.
Farò a purè anche lei ho deciso, e dopo li darò in pasto a Piggy.
Ottima idea.
"Deve essere brava" annuisco.
"Bravissima!" concorda.
Di cosa parla della scuola o del letto?
Probabilmente di tutte e due, sarà proprio perfetta e io?
Tu sei brava in greco e storia.
Ma a letto?
Il valore di una persona non si vede da quello.
L'ho detto per dire, questa cosa la so meglio di te e comunque lo so sono la prima dell'istituto in queste materie, ma forse a lui non interessa.
Vantati!
"Io preferisco la storia e il greco" dico vaga.
"Lo so, tutti parlano di quanto sei brava" accelera.
"Modestamente" mi guardo le unghie.
Siamo arrivati.
La macchina si ferma davanti casa mia.
"Allora ti aspetto domani sera Tata" mi bacia la guancia.
Scendo impassibile.
"Ciao Cameron" saluto seria, sbatto lo sportello, dove vorrei schiacciargli la testa.
Abbassa il finestrino.
"Notte Tata!" mi saluta e va via.
Pesto i piedi per terra.
"Lo odio! Li odio!" borbotto.
Apro la porta di casa ed entro.
Le luci sono tutte spente.
"Calli!"
"Eddie!"
Attivo la corrente, la mia casa sembra nuova di zecca come se nessuno ci abbia mai abitato.
Giro un po' le stanze, e quando arrivo in cucina noto un foglietto piegato sulla penisola.
Lo apro, riconosco la scrittura non molto carina di Calli.
"Queen, i nostri giorni in casa tua sono finiti.
Ti abbiamo voluta bene come una figlia, ti abbiamo cresciuta con il cuore.
Ci mancherai ma sapremo che ci darai comunque grandi soddisfazioni.
Ti vogliamo bene, Calli ed Eddie"
Sorrido davanti alla lettera.
Non mi viene tristezza a rileggerla, mi sale felicità a sapere che mi vogliono bene.
Attacco la lettera con le calamite al frigo, e fisso le cose appiccicate.
Ho sempre attaccato qui le cose più importanti.
Ci sono il vestitino di una bambola di pezza di quando ero bambina, un disegno di un sole e un cagnolino, di questo non ricordo il significato.
E ora anche la lettera.
Salgo di sopra per aggiustare i vestiti, tanto non resterò molto a casa.
Vorrei andare in piscina, ma sarà vuota e coperta.
Quando la prossima volta tornerò, chiederò al custode di aggiustarla.
Giro un po' senza uno scopo preciso, la stanza dei miei genitori è stata sostituita dalla zia Alis, diceva che questa era casa mia non loro.
Ora che ripenso a come diceva, mi sembrava leggermente accanita.
E se davvero i miei genitori non mi volessero più bene?
Qualunque cosa pensassero, o pensano io li vorrò sempre bene.
Apro la cabina armadio.
Domani sera voglio essere nel mio meglio con Cameron.
Non con Jonatan?
Che c'entra ora lui.
Jonatan è stato molto dolce con me.
Ma non è ciò che voglio.
Cameron invece alterna, e mi dà fastidio da impazzire il fatto che Chell sia la "sua ragazza", ma che mi tratti tale a lei.
Non ha senso.
Cerco un po', ho tutti vestitini a bambolina, tinta unita e a fiori.
Le scarpe solo ballerine e scarpette con cinturino.
Voglio cambiare, ma come faccio.
Ho pochi trucchi, non ho ne accessori o piastre per capelli.
Forse forse non mi sono resa conto che non potrò portare troppo a lungo vestiti lunghi a fiori.
Non sono più una bambina.
Prendo il telefono fisso, e compongo il numero.
Ho bisogno del loro aiuto ora.
Per andare da Kat devo aspettare a lunedì, nel fine settimana, l'ospedale ha stabilito che è meglio lasciarla sola.
Ma lei mi ha spiegato cosa c'è sotto, passa il weekend con una serie di psicologi,i suoi genitori rivogliono la Katline impaurita dal mondo.
Un po' mi dispiace, se lei è così non si può far nulla.
Forse sono fortunata a non avere dei genitori che mi dicano cosa fare, gli altri altrettanto. L'unico pro di essere orfani.

#Spazio autrice
Questo capitolo non mi sembra un granché,voi cosa ne pensate?
Non riesco a scrivere con la voce squillante di mio fratello,Hahaha.😜😜
Grazie tanto dei voti,dei commenti e delle visualizzazioni❤️❤️❤️❤️
Vi piace la copertina nuova?
Princessofpink26

La chiamavano principessa. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora