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"Theo siamo stati insieme quando avevamo tredici anni, meglio che tu ti metta qualcosa addosso" ridacchiai cercando di non fargli notare il rossore sulle mie guance.
Lui rise abbassando lo sguardo e prendendo dal ramo di un albero della biancheria, evidentemente era lì ad aspettarmi.
"Come hai fatto?" chiesi rendendomi conto di ciò che aveva appena fatto.
"Vuoi imparare?" il suo sorrisetto era ammaliante.
Ero già capace di farlo, ma non sapevo se potevo fidarmi di lui o meno.
"Perchè sei tornato Theo?"
Era davvero dura vederlo a torso nudo sorridere mentre era illuminato dalla luce emanata dalla luna.
"Ho bisogno di un branco Helen. E voglio far parte del vostro" si avvicinò a me tendendomi la mano
"Il loro..." sussurrai afferrando la sua mano e facendo un sorriso falso
"Non serve quel sorriso, so come ti senti" strinse la mia mano accarezzandola "ma non preoccuparti, vedrai che ti accoglieranno a braccia aperte"
"Tu non capisci" sbottai alzando le meni in aria "guarda i miei occhi! Guardali! Sono un mostro, un'assassina. Non so neanche come tutto ciò sia possibile Theo" mi accasciai sul tronco dell'albero piangendo e nascondendo la testa tra le gambe.
Odiavo i miei occhi azzurri.
Ecco il mio momento di vulnerabilità.
Non volevo crollare, non davanti a Theo.
"Sei diventata un licantropo improvvisamente?" chiese alzandomi il mento il modo che potessi guardarlo.
Scossi la testa asciugandomi le lacrime "il mio ex ragazzo" dissi mimando con le mani delle virgolette sulle parole ex ragazzo "quel bastardo mi ha morso e poi mi ha costretto ad uccidere una ragazza".
Mi vergognavo così tanto di me, Scott avrebbe preferito morire piuttosto che uccidere un innocente, mentre io mi ero piegata facilmente alla volontà di Tyler.
Ricordo ancora gli occhi di quella ragazza mentre le tagliavo la gola con gli artigli.
Non me lo perdonerò mai.
"I-io non volevo Theo, ma ero sola, avevo solo lui. Ti prego non dirlo a nessuno, Scott non mi perdonerebbe mai, nemmeno Stiles. Io voglio solo..." le parole mi morirono in bocca.
Volevo solo un branco, un branco dove gli altri avrebbero potuto fidarsi di me. Non sono più la ragazzina di due anni fa, debole, senza la consapevolezza dei propri poteri.
"Tranquilla" mi accarezzò dolcemente la testa "ma sappi che loro ti perdonerebbero. Quando sei uscita da casa di Scott, ne hanno parlato. Loro ti vogliono Helen, Stiles vuole che tu torni a far parte delle loro vite".
Sorrisi grazie alla sua dolcezza, quel ragazzo era sempre stato così, non era cambiato di una virgola. Stiles da bambini diceva sempre che era cattivo con lui, ma io vedevo solo un grande senso di responsabilità nei miei confronti.
"Ed anche io".
Alzai lo sguardo per ammirarlo meglio.
Queste parole mi avevano fatto tremare. Voleva che io tornassi a far parte della sua vita?
Decisi di non pensarci molto, era mezzanotte e dovevo tornare a casa.
"Devo andare Theo" mi alzai e pulii il mio jeans dalle foglie secche.
Lui si infilò i jeans e una maglietta bianca con lo scollo a v.
"Helen" mi chiamò prima che potessi andare via "per qualunque cosa sono qui. Chiamami a qualsiasi ora, il numero è sempre lo stesso" sorrise facendomi l'occhiolino per poi scomparire nei boschi.
Annuii confusa ed uscii dal bosco per poi tornare sui miei passi.
Casa mia non era lontana, non ci avrei messo molto.
Domani sarei dovuta tornare a scuola, dio solo sa come avrei fatto.
Quella scuola mi faceva tremare, il solo pensiero di tutto quello che era successo lì dentro mi metteva i brividi.
Mentre camminavo solitaria mi accorsi che i fari di una macchina mi illuminavano.
Era ferma dietro di me.
Mi voltai, ma le luci erano troppo forti per riconoscere l'auto o chiunque ci fosse al suo interno.
La macchina si avvicinò e in quel momento un sorriso si formò sul mio volto.
Era la jeep di Stiles.
Scott si affacciò al finestrino con un grande sorriso e mi invitò a salire.
"Dove andate?" chiesi avvicinandomi alla portiera
"Un posto ..." sussurrò Stiles
"Vanno a legarmi ad un albero per la notte e poi a fare le loro cose da serior" questa volta parlò Liam, seduto dietro.
Sarei dovuta andare a casa, mia madre si sarebbe irritata molto, ma pensai che se avesse saputo che ero con Stiles e Scott avrebbe fatto uno strappo.
"A patto che torniamo alle mezza notte e mezza" puntai il dito contro i due ragazzi sorridendo.
Entrambi annuirono e salii sulla jeep posizionandomi di fianco a Liam.
Quel ragazzo era molto carino, all'epoca avrà avuto quindici anni, e non faceva che fissarmi.
Il tragitto fu molto silenzioso, anche se Scott era molto agitato.
Non feci domande, sapevo perchè avrebbero legato Liam ad un albero.
Era un Beta, e secondo i racconti di Lydia per telefono era un ragazzo molto... "particolare".
Per legarlo usarono catene d'acciaio, ma immaginavo avrebbe spezzato anche quelle.
"Io continuo a dire che non ce n'è bisogno" Liam roteò gli occhi al cielo non appena Stiles mise un lucchetto alle catene.
"Ah si? Non ricordi cosa è successo l'ultima volta?"
"Ma è stato un incidente!" urlò il beta.
Sentivo l'odore del suo sangue, probabilmente stava conficcandosi gli artigli nel palmo della mano per calmarsi.
Non dissi niente.
"Oh certo, giravi nudo per la città Liam! Senti... lasciamo stare".
Poggiai una mano sulla spalla del ragazzo incatenato e gli sorrisi.
Era un beta alle prime armi, avere quindici anni e la forza di Hulk non era una cosa facile immagino.
"Helen" mi chiamò Scott senza neanche voltarsi.
Era completamente avvolto dai suoi pensieri.
Mi avvicinai e mi appoggiai alla jeep.
"Sai... credo che il tuo ritorno qui sia un segno" mormorò cercando di non farsi sentire da Liam
"Cosa intendi?" chiese Stiles
"Sai, le cose dopo il Benefattore sono andate bene, di conseguenza o continueranno ad andare bene, o ..." rifletté un attimo "peggioreranno".
Scott aveva ragione, vivere a Beacon Hills era così: come vivere su una montagna russa, prima o poi si dovrà andare giù, non puoi salire all'infinito.
"Il Nemeton ti ha portato qui?" Stiles interruppe i miei pensieri sedendosi sul cofano della jeep.
Assolutamente no.
Ero tornata per loro! Era così difficile da credere?
Ero tornata per Stiles, Scott, Lydia, Malia ... ognuno di loro.
"Sono tornata qui perché..." beh non avevo il coraggio di dire realmente ciò che pensavo, così mentii "mi mancava la città".
Notai che Scott non ascoltò neanche la mia risposta, mentre Stiles ne rimase alquanto deluso.
Gli avevo procurato così tanto dolore in questi due anni.
I primi tempi sentivo le sue lacrime scorrere, le sue emozioni contrastanti.
Poi quanto iniziò la sua relazione con Malia smisi di controllarlo.
Io vegliavo su ognuno di loro.
Non chiedetemi come tutto ciò fosse possibile.
Forse perchè loro erano la mia ancora, quando perdevo il controllo pensavo alla mia famiglia: al mio branco.
Avevo un forte legame con tutti.
"Scott dobbiamo andare, le ragazze ci stanno aspettando lì" Stiles ancora una volta interruppe il flusso dei miei pensieri salendo in macchina e mettendo in moto la jeep.
Annuimmo entrambi e salimmo in macchina.
00:15
Mia madre sarebbe rimasta incazzata per una settimana.
"Ragazzi muoviamoci" battei le mani per attirare la loro attenzione "sapete com'è mia madre".

Ci trovavamo in libreria: Kira, Lydia, Malia, Stiles, Scott ed io.
Il branco.
Ricordo che al primo anno fantasticavo su questo momento: ogni studente doveva scrivere le proprie iniziali su uno scaffale della libreria.
La prima fu Kira, poi Malia, Lydia, Stiles, Scott ed infine io.
H.A.
Scrissi le lettere e nel momento in cui stavo per riconsegnare il pennarello nero pensai che fra noi c'era un'altra persona.
Allison.
Nonostante non fosse con noi fisicamente io la sentivo tra noi.
Scrissi le sue iniziali: A.A.
Mi avvicinai ai ragazzi che rimasero sorpresi dal mio gesto e in quel momento sentii il braccio di Stiles attorno alla mia spalla.
Scott si avvicinò allo scaffale a accarezzò con le dita le due iniziali.
Dio quanto mi mancava.
Allison era la mia forza, mi aveva aiutato, sempre.
Quando morì davanti ai miei occhi, una parte di me se ne andò con lei.
Di tanto in tanto sentivo delle fitte all'addome, come una spada che trafigge lo stomaco.
Mi sono sempre chiesta se Stiles si sentisse colpevole, infondo era lui a manovrare gli Oni.
Non l'ho mai colpevolizzato, ma conoscendolo sapevo che questa cosa lo torturava da tempo.
00:30
Sarei voluta rimanere lì per sempre con loro, ma dovevo andare.
Domani a scuola avrei parlato con tutti.
Guardai Stiles per fargli capire che dovevo andare a lui annuì.
"Ti do un passaggio".
Salutò Scott con una pacca sulla spalla e uscimmo dall'istituto.

Hi guys!
Ecco il secondo capitolo, spero vi piaccia tanto quanto piace a me.
In questo capitolo vediamo Theo ed Helen in un momento alquanto intimo, anche se tutte le attenzione che le dedica Theo sono bizzarre. Perchè è così interessato a lei? C'è qualcosa sotto?
E i rapporti con Stiles? Lui continuerà a far finta di niente?
Baci 👊🏻

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