Coming Home

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chapter;eight

Eccola qui, appena scesa dall'aereo pronta ad affrontare l'aria di casa e ciò che comporterà una volta che avrò affrontato determinate situazioni.

Sembra passata un'eternità da quando era partita per l'Inghilterra e invece sono state a malapena due settimane.

Sarà anche il fatto che sarà sempre legata a quel posto, anche se praticamente ha vissuto la sua vita a Charleston o perché è stata benissimo lì con Ed e i suoi amici e quindi il tempo le era sembrato infinito.
Mentre era persa nei suoi pensieri, si dirige verso l'uscita dell'aeroporto nella ricerca di Taylor, poiché è stata proprio lei ad offrirsi di andarla a prendere.

Le aveva scritto prima di partire senza troppi giri di parole e si era offerta volontaria.
Mentre si guarda intorno, ad un certo punto intravedo una persona con dei capelli rossi affiancata da un'altra che si sbraccia per farsi vedere. Eccola, è lei.
«Ali! Ali! Da questa parte!» urla, quella pazza della sua migliore amica, facendo girare mezzo aeroporto.
Alison accenna un sorriso e con le valigie si incammina verso di lei.
«Sempre la solita pazza! Cosa urli in quel modo!» scoppia a ridere, mentre lascia le valigie e si affretta ad abbracciarla.
«Non sei neanche atterrata che già mi rimproveri. Se l'Inghilterra ti fa questo effetto, sei pregata di ritornarci» le dice fingendosi offesa, allontanandola e incrociando le braccia al petto.
Ali, le da un colpetto sul braccio e iniziano a ridere, fino a che non si ricorda della terza persona presente.
«Clifford! Qual buon vento?» lo saluta
«Howell, bentornata!» la saluta di rimando, abbracciandola.
«No, seriamente come mai sei qui con questa tipa?» dice, indicando Taylor.
Lui scoppia a ridere, vedendo la faccia di Taylor.
«Non avevo niente da fare e sapendo che sarebbe venuta a prenderti ho deciso di accompagnarla e poi io non ti mancavo proprio? Ti ricordo che ci conosciamo anche noi da tanto tempo. Ho la sua stessa importanza» afferma.
«Hai ragione è solo che non ricordavo tutta questa amicizia tra voi. Solo questo» dice con tono sospettoso, Alison. 
Da come era rimasta lei, quei due si scambiavano solo qualche saluto la mattina e frequentavano metà dei corsi insieme tra cui scienze. Michael aveva più corsi con Alison, però era rimasta anche che Michael guardava Taylor in maniera particolare quindi doveva assolutamente indagare.

Sarebbe stata davvero felice se si fosse fatto avanti con lei. 
«Vogliamo andare, signore?» le richiama Michael.
«Signora, lo dici a tua madre e guido io!» afferma Tay, andando verso la macchina e prendendo le chiave dalle mani del rosso.
«Io davanti!» urla la bionda, correndo verso la vettura. 
«Okay, ho capito starò dietro. Donne!» sbuffa Michael salendo sul sedile posteriore.
Il tragitto è piuttosto piacevole, tra battutine, gara a chi indovina prima la canzone alla radio e prendere in giro quel povero ragazzo sul fatto che diventerà pelato in giovane età, finalmente arrivano a casa di Alison. Per quanto le piacesse la loro compagnia, aveva bisogno di buttarsi sul divano.
Invita i due a rimanere da lei, così da recuperare un po' di tempo insieme e loro accettano volentieri.
I genitori di Alison non erano a casa, l'avevano già avvisata che avrebbero fatto tardi quindi decisero che per cena avrebbero mangiato una bella pizza.


«Allora? Ad Holmes Chapel, com'è andata?» chiede Taylor, buttandosi sul divano.
«Sei scema? Ci siamo sentite un giorno fa, cosa vuoi sapere di più!?» le fa notare e lei rotea gli occhi al ciel.
«Va be', ma come mai sei rientrata prima? Questo non me lo hai detto!»  punta il dito contro Alison, che sospira pesantemente.
«Sì, dopo che ho parlato con te mi ha chiamata Adam e, non ci crederai mai, ma ha fatto una scenata per telefono e non volendolo affrontare a distanza, ho deciso di tornare» dice con tono ancora sconvolto.

«In che senso scusa?»

«Nel senso che mi ha urlato contro per una foto che è stata pubblicata in cui stavo abbracciata ad Ashton, se l'è presa per il vestito che avevo indossato e... lasciamo stare, un pazzo! Ti giuro ceh sono ancora sconvolta, perché non me lo sarei mai aspettata da lui.» Afferma Ali.

«E tu sei tornata per questo? Per lui?» domanda quasi sconvolta la sua amica. Non le è mai stato troppo simpatico Adam, però lo accettava essendo il suo ragazzo quindi se gli va contro non si meraviglia.
«Si, devo parlargli in faccia. Sapendo che lui sta qui, incazzato, non mi avrebbe fatto finire la vacanza bene quindi eccomi qui» si sistema meglio sul divano, incrociando le gambe e appoggiandosi il cuscino sulla pancia.

«Non ha tutti i torti» parla Michael «le conviene spiegarsi, almeno si toglie il peso di dosso»

Alison intanto si alza, andando ad aprire alla porta che, presi dalla conversazione avevano dimenticato la pizza.

«Io comunque il suo comportamento non lo capisco. Ma cosa gli dice il cervello?» esclama Taylor.
«In effetti...» continua Michael andando ad aiutare la padrona di casa, con i cartoni della pizza e posizionandoli sul tavolo
Effettivamente, non ha neanche finito di farla parlare che già si era fatto un film degno di un oscar, per una cavolata.
Domani gli parlerà e vedrà cosa fare. Lo avrebbe fatto anche in quel momento, ma la voglia per litigare era pari a zero e voleva starsene tranquilla con i suoi migliori amici.
«Comunque, togliamo Adam di mezzo e parliamo di cose serie. Avete idee di dove andare a fare il viaggio del diploma?» Chiede Mike interrompendo il silenzio, creatosi perché impegnati a mangiare.
«Io stavo pensando di andare a Las Vegas. È una città che voglio vedere da un po' di tempo e poi è attiva e ci si può divertire. Voi che dite?» propone Taylor.
«Mi piace. Bella scelta, tanto alla fine non è che bisogna fare chissà cosa. Basta solo divertirsi» concorda Michael, prendendo un altro pezzo di pizza.
«Vada per Las Vegas, allora» risponde anche Alison.
«Quando vogliamo andare?» esulta Taylor
«Io direi subito quando saranno usciti i voti della maturità e stiamo apposto»

«Tra due settimane, quindi?» domanda Taylor e gli altri due annuiscono.
«Bene, se volete posso prenotare io...» chiede Michael
«Certo, fai pure»
«Adam bisogna includerlo nel pacchetto?» domanda Taylor in modo ironico.

«Io credo di no. Anzi penso proprio che non lo rivedremo più dopo che gli avrà parlato...» afferma Michael.

«Non va incluso, ma non so cosa succederà tra di noi. Credo però che non sarà bella la conversazione. Stiamo insieme da tanto e non si fida, come possiamo continuare se non c'è fiducia? È la base di ogni relazione» alza le spalle, la bionda prendendo i cartoni della pizza e buttandoli nella spazzatura.

«Ed ecco che si torna a parlare di Adam...» ridacchia Taylor, alzandosi e andando a prendere il pacchetto di patatine nel ripostiglio. Ali, rotea gli occhi e mima di cucirsi la bocca e promettendo che non ne avrebbe più parlato.

Finito di mangiare, si spostano di nuovo sul divano e passano il resto del tempo tra risate, film e patatine.

Queste sono le serate che Alison ama passare. Amici, schifezze, film e nient'altro. 



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