Larry Stylinson

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Harry POV
Avevo appena finito di infornare l'ultimo panino. Finalmente questa dura giornata di lavoro era terminata.

Tornato a casa accendo la tv e c'era una partita dei Roods. Il capitano Louis si apprestava a battere un calcio di rigore.

Era bellissimo. I suoi occhi azzurri mi avevano fin da subito fatto impazzire. Erano i primi nel campionato, andavano alla grande.

Tutto merito ovviamente del affascinante capitano. Ho sempre sognato di abbracciarlo e chiederli un autografo.

Chissà se anche lui proverebbe i miei stessi sentimenti se mi vedesse. Queste domande mi tormentavano.

Volevo incontrarlo, ma un biglietto dello stadio costava troppo. Così lavorai notte e giorno, facevo tantissimi extra per racimolare qualcosa in più.

Dopo solo due mesi raggiungo il mio obiettivo. Dovevo partecipare a una sua partita, ma non una qualunque.

Era la partita di champions league, erano in semifinale. Mi posizionai in curva SUD. Una delle più economiche e violente.

Tra la pausa tra il primo e il secondo tempo la fame mi tempestava. Andai nel bar dello stadio.

Intravidi tra la gente il presidente dei Roods incapucciato, era come se non volesse farsi riconoscere, ma con me non funzionò.

Mi pregò di non avvisare la gente o la stampa e in cambio mi fece sedere in tribuna d'onore e avevo la possibilità di andare nello spogliatoio dei Roods.

Non credevo a tutto quello che mi stesse succedendo. A fine partita così, conobbi il mio idolo. Non potevo crederci.

Louis POV
Come ogni partita, abbiamo strapazzato gli avversari, eravamo in finale. Non potevo crederci.

Un certo ragazzo che non avevo mai visto prima d'ora, mi ha chiesto l'autografo nello spogliatoio.

Era al quanto strano, ma devo ammettere che era carino, anzi era bellissimo.

Volevo rivederlo. Sfruttai ogni tipo di Social Network per ritrovarlo e quando ogni possibilità era persa, l'ho trovato e gli scrivo.

Harry POV
Anche questa dura giornata di lavoro era finita, non facevo altro che pensare al sexy capitano dei Roods.

Controllo come al solito le notifiche sul cellulare e notai che su Twitter un ragazzo mi contattò, ma non c'era scritto il nome.

Era il mio idolo. Stavo sul punto di svenire. Organizzammo una serata presso un noto ristorante del posto.

Uno dei più costosi di tutta la città. Avevo di fronte a me il mio idolo. Era fantastico. Fu dolcissimo con me quella serata e lui volle riuscire con me sabato.

I giorni scorrevano veloce, non sentivo più il peso dei giorni passati vicino a una fornace a cuocere panini.
Arrivò sabato, ero emozionato. Amavo farmi carino per Louis e esattamente quel giorno ci baciammo e passammo la serata a casa dei suoi.

Avevano un villone di non so quanti metri, munito di piscina, giardino...
Era una casa da star hollywoodiana.

Da quel momento mi licenziai e non seguii più le partite dei Roods da dietro uno schermo.

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Spazio autore
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