Dedicato alla mia bis-nonna, Marianna, che non sapeva amassi scrivere ma ora, sicuramente lo sa ♡
Io non lo so perche sono qui. E sopratutto perche tu non ci sei piu. Ed ho il terrore che non riuscirò a trovare mai una risposta a questa domanda. La notte mi sveglio improvvisamente ricordandomi il tuo volto e salto sul letto come se potessi trattenerti con me. Eri la classica persona che tutti adoravano, non perche fossi bella o attraente, quello passava in secondo piano, tu avevi la stupenda dote di saper capire tutti, non avevi pregiudizi e amavi scoprire cose nuove. Eppure sono viva solo io. Il sorriso era la tua caratteristica principale, un sorriso fresco e abbronzato, tipico di chi come noi viveva in California. Non eravamo una coppia perfetta, litigavamo praticamente per tutto ma adoravamo stare insieme, passare giornate a leggere, immerse in quei periodi che definivi di "ozio letterario", girare biblioteche, correre insieme, vedere film in televisione, farci sorprese, regali, semplicemente condividere i tipici momenti fra sorelle. Momenti che non avrò mai piu, dato che sei morta.
Quando è successo era una bella serata, una sera d'estate, di luna piena, e io e te stavamo andando alla festa del tuo migliore amico, Robert, in groppa al nuovo motorino che avevi ricevuto per il tuo diciassettesimo compleanno. Guidavi e io ti stringevo la pancia da dietro, mentre sfrecciavamo sulla strada pur rimanendo nei limiti di velocità. Ci eravamo vestite carine, con i jeans stretti e la maglietta corta, di due colori diversi, perche adoravi quando fingevamo di essere gemelle. Abbiamo camminato per un po', fino circa a metà strada, poi siamo arrivati nel viale dove tutto è andato perso. Dicono che non è stata colpa nostra, che il conducente dell'autobus si sarebbe dovuto fermare, e invece non ha rispettato lo stop. Dicono che non hai provato dolore, perché sei morta sul colpo e non hai sentito niente. Che è stato un miracolo che io sia stata solo sbalzata via dal mezzo e sia caduta praticamente illesa sul prato, evitando di sbattere su uno dei tanti alberi del viale. Ma io non capisco cosa lo dicono a fare, dato che io sono viva e tu no, Tess. Tu sei morta e io ancora non riesco a crederci perche mi sembra impossibile. Tutto il mondo, il nostro mondo è crollato in una sera, cancellando improvvisamente diciassette anni di vita. Perche sei morta tu e io no Tess? Eravamo sorelle, in fondo dovevamo morire assieme no?
Non hai idea di quello che sto passando, in questo buco di mondo, lontano da te. Sono cambiate troppe cose e non sento di essere ancora pronta a dividere la mia vita in due. La vita con Tess e la vita senza Tess. Vedo addosso a me tutti gli occhi della città, puntati come fari accesi che illuminano la povera sorella Waysson, la sopravvissuta. Non pensano a te, che sei morta, pensano a me, che sono qui. La stupidità delle persone mi sta sorprendendo sempre di piu quest'ultimo periodo. Come quella di mamma e papà, che credono che trasferendoci, il buco che hai lasciato si potrà colmare con una casa piu grande. Io mi sento gia nel vuoto quando cammino per il corridoio e non sento i tuoi discorsi, figurati in una nuova casa.
Eppure sono qui, fra le quattro mura della tua stanza, a cercare di convincermi che cambiare aria sia la cosa giusta. La nuova casa è gia stata arredata, è pronta per il nostro trasferimento, e mamma e papà sono in auto ad aspettare che sia pronta anche io. Non ci sarà una camera per te Tess, la nuova casa ha solo due stanze da letto, ma mi hanno dato il permesso di prendere qualsiasi cosa voglia dalla tua stanza in tuo ricordo. Cammino piano e mi avvicino alla scrivania, quella scrivania bianca dove tenevi l'album dei ricordi. Lo vedo subito perche ha il dorso consumato e lo prendo per infilarlo nella borsa senza osservarlo troppo. Amavi fare foto per quest'album. Continuo a camminare, attorno al letto, con l'aria impaziente di chi deve andarsene ma non vuole. Il tuo peluches preferito è ai piedi del letto e mi fa un po pena a vederlo tutto solo, così lo prendo, pensando che possiamo essere soli assieme. La camera è immacolata, esattamente come l'avevi lasciata quella sera di un anno fa, quando è successo tutto. Mi avvicino alla porta e improvvisamente mi rendo conto che sto per farlo. Sto per lasciare la casa che ci ha viste crescere assieme, per uno stupido appartamento nel West Virginia costato un sacco di soldi. Avremo potuto benissimo risparmiare e rimanere qui, nella nostra casa, ma papà è stato irremovibile dopo che la psicologa della scuola gli ha parlato. Ha apertamente detto che avrei potuto interrompere la terapia quando avrei superato il trauma, in qualche modo. Allora papà ha deciso che cambiare paese, e cambiare casa, sarebbe stato un bel modo per tentare di ricominciare a vivere. Sai, anche per loro è stata molto dura dopo che te ne sei andata. Hanno avuto parecchi momenti difficili, accettare la morte della figlia perfetta non è mai facile, ma assieme si sono fatti forza perche hanno capito che quella che si trovava nella situazione peggiore, ero io. E devo ammettere che è vero. È ancora così. Non va bene che tu sia morta Tess. Mi hai lasciato qui, in un mondo che odio, in una vita che odio, ed io non posso fingere di essere felice o di non avercela con te. Prendo un bel respiro mentre mi ripeto che andra tutto bene. Che Beckley sarà interessante come lo era nei libri che leggevamo dopo scuola, ma mentre spengo la luce ed esco, ho la certezza, che senza te la vita non ha senso.
Sento il fiato andarsene come se qualcuno stesse stringendo le sue mani attorno al mio collo, sempre di piu, finche non mi ritrovo in auto e giuro, quando vedo tutto allontanarsi, sento di morire.
STAI LEGGENDO
Like The Trees Outside~
RomanceIo non lo so perche sono qui. E sopratutto perche lei non c'e piu. "Lei" non è una persona qualunque. "Lei" è mia sorella. O meglio lo era. No, sicuramente lo è ancora. Mia sorella si chiamava, Tess, Tess Heleonor Waysson. È un bel nome per una che...