Sono stata sempre quella ragazza che preferisce leggere un buon libro sotto le coperte con magari una tazza di cioccolata invece di andare in discoteca, anche perchè essendo minorenne è un po' difficile scappare agli omoni fuori il locale.
La mia vita è sempre così noiosa, è una palla.
Tutti giorni è sempre la stessa routin.
Il cellulare fu a distogliermi dai miei pensieri
"Pronto?"
"TUTTI SONO STATI INVITATI ALLA FESTA DI DRAKE JOSH!"
Drake è il ragazzo più popolare della scuola, uno di quei ragazzi puttanieri che si porta le ragazze a letto ogni settimana.
"Sul serio?" Domandai
"Mmh mmh" annuì"Mettiti qualcosa di sexy, ti vengo a prendere alle dieci" disse
"Non so"
-la tua vita è una palla-
"Ok, ti aspetto" attaccando prima che cambi idea.Scesi al piano di sotto dove papà dormiva sul divano.
"Papà?" Lo chiamai
Sbadigliò e si stiracchiò.
"Ho gradissimo mal di testa" ammise."Ti vado a prendere la pillola" dissi per poi prendere le pillole sullo scaffale.
Gliene porsi una con un bicchiere d'acqua.
La ingoiò velocemente.Mi chiese di cucinare così preparai una carbonara.
Ci sedemmo a tavola mangiando senza dire nulla.
Mi alzai misi i piatti nella lavastoviglie.
"Ho sonno, buonanotte" mormorai per poi salire di sopra
Appena salita chiusi a chiave come sempre, mi spogliai ed entrai nella doccia.
(...)
I capelli erani ben asciutti e ondulati sulle spalle.
Aprii l'anta dell'armadio e presi un vestitino nero di pizzo che arrivava sopra a ginocchio, infilai i piedi dentro i tacchi lucidi neri ed infine mi truccai applicando il rosetto rosso corallo e un filo di eyeliner.
Facendo piano con i tacchi presi la borsetta nera e scavalcai il cancelletto salendo velocemente nella macchina di Hanna.
Era stupenda, indossava un vestitino rosso moolto provocante con una scollatura profonda.
"Dove hai preso quel vestito!?" Domandai
"L'ho rubato da mia madre" strizzò l'occhio per poi parcheggiare.
Sospirai e torturai il lembo del vestino.
"Tranquilla, tuo padre non si accorgerà di nulla" mi rassicurò
Le sorrisi flebilmente e scesi dall'auto.
Il venticello lieve di metà Aprile mi fece rabbrividire e fui fortunata ad aver messo questo vestitino dato che aveva le spalle coperte dal pizzo.
A New York è meglio coprirsi la sera, faceva sempre un po' freddo.
La musica alta stonava e l'odore dell'alcol provocò un leggero voltastomaco, la villa era abbastanza grande e il giardino con la piscina era occupata da persone che limonavano, bevevano e facevano il bagno.
-Come cazzo fanno?!- Pensai tra me e me
Seguii
"Lidya, non è fantastico?" Domandò Hanna
Prendendo un bicchiere di vodka."Già" dissi non tanto convinta.
"Cosa c'è che non va?" Chiese stranita
"Ho paura che mio padre mi scopra, lo sai che quando si arrabbia diventa un'altra persona.
"Hai messo 3 gocce di sonnifero nel bicchiere?"
-piccolo particolare scappato, ho messo del sonnifero nell'acqua cosi non si sarebbe svegliato-"Certo che si!" Mormorai
"Bene, ora dimentica tutto e butta giù questo" mi porse un bicchierino
"Che roba è?"
Feci la faccia schifata."È vodka all'anguria, una delizia" mi invitò a prenderla ed io un po' incerta la presi e la buttai giù tutto d'un sorso.
Quella roba bruciava alla gola ma aveva un buon sapore."Non ho intenzione di ubriacarmi" borbottai
"Io non ne sono sicura, e comunque qualcuno di noi deve rimanere lucida per tornare a casa." Mormorai
"Conto su di te, Lydia" disse facendo l'occhiolino per poi buttarsi nella mischia.
Tutti ballavano sulle note di OutSide di Ellie Goulding mentre io me ne stavo seduta sullo sgabello del piano bar.
Non mi andava di ballare, ero stanca di già.
Sentii mancare l'aria dentro quel posto, così decisi di uscire e fare una passeggiata,si lo so una pazzia. Ma avevo bisogno d'aria, e il vialetto lo conoscevo abbastanza bene, non potevo perdermi.
Camminavo per il vialetto, un fruscio mi fece rabbrividire, mi girai e non vidi nessuno, rilasciai un sospiro di solievo.
Improvvisamente sentii due mani cingermi alla vita stringendomi i fianchi.
"Cosa ci fa una bella ragazza come te nel cuore della notte in questa stradina?" Sussurrò nel mio orecchio toccandomi le gambe fino ad arrivare al mio sedere e strizzarlo lievemente.
"L-lasciami" balbettai impaurita.
Rise amaramente.
"Non credo, prima voglio tutti i tuoi soldi e poi ti scoperò proprio qui" rise ancora più freddamente.
"AIUTO!!!"Urlai.
Lui mi tappò la bocca dandomi un sonoro schiaffo sul sedere.
"Devi stare zitta Puttana" sussurrò cacciando un coltellino e graffiando la mia mascella, del sangue inorridiva il mio viso il bruciore iniziò a farsi sentire, iniziò a lasciare una scia di baci umidi sul mio collo."L'unica puttana è tua madre, che ti ha fatto per sbaglio per aver dimenticato il preservativo." Disse una voce.
Un ragazzo con il cappuccio si fece avanti"Chi cazzo è stato!?" Sbottò incazzato
Il ragazzo si tolse il cappuccio.
"Bieber, sempre avanti ai coglioni tu eh?" Chiese lasciandomi.
#Justin
"Bieber, sempre avanti ai coglioni eh?"
Disse lasciando la ragazza.
La squadrai per un attimo, le sue gambe e il suo vestito provocante avevano di certo attirato l'attenzione di Joseph.
Non doveva assolutamente toccare quella ragazza, non doveva.
"Oh perchè tu hai le palle?" Domandai retorico
Guardavo la ragazza che si allontava sempre di più, non poteva cavarsela da sola.
"Tu!" La indicai, le feci segno di venire da me."Vieni qui, piccola"
Si avvicinò lentamente, del sangue scivolava sul suo collo.
Mi affiancò abbassando lo sguardo."No, Bieber l'ho vista prima io! È mia la pretendo" Borbottò
"Senti, trovati un'altra puttana.
lei è privata, quindi smamma pezzo di merda" ringhiai.Incazzato Joseph sparì tra la boscaglia.
La ragazza aveva lo sguardo impaurito, non avevo intenzione di toccarla, per ora.
Risi a me stesso."Sei ferita"
Annuì impaurita
"Non ti farò del male, tu devi solo seguirmi."
Annuì di nuovo per poi prendere la mia mano.
Tra la boscaglia arrivammo alla casa.
La feci entrare e la portai in bagno dove le medicai la ferita e la coprii con un cerotto.
Non disse nulla per tutti il tempo, e questo mi stava irritando.
"Come ti senti?" Domandai duro.
#Lydia
"Come ti senti?" Domandò duro e freddo."U-un po' stordita" rivelai.
"Cosa ci facevi sola? Di notte?" Chiese
"Ero alla festa di Drake e avevo bisogno di aria, l'alcol e le feste non fanno per me" ammisi.
"Vuoi che ti riaccompagni a casa?" Chiese.
Annuii semplicemente.Entrai nella sua auto e mi riaccompagnò a casa
"Come conosci casa mia?" Domandai stranita."Fonti" borbottó.
Fonti!? Quali fonti?"Beh grazie." Gli dissi per poi scendere.
Lui sorrise e ripartì.
Scavalcai ed entrai in camera mia.
Tolsi quei tacchi assassini e quel vestito per poi andare in bagno lavarmi e dopo essermi asciugata misi il pigiama.
Mi addormentai ripensando all'accaduto.