Ruthie si svegliò su quella panchina, che da giorni la ospitava.
La sua schiena era distrutta, ma a lei poco importava.
Indossò la felpa sopra la maglietta della sera prima, andando poi alla fontana pubblica e sciacquandosi il viso.
Non vi mentirò: quella vita era tutt'altro che bella, era tutt'altro che rilassata, ma lei l'amava.
Libertà è sinonimo di felicità e, se quello significava lasciare tutto, la fatidica fuga l'avrebbe ripetuta altre migliaia di volte.
Prese i soldi dalla sua piccola tasca nascosta all'interno della felpa rossa e si avviò verso il bar dov'era solita fare colazione.
«Buongiorno Ruth, sempre il solito?»le propose il barista.
«Sì Ron.»
Le porse il bicchiere col caffellatte dentro, che lei bevve velocemente.Gli porse poi i soldi, uscendo dal bar.
Prese una delle sue sigarette e l'accese, la portò alla bocca e la fumò, mentre si dirigeva verso la sua amata panchina.Iniziò a canticchiare "Dark Paradise" di Lana Del Rey, salendo sulla panchina e iniziando a ballare a ritmo di quelle note.
Per altri poteva sembrare una bambina, ma era semplicemente felice, felice perché indipendente.
Non era amata da nessuno, ma questo non le importava.Sapeva che l'amore era come un fantasma: solo pochi l'avevano visto, e lei non rientrava in quel ristretto gruppo di persone.
Dubitava persino dell'amore della sua famiglia, una delle ragioni che l'avevano convinta a fuggire quella fredda notte di Marzo.Che dire, questa era la sua vita, e la sua vita, a breve, stava per essere completamente stravolta.
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The A Team.
Short StoryUna storia in cui l'amore potrebbe superare il desiderio di morte. O forse no? A @volatralepagine story. ©All right reserved.©