Capitolo 4_un sogno misterioso

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Sogno di ANASTASIA

Sono in una grande metropoli, mi sto dirigendo verso un punto non preciso della città. No, sto fuggendo, ma da chi?
Voglio voltarmi ma non ci riesco, è come se una forza interna fermasse ogni mio movimento.
Ora sto correndo sempre più veloce, sento che qualcuno si sta avvicinando a me.
Poi di colpo mi blocco.
Sono in un vicolo cieco, dove non ho altra scelta: devo affrontare colui che mi sta seguendo. Alle mie spalle percepisco una sola persona, ma quando mi volto non è così. C'è un uomo, più avanti di tutti gli altri. È davvero bello ma io non riesco a vedere i lineamenti del volto. Il mio corpo non vuole fuggire ancora, ma una parte di me è spaventata. Alle spalle dell'uomo ci sono altri ragazzi, che sono identici a lui, ma con un solo sguardo mi dicono tante cose diverse, come se fossero i vari sentimenti che prova il ragazzo. Lui mi tende una mano, io faccio un passo avanti e la prendo tra le mie e di colpo tutte le persone si riuniscono in una sola: quella che mi tiene la mano. "Ecco, vedi ciò che sei capace di fare? Riunisci tutte le mie cinquanta sfumature in un unico essere. Tu sei speciale. Tu sei mia."dice una voce. Sicuramente non è lui che parla, perché è rimasto immobile a guardarmi per tutto il tempo.
"Chi sei? Chi ha parlato? Ti prego, vieni da me."imploro io.
"Ma io sono già da te."

Mi sveglio di soprassalto. Oh già, questa notte ho sognato. Dopo tanto tempo i miei sogni hanno fatto capolino da quella parte nascosta di me. Continuo a ripetere che sarà stato l'alcool a provocarmi questo strano sogno, ma non ne sono del tutto certa. Dopotutto oggi c'è la mia partenza, devo salutare Kate e le ragazze oggi al parco e devo cercare di non piangere davanti a mia madre, per non farla sentire peggio. Guardo la sveglia 08:37 oh, bene, ho il tempo sia per cambiarmi sia per dare una mano a mamma prima dell' incontro al parco. Apro le tende e la finestra e una folata di vento mi fa venire i brividi sulla pelle. Sarà meglio che mi vesta pesante oggi, se non voglio congelarmi. Apro la valigia e tiro fuori un paio di jeans a vita bassa e un maglioncino leggero di cotone nero von sfumatura tendendi al grigio. Poi indosso le mie All Stars bianche e scendo in cucina. "Ciao tesoro, come stai?" mi chiede mia madre sorridente. Quel sorriso è falso poiché si vedono i segni delle lacrime sulle guance.
"Bene, mamma! Oggi mi devo incontrare con kate al parco, per te va bene?"chiedo.
"Certo, l'importante è che tu non faccia tardi. Ah tesoro, è arrivato un pacco per te"

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