TRENTOTTESIMO CAPITOLO:

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Teresa osservò attentamente Basil cercando di eseguire al meglio le sue istruzioni imitandone persino i gesti.

Si avvicinarono ancora di qualche passo al giovane che sembrava implorare silenziosamente. Reginald era ancora leggermente sporco di cenere dal giorno precedente, sul volto e sui vestiti semplici ma rigorosamente in stile medievale, erano ben visibili ora a quella distanza, discrete macchie nere. La stoffa spessa ma resistente avvolgeva a malapena il suo corpo tremante che spogliato dalle varie componenti dell'armatura e dalle armi sembrava più esile di come aveva immaginato Teresa.

Basil arrestò il suo avanzare incoraggiando al contrario la Prescelta a continuare. Quando il prigioniero fu a impercepibili centimetri da lei, il giovane Re iniziò a spiegarle nel dettaglio il passaggio più importante.

<<Adesso devi rilassarti quanto più possibile>> aveva incominciato lui con voce calma e pacata. Teresa aveva finalmente rilassato le spalle e chiuso istintivamente gli occhi. Non era facile eseguire quella richiesta visto le circostanze. Mille domande le si erano annidate nel cervello e voleva per ognuna una risposta nel più breve tempo possibile ma tra le nuove c'era anche il bisogno di sapere fin dove poteva spingersi, cosa era in grado di fare e come poter sfruttare al meglio quei doni che anche se gli erano stati imposti, lei incominciava ad apprezzare. Era doveroso dunque e indispensabile riuscire a trovare la pace richiesta.

Accolse le successive parole del biondo soltanto qualche minuto più avanti, quando entrambi ebbero la certezza che la sua mente fosse libera e pulita da ogni insidioso dubbio. Non ne aveva l'assoluta certezza ma sentiva la presenza di Basil tra i suoi pensieri, come se la stesse monitorando anche da quel punto di vista ai fini dell'allenamento.

<<Ora allunga le mani fino a sfiorare la ferita>> le consigliò lui abbassando leggermente il tono della voce, come se non volesse turbare ma favorire quello stato mentale raggiunto dalla ragazza davanti a sé.

La Prescelta si mosse sicura ma con lentezza, nonostante gli occhi chiusi rivolse i suoi palmi perfettamente sopra la ferita che provava il viso di Reginald.

Basil era leggermente sorpreso dalla rapidità con cui stavano procedendo e di come questa stesse garantendo degli ottimi risultati. Rivolse una breve occhiata a Dimitri alle sue spalle. Sembrava insolitamente fiero di quello che poteva vedere e questo lo turbava notevolmente.

Non sembrava più infastidito della sua vicinanza alla ragazza né tanto meno di come la stessa stesse rispondendo positivamente a quel lato del suo essere, a lui totalmente opposto e che più volte aveva dato prova di disprezzare. Mostrava invece un'espressione compiaciuta, come se vedere Teresa crescere e apprendere quanto necessario per maturare, gli provocasse soddisfazione. Per la prima volta nella sua lunga esistenza Basil poteva scorgere nel fratello un orgoglio che non era più rivolto verso se stesso ma a qualcun altro.

Cercò di ristabilire il contatto con la mente di Teresa e si tranquillizzò appena nel ritrovarla limpida così come l'aveva brevemente abbandonata per la sorpresa di quella costatazione.

<<Pensa a qualcosa che sei certa ti abbia fatta stare bene in passato e immagina di trasferire quella sensazione dritta davanti a te>> continuò Basil velando anche lui gli occhi sotto le palpebre dalle folte e bionde ciglia. Sapeva che non era propriamente corretto e che Teresa in quel momento non necessitava di quel tipo di controllo, ma aveva bisogno di sapere quale sarebbe stato il pensiero scatenante per lei.

La Prescelta storse leggermente le labbra e incominciò a cercare nelle piaghe della sua memoria, tra ricordi passati che potevano esserle d'aiuto in quella circostanza.

<<Il ricordo deve essere intenso Teresa, altrimenti non funzionerà>> le corse in aiuto Basil che l'aveva percepita indecisa ed esitante.

PRESCELTI (Maledizioni sulla Pelle)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora