Zio Rick ha dimenticato una cosetta alla fine del sangue dell'Olimpo.
Insomma, pensateci, gli dei non hanno fatto nemmeno un regaluccio di ringraziamento? *labbruccio*
Così, Atena, un giorno, disse a tutti - Ragazzi, ci siamo dimenticati della ricompensa!-
Zeus, che se ne stava sul divano con Poseidone a giocare alla playstation mentre sgranocchiavano popcorn mettendone dappertutto, le rispose non curante - pazienza, se non si sono lamentati...-
- Ma lamentati cosa? Se si lamentano li ammazzi a calci nel sedere.-
- Pou, metti in pausa...- disse alzando gli occhi al cielo
- Non chiamarmi come quella cacchetta virtuale!-
- si, si, va bene.-
Si girò verso Atena
- Senti, mio zuccherino cervelloso, oggi ho completato incarichi che sono durati settimane, e ora non ho proprio voglia di accontentare dei diciassettenne suicidi.-- Ho intenzione di premiare mia figlia, che tu me lo permetta o meno.- e girò i tacchi, lasciando la sala.
- Lo sai che quella ti fa il culo, Bolt...-
- Ma guarda che mi tocca fare.... aspetta..come mi hai chiamato? -
- Sono 7 giusto? Ah, no, 6. Quell'altro ha fatto boom... vabbè comunque potremo prenderne due alla volta col trascorrere del tempo.
Zeus si grattò la barba, pensandoci bene.
- Ottimo, fratello. Non dovremo nemmeno preoccuparci di servirli tutti insieme. E magari se ne dimenticheranno col passare del tempo.-
- E per accontentare quella vecchia civetta potremo iniziare da sua figlia...-
- Non mi dispiacerà vedere ancora vivo tuo figlio, ma sono degli ottimi individui. Quell'ipocrita di un figlio dell'altro aspetto mi ha fatto passare la voglia di fare figli per secoli.
- davvero?
- Ahaha hahahahhaha no. Ma fa piano, se mi sente Era mi butta nel Tartaro.E così, dopo aver avuto questo bel discorsetto, e un sorriso da Atena, convocarono Percy e Annabeth.
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- Ricompensa? Di nuovo? No grazie, io non desidero nulla.- disse Percy, guadagnandosi molti occhi maligni puntati su di lui.- Annabeth, mia cara, penso che tu sia abbastanza saggia da non averci fatto perdere tempo per nulla.- le disse la madre.
Atena si era accorta che i suoi colleghi si stavano stufando, perché avevano dovuto abbandonare i loro impegni per ringraziare e servire gli eroi.
- Ti chiedo perdono, madre, ma non penso di aver bisogno di fare o avere qualcosa in particolare....-
- Bene, quindi nessun desiderio?- chiese Zeus, seduto al trono vicino a quello della moglie Era.
Annabeth si accorse che nel volto della madre si accese una scintilla che non corrispondeva alla rabbia o all'Ira. Era dispiaciuta.
In realtà voleva davvero scusarsi per averla rinnegata, e sapere che non poteva fare nulla, era scivolata via l'opportunità di farlo.Annabeth, vedendola in quello stato per la prima volta, dispiacuta, si illuminò.
- Anzi, no, un desiderio c'è...-Anche l'espressione della dea si accese.
- E sarebbe? - chiese Zeus
- Vorrei poter dire una cosa a uno di voi, senza che quello mi punisca o mi disintegri.-
Guardò negli occhi Era che ricambiò con uno sguardo irritato.- Okay, promettiamo, qualsiasi dio o dea qui presente, di non ucciderti. Lo promettiamo sullo stige.-
Tutti alzarono un braccio e una mano sul cuore, promettendo in coro. - Puoi esprimere il tuo desiderio.-Annabeth prese un respiro profondo, facendo un passo in avanti e sentendo la presenza di Percy a qualche centimetro da lei.
Si rivolse ad Era. - Vaffanculo-
Che dire, hanno dovuto trasportare Percy giù dall'Olimpo per assenza d'aria.
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La Coerenza Di Annabeth
Short StoryHey ragazzi! Mai assaggiata l'oreo cake? È... divina! HAAHAHAHHAHAHAHAHAHAHHAHAHAH, Mi dileguo. [headcanon by tumblr]